Terminato il Mondiale di F1 è finito anche l’incubo Ferrari

21 Novembre 2022

Tanto tuonò che piovve. No, forse non pioverà perché capo Binotto, da tutti i bene informati
dato per spacciato, sembra più in forma che mai, indubbiamente il numero uno mondiale nella
dialettica del niente che riesce sempre a scaricare su qualcosa che non esiste la pochezza
della rossa che faceva bella mostra di sé al muretto dei box ad Abu Dhabi sul circuito di Yas Marina. Inutile dire che il formidabile binomio Verstappen-Red Bull, potrebbero fare a meno del DRS per i sorpassi. Dopo la prima e terza gara senza punti, hanno quasi scherzato per tutti i GP. Infatti le 15 vittorie su 22, dicono tutto. Ma c’è un mistero. Perché la Ferrari partita
fortissimo, nei primi tre GP due vittorie e un secondo posto con Leclerc che vedevamo già
campione del mondo, non ne ha più indovinata una, salvo il fuoco fatuo di Sainz che vince a
Silverstone?

Diamo a Cesare ciò che compete a Cesare. Binotto aveva progettato una vettura stravincente ma in corso d’opera, vuoi per errori ai box, vuoi per scarsa aerodinamica, vuoi anche per qualche errorino dei piloti, vuoi per le gomme che sulla Ferrari sembrano diventare di cartone verso fine corsa, la nostra amatissima Rossa, praticamente è scomparsa. Quale occasione migliore di quest’anno, visto che la Mercedes ha sempre arrancato. Infatti Hamilton a fine gara ha detto chiaro e tondo ai suo ‘il prossimo anno non azzardatevi a darmi una macchina come questa’.

Ai box Ferrari hanno commesso quasi sempre errori micidiali nei momenti difficili ma anche in
quelli facili, forse il più grosso al GP Ungheria il 31 luglio. Verstappen parte 10° e quasi subito va
in testa coda e perde altre posizioni con probabile spiattellamento delle gomme ma si riprende e vince. E i nostri due piloti non trovano di meglio che finire 4° e 6°. Probabile pensiero di
Verstappen: ‘Come posso far vincere quei due, ok in una curva lenta a ferro di cavallo, metto fuori
braccio e mano e li faccio passare’.

Battute a parte la FIA ci sta mettendo del suo per complicare ciò che è già di natura complicato. Il
limite alle spese di 145 milioni di euro ma esclusi i costi dei piloti, dei tre top manager del reparto
corse e progettazione motore. Cifra che è quasi niente per i top-team ma che è enorme per i piccoli che sono poi quelli che prendono pochi punti a fine stagione. La F1 è uno sport equo? No, chi ha più soldi vince. E’ sempre stato così.

I commentatori televisivi hanno esaltato la grande gara di Leclerc: roba da ridere per un pilota
fortissimo che da almeno due anni avrebbe meritato il mondiale. In ogni caso se Leclerc va
avanti così per altri 2-3 anni è verosimile che potrebbe fare la fine di Alonso e Vettel.

Ovviamente spero di sbagliarmi.

Pietro De Franchi

Ex Ferrari F1

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