Le associazioni di volontariato che assistono le pazienti oncologiche non si fidano delle rassicurazioni fornite dal direttore generale dell’ospedale di Cremona Giuseppe Rossi. I loro timori relativi a un possibile smantellamento dell’Area Donna rimangono così come li hanno manifestati nelle centinaia di messaggi inviati alla vicepresidente della giunta Regionale, nonché assessore alla Sanità, Letizia Moratti. Il clima non è affatto cambiato e le incertezze sul futuro sono palpabili così come la sfiducia nella gestione della sanità locale, sia quella ospedaliera, sia quella territoriale affidata all’Ast Valpadana che incomprensibilmente (o forse comprensibilmente) tarda a pubblicare lo studio epidemiologico che dovrebbe fornire una fotografia aggiornata dello stato di salute della popolazione nelle province di competenza, cioè Cremona e Mantova.
La chiamata alle armi è partita da un paio di settimane: domani 8 marzo in occasione della Festa della donna, dalle 16 alle 18 è in programma una manifestazione in largo Priori, davanti all’ospedale. A organizzarla sono le associazioni che chiedono impegni concreti per il mantenimento dell’Area Donna, una struttura per la quale si è speso anche il sindaco Gianluca Galimberti con una lettera accorata inviata al dg Rossi.
Quando finalmente gli uffici sanitari del territorio renderanno pubblici i dati relativi alla migrazione della popolazione cremonese verso altre strutture di diagnosi e cura per le loro patologie, forse potremo anche renderci conto che un’etichetta, una targa, una inaugurazione non sono sempre sufficienti a garantire la soluzione di problemi complessi come quelli riguardanti la salute. Pare infatti che molte donne cremonesi, sempre più numerose e passandosi la voce, si rivolgano altrove per i loro gravi problemi di salute. Da una parte quindi sembra accertata l’emigrazione cremonese verso altri lidi sanitari, dall’altra però non vanno dimenticati i dati ufficiali di ministero e Agenas (Agenzia Nazionale per il Servizi Sanitari Regionali) questi sì facilmente accessibili, che rilevano una situazione cremonese che con un certo ottimismo si potrebbe definire non buonissima. Anche i dati, peraltro come si diceva non aggiornati della Sanità territoriale, evidenziano situazioni insolite e di non facile comprensione su incidenza e mortalità per alcuni tumori prevalentemente femminili. Purtroppo i dati ministeriali individuano altri reparti che mostrano parecchie criticità, in accordo con quanto sopra descritto. In una situazione di marcata incertezza sul futuro, si vive alla giornata: da qui l’iniziativa di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e delle istituzioni che si svolgerà domani a favore del mantenimento dell’Area Donna.