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Il tema della sicurezza è il capitolo centrale delle prossime consultazioni che porteranno a maggio al rinnovo dei comitati di quartiere. In particolare Gabriele Zaneboni, farmacista e candidato per il Quartiere Centro e già candidato nelle liste di ‘Novità a Cremona’ alle elezioni comunali dello scorso anno, interviene e spiega: “Serve un cambiamento concreto, e serve adesso. E’ noto a tutti che il centro di Cremona non è più quello di un tempo passato. Si sono registrati, in questi ultimi messi, episodi di violenza. Non solo i soliti furti e atti vandalici ma aggressioni in piena regola. E si è arrivati perfino a un episodio di lesioni gravissime nei confronti di un operatore di un esercizio pubblico che ha causato menomazioni permanenti”.

“Fatti, spiega – ancora Zaneboni – che sono ormai entrati purtroppo a far parte della nostra quotidianità e non sembrano voler finire anche colpa di decisioni politiche superficiali e inadatte. Tutto ciò è assolutamente inaccettabile. Non è più possibile chiudere gli occhi. Non ci si può più rassegnare”.

“Occorre rimettere al centro la voce dei residenti perché non è la percezione ad essere sbagliata come ci è stato detto qualche mese fa; i fatti sono concreti, reali e oggettivi, Guardate i media cosa raccontano ogni giorno – dichiara Zaneboni -. I cremonesi hanno oramai timore a uscire nelle ore serali, soprattutto in alcune zone centrali e faccio l’esempio dei giardini di piazza Roma o anche nella zona del parcheggio di piazza Marconi. Ascolterò tutti, uno per uno. Raccoglierò segnalazioni, idee, denunce e le porterò avanti con determinazione, nei confronti delle istituzioni, della polizia locale, dell’amministrazione comunale. Voglio che ogni residente si senta rappresentato, protetto, coinvolto”.

“Basta decisioni prese dall’alto, senza consultare e soprattutto ascoltare chi qui ci vive davvero. Il comitato deve tornare a essere uno strumento al servizio delle persone, non un simbolo vuoto. La sicurezza sarà la priorità assoluta. Servono più controlli, più presenza delle forze dell’ordine, più illuminazione, più telecamere, ma anche più prevenzione, più attenzione al disagio sociale, più dialogo con chi il quartiere lo vive in ogni sua sfaccettatura e desidera che torni bello e vivibile come un tempo”, conclude Zaneboni.

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