Alla luce dei dati di ARPA Lombardia sulla pessima qualità dell’aria che respiriamo, ha ragione da vendere l’Amministrazione comunale quando invita a limitare gli spostamenti con mezzi privati. In fondo la tangenziale di Cremona, progettata per un traffico giornaliero di 30.000 veicoli, deve sopportarne quasi il doppio, considerando anche i numerosi e recenti insediamenti commerciali. Presto però dovremo anche fare i conti con il nuovo Polo Logistico, che promette un ulteriore incremento di traffico: la ciliegina sulla torta di una condizione esaltante, in grado di classificare Cremona nella Hit Parade per mortalità da cancro causato da inquinamento ambientale. In quest’ottica e con la prospettiva di migliorare ulteriormente la posizione in classifica, andrà certamente aggiunta la T di Tumore a tutte le altre T (dal Torrone al Torrazzo) che rendono la città famosa nel mondo.
Purtroppo la soddisfazione per tali ambiti riconoscimenti riesce ad oscurare un altro elemento che distingue la nostra città e che riguarda gli effetti dell’inquinamento sulla riduzione della fertilità, certificata dal calo della libido e delle nascite. Spiace quindi constatare l’indifferenza della politica locale nei confronti dei problemi riproduttivi del rospo smeraldino che, sempre a causa delle tragiche condizioni ambientali, ormai fatica ad accoppiarsi nell’ascella della rospa femmina ed è quindi costretto ad insoliti e solitari comportamenti sessuali. Che dire poi della passera scopaiola, uccello dalle disinvolte abitudini erotiche, oggi costretta alla monotonia del rapporto singolo a seguito degli effetti del traffico pesante e dell’inquinamento dei gas di scarico?
In questo preoccupante contesto ambientale, in grado non solo di aumentare la mortalità per tumori, ma soprattutto di costringere la popolazione ad una sofferta condizione di monogamia ed alla conseguente perdita di reale felicità, è certo che il nuovo polo logistico di San Felice contribuirà a renderci ancora più infelici.
OCTOPUS
Una risposta
Caro Octopus, è un pezzo che la quarta T ci perseguita; già qualche decennio fa nell’Ematologia di Pavia si parlava delle leucemie infantili cremonesi come di una tragica leggenda, poi abbiamo rifiutato di gestire un registro tumori, il perché non è mai stato abbastanza approfondito, insomma abbiamo continuato a mettere la polvere sotto il tappeto e fingere che la casa fosse pulita… il bello ( si fa per dire) è che continuiamo con lo stesso comportamento. Tutto bene, dunque.