Il Movimento per la riqualificazione dell’attuale ospedale c’è. E tutti i soggetti politici e istituzionali, nessuno escluso, interessati al nuovo ospedale non possono continuare ad ignorarlo. Di fatto, è un interlocutore con il quale occorre confrontarsi e sarebbe sciocco negare questa evidenza. Ha conquistato i galloni sul campo con un’azione capillare e costante di informazione, un tempo si sarebbe detto di controinformazione.
E l’assemblea organizzata oggi pomeriggio dal Movimento al Cascinetto, a Cremona, è la conferma del suo ruolo, che non è più la voce che grida nel deserto.
Tutto esaurito con posti a sedere occupati e molte persone in piedi, diverse rimaste fuori dalla sala per l’impossibilità di aprire la porta causa della calca.
Dopo la breve introduzione di Enrico Gnocchi, fondatore e leader del Movimento, sull’origine e gli obiettivi dell’opposizione al nuovo ospedale, sono seguite le relazioni più tecniche degli specialisti del gruppo.
Giorgio Mantovani, che nelle settimane scorse aveva fatto pelo e contropelo sui costi della riqualificazione dell’attuale nosocomio, ha ribadito il concetto emerso dai numeri. È meglio riqualificare l’esistente, invece di costruirne uno nuovo.
Pietro Cavalli, già primario di Genetica al Maggiore, il Mbappe’ del Movimento, ha evidenziato che per far funzionare la sanità e curare le persone non servono nuovi contenitori. Il Movimento non ha avuto dubbi: l’organizzazione e il personale contano più dei muri.
Rosella Vacchelli, nella sua ampia analisi del dimensionamento clinico-gestionale del nuovo ospedale, ha sottolineato che, così come previsto, potrebbe non garantire alcune cure.
Gianluca Franzoni ha insistito sulle carenze della sanità territoriale.
Anna Maramotti è intervenuta sulla funzionalità di un ospedale. Pragmatica, ha detto: per curare, la struttura non deve necessariamente essere bella e appagare la vista.
Pubblico attento e partecipe. Non è mancata la richiesta al Movimento di proseguire e di portare avanti ogni azione possibile per il raggiungimento dell’obiettivo, nessuna esclusa. Non è ancora lotta dura senza paura. Di sicuro è avanti tutta.
Gnocchi ha raccolto i suggerimenti e promesso che verrà percorsa qualunque strada per fermare l’operazione. Ha invitato a firmare, a far sottoscrivere la petizione e a partecipare a qualsiasi iniziativa il Movimento potrà intraprendere.
E i cittadini sono il Movimento. Le oltre quattromila firme raccolte lo confermano.
Una risposta
Convengo con la ristrutturazione a tappe con cronogramma lavori vincolante x rispetto dei tempi esecuzione. Spazio per corsi di preparazione al lavoro ASA OSS e altri. Ampliamento degli ambulatori, in modo particolare per le patologie del territorio e veri ambulatori geriatrici.