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“Rispetto alla vicenda Tamoil, conviene fare un po’ di chiarezza. Pizzetti, nelle sue grida manzoniane sempre più frequenti, cita date e atti con una scioltezza invidiabile, peccato che la realtà dei fatti sia ben diversa. Il tema del risarcimento Tamoil è stato trattato la prima volta nell’Ufficio di Presidenza del 28 ottobre 2024, come sostenuto dalla consigliera Tacchini, non in quello del 17 dicembre 2024. Anche quando se ne è parlato, non è stata fatta alcuna istruttoria in merito: il punto non era nemmeno all’ordine del giorno, che riguardava esclusivamente la programmazione dei lavori dell’Ufficio di Presidenza.  Nessun documento sul tema è stato anticipato ai capigruppo, nemmeno la delibera consiliare n. 21 del 10 aprile 2019, che rappresentava l’elemento chiave della discussione”. Lo afferma Alessandro Portesani, capogruppo della Lista civica ‘Novità a Cremona’ in consiglio comunale.

“Quando se ne è parlato – conferma il capogruppo di Novita’ a Cremona –  il presidente Pizzetti ha introdotto la questione nelle “varie ed eventuali” con una sua considerazione di metodo, proponendo di modificare la delibera per bypassare la commissione tecnica che essa stessa prevedeva, sostenendo che dovessero essere i rappresentanti eletti dai cittadini a decidere la destinazione dei fondi. Ma guarda caso, ha omesso ogni riferimento al vincolo di destinazione stabilito proprio da quella delibera. Successivamente, ha garantito che il tema sarebbe stato ripreso, ma così non è stato: non è mai stato inserito all’ordine del giorno degli Uffici di Presidenza”.

“Pizzetti – spiega Portesani – ha presentato la sua proposta di utilizzo dei fondi per il decoro di piazza Roma e di altri spazi cittadini. Abbiamo ringraziato per il coinvolgimento dell’Ufficio di Presidenza nella riflessione. Proprio perché il tema è stato trattato “fuori sacco”, senza adeguata preparazione, era doveroso un confronto serio e strutturato”.

“E ora un paio di considerazioni sul ruolo di Pizzetti – aggiunge Portesani  -. Leggiamo con sempre immutato divertimento le lezioni (prediche) che il presidente del Consiglio comunale Luciano Pizzetti impartisce oramai quotidianamente a reti unificate. Spiega con solenne autorevolezza le differenze tra Partito Democratico, Sindaco e Presidente del Consiglio, come se fosse un entomologo che illustra le peculiarità delle specie politiche ai meno esperti. Ci permettiamo di ricambiare il favore con un piccolo suggerimento: già che ci siamo, perché non prova anche ad applicare questi suoi illuminanti insegnamenti?  Il ruolo di Presidente del Consiglio Comunale è, o dovrebbe essere, super partes. Invece Pizzetti lo interpreta come un’emanazione del PD, alternandosi tra il ruolo di arbitro e quello di giocatore a seconda della convenienza. Il risultato? Una confusione istituzionale imbarazzante”.

“Per quanto mi riguarda – dice ancora Portesani – dopo aver approfondito la delibera e discusso con gli alleati e con i gruppi di cittadini da sempre impegnati sulla vicenda, ho aderito alla mozione firmata da Lega, Forza Italia e Cinque Stelle, citata da Pizzetti nel suo attacco pubblico. Non solo ‘Novità a Cremona’  aderirà alla campagna popolare nata spontaneamente  a seguito dell’iniziativa di Sergio Ravelli e Gino Ruggeri. Dunque, di cosa stiamo parlando? Quale sarebbe l’incoerenza? Forse a disturbare Pizzetti non è il merito delle scelte, ma il fatto che qualcun altro osi pensare con la propria testa e decidere in autonomia. In merito alla citata “smentita” delle mie dichiarazioni richiesta da Giancarlo Storti, il presidente Pizzetti finge di non aver colto che nella mia ultima dichiarazione ho ribadito il sostegno di Storti, in qualità di editore del sito Welfarenetwork, alla petizione popolare proposta da Gino Ruggeri. Infatti sulla sua testata non si è limitato a dare ampio risalto all’iniziativa, ma ha addirittura attivato un modulo web per la raccolta firme sul suo sito. Unica testata cremonese ad averlo fatto. Gesto di sostegno che va ben oltre l’apposizione di una firma. Io gliene sono grato, per l’importanza dell’iniziativa.”

“Caro Presidente, un consiglio: meno proclami e più rispetto per le istituzioni. Meno partigianeria e più imparzialità. Perché, alla fine della giornata, anche lei è un consigliere comunale come tutti gli altri. E se vuole continuare a fare politica di parte, c’è sempre la segreteria del PD. Il Consiglio comunale, invece, merita un arbitro vero, come lei quando vuole sa essere, non un giocatore che si fischia i rigori da solo”, conclude Portesani.

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