Per celebrare i 120 anni dalla fondazione dell’Unione Sportiva Cremonese, il fotografo Mino Boiocchi ha pubblicato una monografia in carta patinata. ‘120 anni di storia 1903-2023 – L’infinita storia grigiorossa’ è il titolo dell’opera corredata da foto d’epoca e scattate dallo stesso Boiocchi e dei testi di Angelo Galimberti, Giovanni Ratti e Vittoriano Zanolli che riportiamo di seguito.
Un destino comune, l’amore per i colori grigiorossi, ha unito Domenico Luzzara e Giovanni Arvedi. Profondamente diversi l’uno dall’altro, quasi agli antipodi per taluni aspetti, hanno firmato più di mezzo secolo dei 120 anni della Cremonese, che incontrano per caso: il primo nel 1967, complice un credito per lavori eseguiti allo stadio Zini con la sua ditta di impianti elettrici; il secondo per salvare dal fallimento la società nel momento più buio della sua storia.
Ad accomunarli in una sorte imprevista e imprevedibile è stata la scintilla partita dal cuore. Domenico, Mènech per gli amici, non riuscendo a riscuotere il suo debito, questo è vero, ma ne diventa presidente per onorare la memoria del figlio Attilio, tifoso della Cremo, morto anni prima in un incidente d’auto.
Il Cavaliere risponde per senso di responsabilità alla ‘chiamata’ della città. Sin dagli anni 70 finanzia società e attività sportive, dall’atletica al ciclismo, e l’amore per Cremona lo vincola idealmente alla squadra simbolo della città. Due marziani nel mondo del calcio, che lottano, soffrono, gioiscono e piangono come due ultras della Curva Sud. La personalità schietta e genuina di Luzzara imprime un marchio di fabbrica alla Cremonese che nell’immaginario collettivo diventa la società ‘pane e salame’. Professionalità e pragmatismo caratterizzano la gestione Arvedi. Il valore aggiunto per entrambi è la collaborazione con Erminio Favalli, che conosce più di ogni altro il calcio, i giocatori, i dirigenti.
Si muove con disinvoltura in ambienti insidiosi come sabbie mobili. E’ l’alter ego di Luzzara che ha cieca fiducia in lui e grazie al quale riporta nella gloriosa stagione 1983-1984 la squadra in Serie A. Favalli collabora anche con Arvedi. Ne conquista stima e fiducia, ma un infarto lo stronca il 18 aprile 2008, a un passo dal ritorno in B e priva il presidente del direttore tecnico più competente. La storia non si scrive coi se e coi ma, tuttavia è convinzione diffusa che il ritorno alla massima serie sarebbe stato più breve e meno difficoltoso col contributo di Favalli. E chissà, forse anche il campionato in corso, così avaro di soddisfazioni ci avrebbe riservato qualche gioia in più e molte delusioni in meno.
Vittoriano Zanolli
Di seguito il link de ‘I 120 anni di storia’
LR-boiocchi 4ante storia cremonese 2023
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