Un’onda pacifica, variopinta, provocatoria, in taluni soggetti al limite del buongusto considerato l’abbigliamento. Ma tant’è. Questo e molto altro è il Cremona Pride, la prima manifestazione contro la discriminazione di genere che ha chiamato a raccolta tutta la galassia del genere umano con esponenti provenienti da tutte le città vicine e ovviamente da Cremona, Crema e provincia: LGBTQIA+: L per lesbiche, G per gay, B per bisessuali, T per transessuali e transgender, Q per queer (o gender questioning cioè chi ancora non sa in che genere riconoscersi), I per le persone intersessuali, A per asessuali e infine + per segnalare come l’elenco possa proseguire con altre espressioni del genere e della sessualità. Sotto questa sigla potenzialmente si dovrebbe riconoscere ogni persona. E gli eterosessuali dove figureranno? Mah. Si sono ritrovati in più di un migliaio, forse duemila, e hanno seguito gioiosamente il percorso prestabilito. Stasera gran finale a Porta Mosa.
FOTO E VIDEO di MINO BOIOCCHI