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Ho preferito aspettare qualche giorno prima di parlarne perché mi piace lasciare sedimentare le riflessioni. Abbiamo tutti assistito ai due giorni del conclave con quella telecamera puntata fissa sul tetto e sul comignolo.

Mentre il conclave per sua natura (cum clavis, ossia chiuso a chiave fuori dal mondo) esclude tutti dalla comunicazione fino al momento della fumata bianca, all’esterno è un gran vociare da ogni dove nell’attesa frenetica di quel fumo lattiginoso che, senza altre parole, comunica più di ogni altro il momento storico.

Quindi, per riempire il silenzio dei cardinali, ecco che tutti parlano, con diversi linguaggi, mezzi, strumenti, finalità.

In primis i giornalisti: un evento mediatico che ha visto dirette interminabili che hanno messo alla prova la capacità locutoria dei giornalisti, costretti a parlare di qualsiasi cosa durante l’attesa della fumata, avendo a disposizione la sola immagine del camino.

In questo caso, ancora una volta, chapeau ad Enrico Mentana e al suo physique du rôle da maratoneta della diretta. Ma non è stato l’unico, invero.

Siccome business is business, tutti hanno voluto mettere le mani sopra l’evento dell’anno (tra l’altro, dell’anno giubilare pure, il massimo della potenza mediatica): fiumi di inchiostro versati prima, durante e dopo, dirette, talk show e interviste esclusive con navigati vaticanisti pronti a svelare tutti i retroscena e le curiosità per un pubblico per la maggior parte più da Novella 2000 che da Famiglia Cristiana.

E visto che siamo sempre più digital, si è persino scomodata l’AI per fare previsioni sul nome del o dei papabili (che poi, signori miei, mica che l’intelligenza artificiale ha doti vaticinatorie, bensì si alimenta con le informazioni che le forniamo tramite la rete, quindi….).

E niente, qui abbiamo visto che non c’è calcolatore che tenga e la partita si è chiusa con un secco Spirito Santo 1 – Algoritmo 0.

Prendiamo nota e meditiamo dunque sull’attendibilità di prossime e future previsioni e analisi che ci verranno proposte come frutto delle infallibili elaborazioni di un’intelligenza artificiale.

Non poteva poi mancare l’aspetto ludico di intrattenimento, dissacrante con il Fantapapa, tanto di sito internet e claim ‘intra omnes’ che fa il verso all’extra omnes che avvia il conclave.

E come non citare il tweet dal sapore trash postato direttamente dalla Sala Ovale, con un improbabile papa dal ciuffo biondo, con tutte le immancabili dietrologie e polemiche politiche da cui non si può sfuggire.

Insomma, di tutto e di più, con veri e propri colpi di genio, come – solo per dirne una – l’azienda di lattoneria che ha segnalato su quel tetto tutti i punti probabili di infiltrazione della pioggia tra le tegole, proponendo naturalmente la propria consulenza urbi et orbi.

Riguardo ai meme, beh, pane quotidiano quindi non fanno più notizia, anche se geniali in alcuni casi.

Tutto ciò, con contorno di migliaia di pellegrini in piazza San Pietro e in giro per Roma in attesa di vedere la fumata bianca.

Di nuovo quel tetto al centro del mondo, quel comignolo tanto banale e persino un po’ storto che ha – suo malgrado – intrattenuto milioni di persone sul pianeta, fedeli e laici, credenti e non credenti, cristiani e non.

Tanto guardato che persino il gabbiano è diventato un divo: “a star is born”. Che proprio quando tutti canticchiavamo il motivetto del “povero gabbiano, ha perduto la compagna”, ecco che lui è tornato con moglie e prole al seguito, col momento ‘topico’ quando ha rigurgitato il pasto per il suo pulcino in diretta mondiale.

Pure per lui, i famosi 15 minuti di celebrità (anche se oggi, caro Andy, dovremmo rivedere le tempistiche nettamente al ribasso, perché con 15 minuti molti ci costruiscono un’intera carriera ormai).

Alla fine, comunque, tra sacro e profano, la fumata bianca è arrivata, anche stavolta Habemus Papam, e anche stavolta il nome ha stupito tutti, atteso ed inaspettato.

Voltata la pagina del prima, dimenticata buona parte di quanto detto nei giorni precedenti, accantonato il totopapa, ecco tutti i comunicatori alla ricerca della foto, della frase, della curiosità da raccontare in esclusiva.

Dopotutto, domani è un altro giorno, una pagina bianca da cui ricominciare a raccontare una nuova storia.

E a voi che cosa ha colpito di più in questa settimana di fermento vaticano?

Se ti interessa approfondire altri temi di comunicazione, visita il sito Michela Garatti – La Forza delle Parole

 

Michela Garatti

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