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“L’aumento degli oneri di urbanizzazione approvato dall’Amministrazione comunale rappresenta l’ennesimo schiaffo a cittadini, imprese e professionisti. Dopo l’IMU e la TARIC, ora tocca agli oneri di urbanizzazione: una decisione che comporterà un ulteriore aumento dei costi per chi vuole costruire, investire o riqualificare nel territorio comunale”, dichiarano i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, Carlalberto Ghidotti e Chiara Capelletti.

“Quello che viene spacciato come un aggiornamento tecnico o una scelta per la qualità urbana –  spiegano Ghidotti e Capelletti  – è in realtà una scelta politica ben precisa, che non trova alcuna giustificazione normativa o economica. Non c’è nessun obbligo imposto da Stato o Regione: è stata l’Amministrazione a decidere autonomamente di aumentare fino al 30% gli oneri di urbanizzazione, colpendo in particolare settori produttivi strategici come la logistica e la distribuzione. È paradossale che in un momento in cui si dovrebbe incentivare la ripresa economica, sostenere il lavoro e attirare investimenti, si scelga invece di appesantire ulteriormente il carico fiscale, dando un segnale negativo proprio a chi crea occupazione e sviluppo. Le motivazioni fornite dall’assessore Paolo Carletti sono generiche e non convincono: si parla di ‘linea politica’ e di ‘coerenza con l’interesse pubblico’, ma di fatto l’Amministrazione agisce come un ente esattore, che cerca risorse spremendo sempre gli stessi settori: chi lavora, chi investe, chi costruisce. Anche l’introduzione di incentivi legati alla classe energetica degli edifici, pur positiva nelle intenzioni, non compensa minimamente l’aumento generalizzato degli oneri, soprattutto per chi opera in ambiti produttivi o commerciali. Si rischia di trasformare un principio condivisibile, come la sostenibilità, in un alibi per fare cassa. La verità è che questa Giunta mostra una grave carenza di coraggio e determinazione nel costruire strategie chiare per lo sviluppo urbano. Serve una guida capace di compiere scelte responsabili, orientate alla crescita, alla competitività e alla valorizzazione del territorio. Invece si opta per decisioni semplicistiche, che rincorrono entrate facili senza affrontare davvero le sfide del presente.”

“I cittadini e le imprese sono stanchi di vedersi presentare ogni anno nuove voci di spesa: prima la revisione al rialzo dell’IMU, poi l’aumento della TARIC, ora l’incremento degli oneri di urbanizzazione. Tutto questo mentre la qualità dei servizi resta ferma e la città perde attrattività – denunciano i due consiglieri comunali di Fratelli d’Italia -. A Cremona servono scelte audaci, incentivi veri per le giovani famiglie che vogliono costruire casa, agevolazioni concrete per chi recupera il patrimonio edilizio esistente, semplificazioni burocratiche per chi fa impresa. E invece ci troviamo davanti all’ennesimo provvedimento calato dall’alto, senza confronto, senza coinvolgimento degli ordini professionali, delle categorie economiche, dei cittadini. Come Fratelli d’Italia continueremo a vigilare e a contrastare ogni provvedimento che penalizza la libertà d’impresa, ostacola lo sviluppo e aggrava il carico fiscale. Questa non è politica per il territorio: è solo gestione contabile che dimentica i bisogni reali della città.”

“Con questa delibera – concludono Ghidotti e Capelletti – l’Amministrazione manda un messaggio chiaro: chi vuole investire a Cremona deve pagare di più. Un messaggio che non possiamo accettare e che respingiamo con forza, perché privo di visione strategica e lontano da ogni logica di crescita e attrattività per il nostro territorio.”

L'Editoriale

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