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Il padel, ecco lo sport del terzo millennio

5 Marzo 2021

Boom del padel: +3000% in 4 anni in Italia. Storia ed esplosione dello sport del terzo millennio 

 

Il padel sembra poter essere lo sport del terzo millennio. Tra numeri in crescita, aneddoti e punti spettacolari vi raccontiamo la rivoluzione che avanza nel mondo dello sport.

‘Il Padel è come un veleno, entra nel tuo corpo e rimani infettato per sempre’ (Paquito Navarro)

C’è qualcosa di magicamente compulsivo nel giocare una partita di padel. È uno sport semplice, immediato: si entra in campo e si gioca subito. E forse è per questo che crea dipendenza. Il motivo? Prendete le parti più divertenti del tennis e moltiplicatele all’infinito, poi eliminate i tempi morti, e racchiudete tutto in un’intera ora di gioco. Ecco a voi il Padel.

Si gioca in coppie, 2vs2. Niente palline da raccogliere lontano, tantissime palle ‘da chiudere” (volée e smash), campo ridotto e mille situazioni imprevedibili grazie alle sponde di vetro che circondano il campo. Risultato? Boom di nuovi praticanti e spettacolo assicurato… di sicuro per chi si trova in campo. Ma a cosa è dovuto questo successo?

Un esempio di punto a padel…’qualunque’

https://www.youtube.com/watch?v=ukffUTmJk-s&t=198s

(dal minuto 3.23)

Padel Nuestro: le origini

Marinai inglesi annoiati che giocavano nelle stive delle navi usando pagaie (paddle) come racchette? Un reverendo americano che cercava una versione del tennis per bambini? Di sicuro sono tutte influenze primitive, ma nelle origini del padel come lo conosciamo scorre sangue latino.

Acapulco, 1969. Nel giardino della sua villa sul mare, Don Enrique Corcuera vuole costruire un campo da tennis. Ma guardando le planimetrie con i suoi geometri, scopre che c’è un problema: proprio a ridosso dello spazio di gioco, sorge un muro che rende impossibile realizzare un campo di misura regolamentare. L’opera non si può fare. Ma Don Enrique è uomo di cultura e ingegno. Decide di fare del difetto una virtù e fa costruire un campo di dimensioni ridotte, circondato ai lati da muri e reti metalliche, utilizzabili come sponde di gioco su cui far rimbalzare la pallina. L’idea è quella di una palla sempre in movimento, sempre rigiocabile. Come racchette, lui e i suoi ospiti usano dei modelli in legno bucherellato, simili a quelle usate sulle spiagge messicane. Per diversi anni Don Enrique si diverte a intrattenere i suoi ospiti con il nuovo gioco.

 

Don Enrique Corcuera, il padre del Padel

 

Poi, nel 1974, avviene la svolta. Corcuera ospita un vecchio amico, l’imprenditore e principe spagnolo Alfonso de Hohenlohe. L’idea del nuovo sport gli piace così tanto che decide di importarlo nel suo famoso Marbella Club Hotel, dove fa costruire dei nuovi campi. Un anno più tardi, il miliardario Julio Menditequi, ospite del principe, si innamora del padel e a sua volta lo importa in Argentina. È l’inizio di un boom clamoroso, che porterà i due paesi latini ad avere quasi 5 milioni di praticanti ciascuno e a fare del padel il secondo sport nazionale.

E in Italia quando è arrivato il Padel?

 

La scommessa italiana

È il 1991. Martin Alejandro Calvelo ha cambiato mestiere. Come lui, molti tennisti argentini in quegli anni si sono convertiti al padel perché si guadagna bene. Calvelo inizia a viaggiare in Europa per delle esibizioni di padel, sport che lì muove ancora i primi passi. Durante uno di quei viaggi in aereo, Calvelo conosce Edoardo Caoduro, italo-argentino trapiantato a Costabissara, vicino alle colline vicentine. L’idea di Caoduro è presto detta: vuole costruire il primo campo di padel italiano nel circolo tennis di Costabissara. E per promuovere l’iniziativa, propone a Calvelo di mettere la sua racchetta e la sua esperienza di giocatore. La proposta è rischiosa, il padel è uno sport quasi sconosciuto in Italia. Ma Calvelo accetta la sfida: la marea sta cambiando.

Nel maggio 1991 vengono costruiti i primi due campi al circolo di Costabissara, in muratura, erba sintetica e regolamentari. Qualcosa è nell’aria. Alcuni mesi prima un ingegnere argentino emigrato, Daniel Patti, con pochi fedelissimi aveva fondato una Federazione Italiana Gioco Padel, prima ancora di avere dei campi su cui giocare! Gli appassionati arrivano da tutta Italia, ma fino al 2015 il padel rimane una nicchia per fanatics.

Da Maradona a Ibrahimovic: il padel come il calcio

Negli ultimi anni il padel in Europa è cresciuto con numeri impressionanti, soprattutto per uno sport che era quasi sconosciuto: tennisti, calciatori ed ex-calciatori (Ibrahimovic, Totti e molto prima il compianto Maradona), e sportivi di ogni genere vi si sono convertiti come richiamati da un’irresistibile smania. In Italia si è passati da 50 a 1600 campi in soli 4 anni (+3000%), con un numero di praticanti in continua crescita (+200% dall’anno scorso).

Già negli anni ’80, era noto che Diego Armando Maradona fosse un grande appassionato di padel. Appena poteva, la mano de Dios impugnava la racchetta e veniva invitato a giocare dai pro. Nel 2017 Zlatan Ibrahimovic ha iniziato ad investire nel padel e ora è proprietario di cinque Padel Zenter in Svezia (altro paese da padel-boom), di cui uno umilmente battezzato ‘The Colosseum of Padel’.

Uno dei punti di forza del padel è proprio questo: come il calcio, è accessibile a tutti. Se in altri sport, come il tennis o il basket, è necessario apprendere le basi tecniche, i cosiddetti fondamentali, per riuscire almeno a giocare con quelli più bravi, il padel è molto immediato e livella le forze in gioco, distribuendole nel gioco di squadra, e grazie alle sponde e alle palline depressurizzate che rallentano il gioco.

Maradona in campo

Telecronisti impazziti

Anche Sky Sport si è accorto delle potenzialità spettacolari del padel, iniziando a trasmettere qualche partita nazionale. E finalmente da qualche mese anche i match dei campioni del World Padel Tour (il Master 2020 è il primo torneo WPT trasmesso da Sky, in italiano, mentre su Youtube come al solito c’è la diretta in lingua originale).

Perché dico lingua originale? Da qualche tempo la telecronaca in spagnolo è affidata a Lalo Alzueta e all’ex professionista Seba Nerone.

Non siamo ancora ai livelli di follia da microfono di Tiziano Crudeli e Carlo Zampa, ma la passione e l’esplosività della telecronaca spagnola trasmette di sicuro qualcosa in più, un modo carnale di vivere questo sport.

 

Reazioni dopo la più bella giocata di sempre

https://www.youtube.com/watch?v=Cw3zyfKm6Ls&t=15s

(dal minuto 0.15)

La scheda tecnica del padel: tutto quello che volete sapere

Campo: larghezza (18x20m), altezza (3, 4 metri)

Palline: depressurizzate

Costo campo: tra i 6 e i 10 euro in media per 90 minuti di gioco (di solito la prenotazione è da 1 ora e mezza)

Giocatori: 4 (2 contro 2)

Costo racchetta: dai 30 euro in su

Pareti: 4 (in vetro in fondo e in grata metallica ai lati mediani del campo)

 

 

 

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