I palloni della Cremonese arrivano in carcere. Nell’ambito della collaborazione tra Caritas cremonese e Casa circondariale di Cremona, la US Cremonese ha generosamente donato venti palloni da calcio tra i quali quelli della massima serie per l’attività sportiva delle persone detenute. La consegna è avvenuta nella mattinata di giovedì 9 ottobre presso il carcere di Cremona alla presenza della direttrice Giulia Antonicelli, di don Pier Codazzi, direttore di Caritas cremonese, di Stefano Pasquinelli, Responsabile del Settore Giovanile della Us. Cremonese e di Daniel Ciofani, ex capitano grigiorosso e dirigente del Settore Giovanile della Us. Cremonese. Un’iniziativa che risponde all’esigenza di incrementare l’attrezzatura sportiva a disposizione del carcere e che continua la promozione del rapporto tra la Casa circondariale e il territorio.
“Da parecchi anni – è la dichiarazione di don Pier Codazzi, direttore di Caritas cremonese – manteniamo una preziosa presenza in carcere, nell’attenzione, silenziosa ma costante, alla relazione con e per i detenuti, soprattutto nei confronti di chi è privo di una rete familiare. Questo si traduce nel fornire vestiario e piccoli contributi per i bisogni primari, come anche opportunità animative e sportive, realizzate con finalità educative. Recentemente ci sono stati chiesti palloni per poter giocare a calcio. Non è un bene superfluo, ma spesso è uno dei modi per passare in modo costruttivo una parte del tempo. Questo bisogno ha incontrato l’immediata disponibilità dell’US Cremonese che ringraziamo: non solo ha donato i palloni per ogni sezione, ma ha deciso di giocare insieme, giovani calciatori con giovani detenuti, valorizzando la funzione sociale e inclusiva dello sport”.
“Desidero esprimere un sincero ringraziamento alla U.S. Cremonese, ai suoi dirigenti, allo staff e a tutti i giocatori che sono intervenuti qui – sono le parole della direttrice Giulia Antonicelli -. Un vivo ringraziamento anche alla Caritas cremonese per la sua fondamentale collaborazione. Voglio ringraziare, infine, anche tutto il personale dell’Istituto che ha contribuito, con impegno e dedizione, alla buona riuscita dell’evento. Si tratta, per l’Istituto cremonese, di un segno concreto di attenzione e di sensibilità da parte dell’esterno, in particolare ad opera di una società sportiva che, pur militando attualmente in Serie A, ha voluto comunque dedicare tempo, presenza e risorse alla popolazione detenuta, dando luogo non soltanto ad un prezioso momento di incontro, ma anche ad una significativa occasione di apertura verso una realtà che risulta fisiologicamente chiusa. Ringrazio la Cremonese per averci generosamente donato venti palloni da calcio per l’attività sportiva delle persone detenute. Questa iniziativa risponde all’esigenza di incrementare l’attrezzatura sportiva a disposizione dell’Istituto Penitenziario e di consentire ai detenuti di dedicarsi all’attività sportiva. Un vivo ringraziamento, però, desidero esprimerlo anche in ragione della risorsa fondamentale del tempo e della presenza. Lo sport è veicolo e promotore di valori autentici ed universali quali il rispetto, l’inclusione e la solidarietà. La presenza di una realtà sportiva così importante all’interno della Casa Circondariale contribuisce a diffondere un messaggio di fiducia, di vicinanza e di possibilità di riscatto. Il calcio, infatti, come ogni disciplina sportiva, costituisce uno strumento educativo di grande valore, in quanto consente di insegnare e diffondere la cultura del rispetto delle regole, della disciplina, della capacità di stare in gruppo e di lavorare in squadra, riconoscendo il ruolo e il contributo di ciascuno. Lo sport favorisce la crescita personale, sviluppa lo spirito di sacrificio e di collaborazione e contribuisce al benessere psico-fisico di quanti vi prendono parte”.
“Lo sport è uno dei migliori strumenti di socializzazione – ha dichiarato il Direttore Generale di U.S. Cremonese Paolo Armenia – ha il potere di insegnare valori imprescindibili quali: il rispetto, la cooperazione e il saper stare in comunità. Auspichiamo che questa donazione diventi la scintilla per percorsi di riscatto stabili e costruttivi che aprano le porte a una nuova vita nella società”.
Al termine della consegna dei palloni, una squadra di detenuti ha disputato una partita con la squadra Primavera della US Cremonese sul campo all’interno del carcere. Un’occasione speciale che rientra nel percorso in atto tra Caritas cremonese e Casa Circondariale di Cremona, che ha lo scopo di promuovere la persona umana, favorire percorsi di riscatto, inclusione sociale e inserimento lavorativo, lavorare in rete con tutte le realtà che operano all’interno del carcere e sensibilizzare sul tema della giustizia.
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