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Voltini, estorsione aggravata: appello conferma la condanna

13 Dicembre 2022
Il 5 novembre dello scorso anno Paolo Voltini, presidente di Coldiretti Cremona e Lombardia, del Consorzio Agrario di Cremona e del Consorzio Casalasco del Pomodoro, era stato condannato a quattro anni e sei mesi di reclusione mentre la procura della Repubblica aveva chiesto una pena di 3 anni e 8 mesi. La sentenza era stata emessa dal gup del tribunale di Cremona Elisa Mombelli.  Oggi è stata pronunciata la sentenza d’appello: confermata a Brescia condanna e penadi 7 anni e 8 mesi che con lo sconto di un terzo previsto dal rito abbreviato sono 4 anni e 6 mesi di reclusione.  Voltini era accusato di estorsione aggravata. Nei suoi confronti è stata disposta anche l’interdizione dai pubblici uffici per la durata di 5 anni e la sospensione da tutte le cariche per la durata di quattro anni e mezzo. Una pena accessoria che scatterà in caso di sentenza definitiva. Lo scorso anno, a sorpresa, il consiglio d’amministrazione del Consorzio Agrario Provinciale di Cremona gli aveva rinnovato ‘massima fiducia’. ‘In attesa di leggere le motivazioni – recitava un comunicato – il  cda ritiene incoerente la sentenza con quanto emerso nel processo. Nel rinnovare la massima fiducia nel presidente Voltini e nell’opera di risanamento che sta portando avanti, il Consorzio confida che in appello potrà essere ristabilita la verità dei fatti’. Dunque il cda del Cap contestava a sorpresa l’ operato della magistratura e le conclusioni alle quali è pervenuto il giudice. Riteneva non solo che non fosse stata fatta giustizia, ma che la condanna fosse incongruente con i fatti emersi durante la fase processuale. Vedremo che cosa deciderà adesso il cda del Cap di Cremona.
Voltini, processato con il rito abbreviato, è s tato giudicato colpevole per avere ‘estorto’ le dimissioni di due dipendenti del Consorzio Agrario, Paolo Ferrari, 63 anni, di Casirate d’Adda, ed Ersilio Colombo, venditore di mezzi agricoli, dimissioni formalizzate in due diverse circostanze tra giugno e luglio 2015. Era stato condannato a 3 anni e 4 mesi anche l’altro imputato Tullo Soregaroli, collaboratore di Voltini, che doveva rispondere in concorso con il presidente in relazione alle dimissioni ‘estorte’ al solo Colombo. I due pm ne avevano invece chiesto la condanna per entrambi gli episodi. Oggi a Brescia è stata confermata la condanna di Soregaroli ma con pena ridotta a 2 anni e 4 mesi di reclusione.
In primo grado il giudice aveva disposto provvisionali di 20mila euro a ciascuno dei due ex dipendenti.  Colombo aveva chiesto un risarcimento di 350.000 euro e Ferrari di un milione e 127 mila euro. Colombo e Ferrari, sgraditi a Voltini, in base alla sentenza di primo grado erano stati costretti illegittimamente a firmare le proprie dimissioni. Erano stati violati i diritti relativi all’interruzione del rapporto di lavoro perché non erano state pagate le indennità spettanti ai due.

 

Vittoriano Zanolli

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