Il 9 novembre è una data di rilevanza storica globale, che simboleggia la caduta del Muro di Berlino e la vittoria della libertà sui regimi totalitari. In Italia, questo anniversario è ricordato con il Giorno della Libertà, istituito con la legge n. 61 del 15 aprile 2005, per ricordare “l’abbattimento del Muro di Berlino, evento simbolo per la liberazione di Paesi oppressi e auspicio di democrazia per le popolazioni tuttora soggette al totalitarismo”. D’altra parte sempre il 9 novembre ricorre la giornata mondiale contro il fascismo e l’antisemitismo. Questa dunque, considerati i tempi cupi in cui viviamo che oscillano tra guerre da un lato e dall’altro riaffermazione di autocrazie e regimi che affossano la libertà, diventa una giornata che ci permette di pensare alle atrocità dei regimi del passato e i rischi per il presente e futuro del mondo. I regimi comunisti, che nell’ex unione sovietica privarono di libertà fondamentali i propri cittadini perseguitando oppositori politici e spingendo il popolo all’omologazione e le dittature fascista e nazista, che fecero della morte e della distruzione dell’umanità nel prossimo, spinti dal delirio di potenza, il proprio marchio di fabbrica hanno incarnato in modo plastico il concetto di male. A Crema, l’Amministrazione comunale, in virtù di una deliberazione del consiglio comunale assunta all’unanimità lo scorso anno, ha deciso di organizzare anche nel 2024 per le prossime settimane momenti di riflessione e ricordo, coinvolgendo la cittadinanza in iniziative che mettono al centro i valori della libertà, dell’uguaglianza, della solidarietà e dell’integrazione europea.
L’Illuminazione della torre pretoria di Crema: un simbolo di unità e speranza
Per la serata del 9 novembre, l’Amministrazione comunale di Crema illuminerà la torre pretoria del Palazzo Comunale di blu (foto centrale), colore dell’Unione Europea. Questo gesto, oltre a rappresentare un tributo visivo alla caduta del Muro di Berlino, assume un forte valore simbolico, richiamando i principi di solidarietà, unità e dialogo tra i popoli. L’illuminazione della torre invita i cittadini a riflettere sulla caduta di muri fisici e ideologici e rappresenta un augurio di libertà per tutti i popoli ancora soggetti a regimi oppressivi e un monito a resistere a tutte le tendenze liberticide e opprimenti che stanno nascendo di nuovo anche nel nostro continente. Con il blu dell’Europa che brilla nella notte, Crema lancia un messaggio di speranza e si unisce all’intera comunità europea in un’ideale celebrazione collettiva.
I momenti di riflessione del 19 e 28 novembre
L’Amministrazione ha organizzato anche due appuntamenti culturali di rilievo, pensati per approfondire il tema del Muro di Berlino e le sue implicazioni sulla vita delle persone. Martedì 19 novembre, alle 20.30, presso la Sala Alessandrini, verrà proiettato il film Le vite degli altri, un’opera che esplora la vita nella Germania dell’Est sotto il controllo della Stasi, il temuto servizio di sicurezza interna. Il film, che ha riscosso un grande successo internazionale, dipinge un ritratto realistico e toccante delle dinamiche oppressive di un regime totalitario. Ad introdurre la proiezione e a guidare il dibattito successivo sarà il professor Vittorio Dornetti, offrendo un’analisi delle implicazioni storiche e psicologiche del controllo oppressivo e dell’impatto della sorveglianza sul vissuto quotidiano. L’evento inaugurerà anche il ciclo di incontri dedicati alla pace organizzato dal comitato “costruttori di pace”, che vede protagonista l’amministrazione comunale insieme a tante realtà associative cittadine. Giovedì 28 novembre, alle 21.00, presso sala dei Ricevimenti del Comune di Crema, sarà invece la volta del monologo Behind the Wall, scritto e interpretato da Emanuele Mandelli. Incentrato sul ruolo della musica e della cultura nella promozione della libertà durante gli anni della divisione del mondo in blocchi, questo spettacolo rende omaggio agli artisti e ai movimenti culturali che hanno contribuito alla caduta del Muro, dimostrando come l’arte possa essere uno strumento di lotta e di emancipazione. La musica rock, i concerti clandestini e le espressioni culturali non ufficiali hanno rappresentato un potente motore di cambiamento e un simbolo di resistenza per la gioventù della Berlino Est. Analogamente la spinta verso la rottura di quella separazione espressa dal muro veniva in modo forte anche delle migliori menti della musica occidentale.