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Egregio Direttore

nella giornata di martedì 17 giugno scorso, nella sala riunioni della direzione generale dell’Asst di Cremona si era svolto un incontro di presentazione del progetto del nuovo ospedale dedicato ai Comitati di quartiere della città.

Durante l’incontro il dottor Ezio Belleri, direttore generale dell’Asst di Cremona, aveva dato segnali di trasmettere ai residenti dei quartieri Villetta e Battaglione di Cremona le soluzioni che adotteranno per mitigare i disagi per la futura viabilità e per l’impatto del cantiere:

“Per questa ragione, appena avremo altri elementi, organizzeremo focus tematici di confronto con i quartieri Villetta e Battaglione che confinano con l’ospedale: parleremo di viabilità e dell’impatto che il cantiere avrà in questa zona della città.”

Disagi dovuti principalmente, nel caso del cantiere del nuovo ospedale, al trasporto di materiali edili per 6-7 anni, tanto durerà la costruzione, e per altri 1-2 o forse 3 anni per la notevole mole di materiale (macerie, calcinacci, rifiuti da costruzione e demolizione) da smaltire e/o riciclare nella fase di demolizione dell’attuale ospedale e dei 12 edifici dei vari servizi adiacenti, e per il ripristino poi totale dell’area ospedaliera.

Anche la dottoressa Francesca Romagnoli, vicesindaco e assessore del Comune di Cremona, aveva dato segnali di condivisione con i cittadini delle informazioni ricevute durante l’incontro:

“Abbiamo apprezzato e ci siamo fatti un’idea di come sarà la struttura. Adesso è possibile fare alcune riflessioni serie e oggettive da condividere con gli altri abitanti dei quartieri: ci faremo portavoce di quello che abbiamo ascoltato e compreso.”

Son passati sei mesi e, per quanto ne sappia, non sono stati organizzati dalle istituzioni incontri con i residenti dei quartieri interessati al cantiere di prossima attivazione; nel mentre la fase progettuale è andata avanti.

La procedura seguita da ASST prevede che il PFTE (che sta per Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica, il primo e fondamentale livello di progettazione di un’opera pubblica, che definisce le caratteristiche, i costi, i benefici e le alternative possibili, assicurando che l’intervento sia fattibile, conveniente e sostenibile, in linea con le normative del nuovo Codice dei Contratti Pubblici) venga poi presentato alla Conferenza dei Servizi per essere esaminato dai vari enti che daranno poi pareri, nulla osta o osservazioni.

L’esame del PFTE da parte della CdS (Conferenza dei Servizi) potrebbe poi portare alla decisione finale di riqualificare l’attuale ospedale anziché costruirne uno nuovo.

Riqualificazione che per alcuni reparti è già in corso (esempio della Terapia Intensiva e del Pronto Soccorso).

Ci sono state due visite, in ottobre e in dicembre, dell’assessore al Welfare della Regione Lombardia, dottor Guido Bertolaso, ai reparti appena ristrutturati e in corso di terminazione dei lavori.

Reparti appena riqualificati che verranno poi demoliti, purtroppo!

Forse queste visite “importanti” hanno distolto l’attenzione e l’apertura al dialogo dichiarata dalle istituzioni verso i cittadini dei quartieri?

 

Gianluigi Stagnati

Sostenitore del Movimento per la riqualificazione dell’ospedale di Cremona e residente del quartiere Villetta da 60 anni

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