Oltre duecento firme, soprattutto di cremonesi, sono state raccolte oggi dal comitato spontaneo Rivogliamo Area Donna che ha allestito un banchetto dalle 14 alle 18 di fronte all’ospedale maggiore di Cremona. Questa iniziativa fa seguito alla mobilitazione dell’8 marzo, nello stesso luogo, che aveva visto una massiccia partecipazione di persone comuni, rappresentanti istituzionali e sindacali, compreso il sindaco Gianluca Galimberti. Poi sono stati organizzati due incontri nella sala dei Quadri del palazzo comunale alla presenza di esponenti politici e medici, non del direttore generale dell’Asst, Giuseppe Rossi, che si è sempre sottratto al confronto con l’utenza sul tema spinoso del futuro di Area Donna e, più in generale, della Breast Unit e del Cancer center. Paola Tacchini si fa portavoce dei timori e delle aspettative dell’utenza femminile e spiega i motivi della sottoscrizione di un documento che ha come scopo l’approvazione di una delibera da parte del consiglio comunale e un intervento del sindaco Gianluca Galimberti sulla Regione. ‘Non vogliamo stanze rosa e fiorellini dipinti sulle pareti – spiega Tacchini -. Chiediamo che sia conservato quello che è un valore aggiunto nella terapia oncologica delle patologie femminili nel nostro ospedale. E’ la cura di genere, che produce effetti positivi nel processo di guarigione, anche per gli uomini. Esempi in tal senso ci sono in altre città, ad esempio a Genova dove c’è un’area riservata agli uomini operati di prostata che si sottopongono alla chemioterapia. Adesso invece le sedute si svolgono in uno stanzone senza un minimo di riservatezza, con grave disagio psicologico delle pazienti’.
https://vittorianozanolli.it/2022/04/06/rivogliamo-area-donna-raccolta-firme-giovedi-7-aprile/
Una risposta
Raga, ben 200 firme, pari allo 0.3% (quasi) dei cremonesi e dell’ 0,05% della provincia. Il che potrebbe anche voler dire che il 99,7% dei cremonesi non è interessato al mantenimento della struttura. Mah!