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Nella sua precedente opera, “Libiamo ne’ lieti calici” il direttore artistico del Museo de Violino Roberto Codazzi  aveva indagato le preferenze alimentari di Giuseppe Verdi, proponendo un vero e proprio alfabeto della cucina verdiana. Ora Codazzi ritorna a parlare dello stretto legame tra campioni della musica di ogni genere ed epoca e cucina. Anche in questo nuovo lavoro l’autore parte dalle lettere dell’alfabeto per collegare i piaceri della tavola con personaggi famosi. Da Abbado a Maria Callas, da Mozart a Paganini, da Donizzetti a Mascagni e Leoncavallo, da Pavarotti a Mina e Zucchero, senza tralasciare Ed Sheeran, Sting e Gianna Nannini, e altri, l’autore racconta le golosità e le attività legate alla buona tavola che in qualche caso sono anche diventate una passione prevalente o parallela a quella artistica.

Il direttore artistico del Museo del Violino di Cremona è un instancabile esploratore di mondi “altri” legati sia ai grandi musicisti della storia sia a musicisti della scena pop e rock: geni del pentagramma ma anche golosoni e ghiottoni sempre alla ricerca di piatti tipici e ricercati, oltre che bevitori o addirittura appassionati produttori di vini pregiati.

Un mondo a parte e tutto da scoprire, certamente più curioso e inedito rispetto alla meraviglia delle grandi opere che questi artisti hanno consegnato alla storia. In molti casi è anche un modo per conoscerli meglio e più da vicino, visto che, come diceva il filosofo Feuerbach “noi siamo quello che mangiamo”.

La pubblicazione, edita da LudoLibri, ha una prefazione di Marco G. Malacrida.

Scopriamo così che Claudio Abbado era un cultore dei tortelli di zucca mantovani, che Bach amava il caffè tanto da dedicargli una “Cantata“, che Maria Callas anche dopo la sua drastica metamorfosi era rimasta appassionata del buon cibo e dell’arte culinaria e che Enrico Caruso gradiva gli spaghetti e sapeva cucinare, che Mina tuttora si fornisce dei salumi di Ambrogio Saronni, che la passione di Mozart era la cioccolata, Nicolò Paganini inventò la sua versione dei ravioli e del condimento da abbinare, mentre Gino Paoli sa preparare in modo impeccabile le trenette al pesto di cui è ghiotto, e Luciano Pavarotti ha scritto un libro di ricette e  spesso cucinava per gli amici tra cui Bono Vox e Zucchero, che Sting è uno chef apprezzato, che Arturo Toscanini amava i dolci in modo particolare senza disdegnare la cassoeula. Non mancano le curiosità e gli aneddoti su Verdi, Rossini, Mascagni, Bellini, Donizzetti, Leoncavallo e tanti altri personaggi del panorama musicale italiano e internazionale. Un modo diverso e accattivante di vedere stelle di prima grandezza da un altro punto di vista.

Roberto Codazzi è stato per lunghi anni critico musicale del quotidiano La Provincia di Cremona e ha collaborato con le principali
riviste del settore, da Musica a Suonare news. Ha diretto Cremona Liutaria, la newsletter della Fondazione Stradivari, e ha dato alle stampe numerose pubblicazioni di musica e liuteria. Nel 2010 gli è stato conferito il prestigioso Premio Internazionale “Myrta Gabardi” per la sezione “giornalismo musicale”. Ha curato i cataloghi di diverse mostre internazionali di liuteria organizzate dall’Ente Triennale Internazionale degli Strumenti ad Arco. Collabora con l’emittente televisiva Cremona1, per la quale ha ideato e condotto la trasmissione Casta Diva dedicata alla lirica e ai suoi personaggi. Ha ideato e diretto svariati festival e manifestazioni musicali, tra cui Bel
canto sotto le stelle e Festival delle Muse, entrambi organizzati dalla Provincia di Cremona, il Festival Violinistico Internazionale “Gasparo da Salò”, il festival AcqueDotte e il Festival di Tremosine “Felice Luscia”. Dal 2017 è direttore artistico di STRADIVARIfestival.

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