Guardando in internet che cosa potesse voler significare lo pseudonimo “octopus” mi compare in prima linea il nome di una “azienda energetica “che certifica la sua produzione energetica con fonti rinnovabili. E in modo altrettanto “rinnovabile” mi è sembrato di capire sono le osservazioni dell’autore di questo articolo e la sua filosofia negli scorsi interventi. Sicuramente apprezzabile il suo umorismo. e il suo intendimento di dirottare in altre direzioni gli enormi costi, già ora certi, per il nuovo ospedale.
Personalmente penso, e credo anche a nome del Movimento per la riqualificazione dell’attuale ospedale di Cremona, si possa affermare allo stato attuale delle cose IL NUOVO OSPEDALE NON E’ CERTO CHE POSSA ESSERE COSTRUITO. Contrariamente a quanto il direttore generale Ezio Belleri ebbe a dire mesi fa con una forte imprudenza “indietro non si torna” si può dire con certezza che “davanti all’irreparabile spreco di denaro pubblico” ci si deve fermare, valutare le alternative (cosa che nel 2022 non si fece secondo la legge che regola gli appalti) e considerando aspetto tecnico dopo aspetto tecnico, aspetto sanitario dopo aspetto sanitario valutare se i costi e i risultati delle funzioni sanitarie nell’attuale Ospedale, ovviamente riqualificato portino a maggiori vantaggi tecnico-sanitari-economici rispetto al secondo progetto Cucinella ridimensionato e gonfiato nei costi fino a far esplodere un vero scandaloso sperpero di denaro pubblico. Molti cittadini, che non hanno seguito nel dettaglio in questi ultimi tre anni il percorso del nuovo ospedale, penseranno che ORMAI E’ TARDI PER PORRE RIMEDIO… sono nell’animo sconcertati e si sentono impotenti davanti a una ingiustizia da parte di incompetenti amministratori e da inetti politici. Anche davanti all’enorme aumento avvenuto negli ultimi mesi non c’è nessun pentimento, non c’è alcuna seria autocritica e volontà di fare il punto della situazione.
Ma c’è ancora una valutazione da completare del progetto definito erroneamente “definitivo” dal dottor Belleri.
Il PFTE (“Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica”) concluso nei suoi ridimensionamenti dall’arch. Cucinella il 29 settembre scorso, visto l’enorme costo che si sarebbe dovuto affrontare (altro che 250 milioni di euro), è stato inviato in ottobre a 7 Enti ( 1) Comune di Cr, 2) Provincia di CR, 3) ATS Valpadana (Azienda territoriale sanitari) , 4) ARPA (Agenzia Regionale per la protezione dell’ambiente), 5) UTR (Ufficio Regionale sismicità del territorio), 6) ABAP (Archeologia Belle Arti e Paesaggio), 7) VVF (vigili del Fuoco) che formeranno la CdS (Conferenza dei Servizi).
Ognuno per le sue specifiche competenze dovrà dire se ad ogni variabile presente nel nuovo ospedale, confrontato con la stessa variabile nell’attuale ospedale riqualificato, si ha una superiorità tecnica e un costo inferiore. In caso negativo si dovrà scegliere per la variabile in esame la riqualificazione.
Chi firmerà, per ogni Ente citato, l’esito di questi documenti di analisi e di confronto fra le due opzioni se ne assumerà la responsabilità e il conseguente giudizio della magistratura nel caso ad essa faccia ricorso un singolo cittadino, una associazione o un partito ravvisando un errore di valutazione e una scelta inappropriata.
Ma gli enti chiamati in causa in questi due o tre mesi per valutare un progetto nelle sue centinaia di variabili e di verifiche non hanno forse il tempo materiale e le competenze tecniche per firmare con certezza la loro analisi nei tempi auspicati dal Direttore Generale dell’Asst: fine gennaio-febbraio.
Si prevede con buon senso che gli stessi responsabili di ogni ente chiederanno al Responsabile Unico del Progetto (RUP) ingegner Martina Cinquetti), di valutare e risolvere problematiche rilevate e non risolte dal progettista nella lettura del progetto nel settore che li riguarda.
Se oltre alla naturale incompletezza dei faldoni delle migliaia di pagine del progetto si sommano le decine di osservazioni che il nostro Movimento ha inviato a ogni ente in ottobre e per le quali si chiede di corrispondere una analisi e una risposta, nonché una valutazione comparativa fra le due opzioni nuovo-verso-l’attuale riqualificato, si può ben comprendere che se il lavoro degli enti sarà fatto bene, e non abbiamo elementi per pensare il contrario, il termine della attività della Conferenza dei Servizi non è possibile possa essere fine febbraio 2026.
Riprovevole è che la Direzione Generale dell’Asst, a una nostra richiesta di conoscere la data di inizio della CdS e di poter partecipare come uditori agli incontri di lavoro o di conoscere i verbali di ogni incontro secondo una consuetudine di trasparenza, sbandierata a Cremona ma poco o nulla attuata, ci abbia risposto ancora una volta negativamente.
Enrico Gnocchi
Nella foto centrale il ‘rendering’ del nuovo ospedale
Avanti tutta! Il progetto del nuovo ospedale intravvede l’ambìto traguardo del miliardo di euro



























