In occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna, l’Unicef Italia, con la campagna #8marzodellebambine, h lanciato l’iniziativa ‘No alla Violenza di genere: insegniamolo tra i banchi’, per chiedere l’insegnamento della parità di genere. Attraverso una petizione, l’Unicef Italia chiede al ministero dell’Istruzione di consolidare la promozione della parità di genere e la prevenzione della violenza di genere nell’ambito dell’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole, in sinergia con quanto previsto sia nel nuovo Piano nazionale d’azione per l’infanzia e l’adolescenza sia nel Piano nazionale sulla violenza maschile contro le donne, di cui anche l’Unicef ha promosso l’adozione. Testimonial della campagna quest’anno è un uomo, Gabriele Corsi, già ambasciatore dell’Unicef Italia per sottolineare che anche gli uomini vanno coinvolti nei percorsi sull’educazione alla parità di genere.
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‘È da piccoli che si diventa grandi’, ed è per questo che l’Unicef, in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle donne si mobilita per un impegno sociale e civile dell’opinione pubblica: per dire no alla violenza di genere e sÌ all’educazione alla parità di genere nei curricula scolastici. Il ruolo che l’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole ha assunto in questi ultimi anni è il luogo più idoneo all’insegnamento delle non violenza di genere per le scuole di ogni ordine e grado’, ha dichiarato Carmela Pace, presidente dell’Unicef Italia. ‘È fondamentale incentivare l’informazione e il dibattito su temi connessi a stereotipi, discriminazione e violenza di genere coinvolgendo bambini e bambine, ragazzi e ragazze’.
L’Unicef Italia lo scorso anno aveva lanciato una petizione che promuoveva la richiesta di adozione del Piano nazionale sulla violenza maschile contro le donne, avvenuta poi nel corso del 2021, che al primo punto prevedeva che le istituzioni si adoperassero per la ‘prevenzione’ del fenomeno della violenza di genere. Quest’anno, dunque, con la petizione ‘No alla Violenza di genere: insegniamolo tra i banchi’, l’Unicef prosegue la sua attività in questo ambito, organizzando una nuova raccolta di firme perché sia concretizzata ancor di più l’attività di prevenzione attraverso la promozione dell’insegnamento della parità di genere a scuola. Per aderire alla petizione: www.unicef.it/firma
Come testimoniano i dati più recenti, la violenza di genere è aumentata in diversi paesi, soprattutto durante i lockdown legati alla pandemia da covid-19. Il covid-19 sta profondamente colpendo le vite delle ragazze. Le restrizioni ai viaggi e il distanziamento sociale, dovuti alla pandemia, rendono difficile per loro accedere ad assistenza sanitaria, servizi sociali e supporto delle comunità, che – rendendole informate e consapevoli – le proteggono da matrimoni precoci, gravidanze indesiderate e violenza di genere. Con le scuole chiuse, le ragazze sono andate incontro a maggiori probabilità di lasciare gli studi e non tornare a studiare. La perdita di lavoro e l crescente insicurezza economica potrebbero anche spingere le famiglie a far sposare le loro figlie per alleviare la pressione economica. Secondo l’Istat, nei primi nove mesi del 2021 le richieste di aiuto al numero 1522 delle vittime tramite chiamata telefonica o via chat sono state 12.305. I dati evidenziano che le misure restrittive alla mobilità, adottate per il contenimento della pandemia, hanno amplificato nelle donne la paura per la propria incolumità. Nei primi nove mesi del 2020 si è osservato, infatti, un aumento delle segnalazioni di violenza in cui la vittima si è sentita in pericolo di vita per sé o per i propri cari (3.583 contro 2.663 nel 2019).
Giuliana Guindani