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Ci ha lasciato ieri sera a 87 anni Pietro De Franchi (a destra nella copertina di un suo libro riprodotta nella foto centrale) persona eclettica e di profonda umanità, dai vasti interessi che  spaziavano dalla letteratura, all’astronomia, alla fisica, alla matematica, agli scacchi e a tutte le discipline sportive, solo per elencare alcuni dei campi nei quali aveva sviluppato un’indiscussa competenza. E’ spirato ieri sera all’ospedale di Cremona dov’era stato ricoverato nei giorni scorsi in seguito a un’infezione alle vie urinarie che aveva ulteriormente compromesso il suo già problematico quadro clinico. Causa del decesso è stata una grave crisi respiratoria. De Franchi era stato dimesso dal Maggiore e in seguito dal centro di riabilitazione di Cremona Solidale a metà agosto dopo mesi di degenza. L’intatta lucidità mentale  gli aveva reso difficile accettare la perdita di autonomia e soprattutto della capacità di deambulare: un supplizio per un uomo di prorompente vitalità che a ottant’anni suonati aveva conservato l’abitudine della corsa quotidiana. Atleta talentuoso, era stato campione di mezzofondo e appassionato di atletica leggera. Laureato in giurisprudenza, quando i percorsi della vita a fine anni ’60 lo portarono  a Maranello, si buttò a capofitto nel mondo delle monoposto. Ligure di nascita, cremonese per elezione grazie al profondo rapporto con Gabriella Masulli, docente di lingua francese, lascia la figlia Simona avuta da una precedente unione e l’adorato nipote Filippo.

De Franchi ha legato il suo nome e il suo destino professionale a Enzo Ferrari. Era stato direttore sportivo e braccio destro di Enzo Ferrari, diresse per anni il reparto corse del Cavallino rampante conservando ottimi rapporti con i massimi dirigenti dell’epoca e i loro successori. Continuò a seguire con la consueta competenza la Formula Uno, con articoli pubblicati prima dal quotidiano La Provincia del quale è stato apprezzato collaboratore, poi dal blog vittorianozanolli.it e dal settimanale Il Piccolo. Ha arricchito le pagine del blog con articoli orginali che rispecchiano la sua vasta e proteiforme cultura.

E’ difficile stabilire quale fosse il suo principale interesse. Lui stesso non sarebbe stato in grado di farne una classifica. Gli scacchi che ha continuato a praticare fino all’ultimo? Dante Alighieri, del quale era studioso e originale divulgatore? La letteratura in generale, da lettore onnivoro quale era? L’astronomia? La fisica? Il suo ecclettismo non faceva velo a un’intelligenza pronta e all’interesse per il prossimo che gli aveva evitato cedimenti narcisistici e un facile autocompiacimento.

Autore di dotti saggi, De Franchi ha scritto tre libri: ‘Enzo Ferrari e una barchetta MM. Ingegneri e piloti della F1′, ‘Motore Ferrari, Maranello. F1, piloti. Ferrari Club Italia, Racconti’, ‘Universo Ferrari’, ‘Dal reparto corse al Ferrari Club Italia 33 anni di passione’.

Il funerale sarà celebrato giovedì 5 dicembre alle 11 nella cappella sul retro dell’ospedale maggiore. Dal pomeriggio di mercoledì 4 dicembre sarà aperta la camera ardente.

 

 

 

 

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