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Che l’inquinamento dell’aria a Cremona sia a livelli da record lo sanno ormai quasi tutti i suoi abitanti e tuttavia pare che i loro rappresentanti non l’abbiano ancora capito. Abbiamo dunque una delle zone più inquinate non solo del Bel Paese, ma addirittura del mondo occidentale e tuttavia, invece di provvedere almeno a non aggravare la situazione, ogni sforzo viene fatto per aumentare l’inquinamento dell’aria che tutti noi respiriamo.

Ci sarebbe poi da considerare che anche come acqua non siamo messi tanto bene, visto lo stato delle falde acquifere: è difficile pensare che il petrolio sul quale galleggiano le Società Canottieri si limiti a restare là dove è stato individuato, quasi che la falda sia costituita da condotte sotterranee del tutto indipendenti ed ermetiche. Ecco allora la necessità di rendere il nostro ambiente sempre più tossico, magari con la fabbrica del metano che, al di là dell’inquinamento che è in grado di produrre direttamente, ne determina uno ulteriore, generato dal traffico dei materiali  necessari a farla funzionare. Raggiungeremo forse il paradosso di via Giordano ulteriormente intasata da mezzi agricoli e trattori carichi di deiezioni animali destinate  a quella che A2A ha stabilito essere un ulteriore strumento per farci ammalare tutti, sempre di più e senza differenze?

Già, perché non ci bastava il fatto di essere la capitale del violini e del torrone. Il nostro orgoglio provinciale pretende anche di essere pure la capitale della mortalità per tumore. Un bel primato, non c’è che dire.

Lo sapevate che da noi si muore per cancro del colon quasi il doppio del resto della regione e dell’Italia intera?

Lo sapevate che da noi si muore molto di più anche per tumore dello stomaco e della mammella?

Senza parlare poi del tumore al polmone, altro vanto della nostra città.

L’unica spiegazione per queste tremenda situazione è che viviamo in uno dei luoghi più inquinati del mondo occidentale, affermazione questa basata su dati scientifici e oggetto di revisione da parte di esperti internazionali: si definisce SMR (Standard Mortality Rate – tasso di mortalità standardizzato) e vede Cremona ai vertici nazionali. Che poi qualcuno ritenga che la responsabilità di questa allucinante situazione sia da attribuire alle nostre abitudini di vita e si impegna a dirci cosa dovremmo fare per vivere da malati e morire da sani, è certamente utile, ma ancora tutto da dimostrare.

In tale situazione appaiono interessanti le posizioni dei candidati alla carica di primo cittadino della nostra città, laddove si parla del destino dei giovani (che, se appena possono, fuggono da Cremona), della tutela della natalità, della famiglia e degli anziani, magari senza sapere che per diventare anziani bisogna prima di tutto sopravvivere all’inquinamento.

E poi i treni, che comunque vanno per i fatti loro (e per fortuna che viaggiano su rotaia, se no potremmo trovarceli bloccati anche in piazza del Duomo).

Sul fatto che la fibra ottica cremonese è stata invece venduta ad A2A (e a chi, se no?) nessun commento. Così come nessuno dei candidati si avventura sul terreno pericoloso delle molte iniziative in corso e che peggioreranno ulteriormente la qualità dell’aria che respiriamo. Un grazie di cuore ai candidati, anche se non sappiamo ancora quali e quanti saranno, ma una domanda appare legittima: cosa ce ne faremo delle loro parole, dopo che le loro decisioni avranno contribuito a farci ammalare e magari anche a farci morire prima del tempo?

Rappresentanti del popolo oppure succubi dell’arroganza di coloro che stanno svendendo la nostra salute per mostrare ai loro azionisti che si può guadagnare (e tanto) sulla pelle dei cremonesi?

 

Pietro Cavalli

 

 

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