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Nuovo ospedale, Ko la sanità e lorsignori puntano su calce, mattoni e cemento

14 Dicembre 2022

L’impressione è quella di una marcia inarrestabile che tutto travolge e tutti coinvolge. Magari si tratta di una scelta non del tutto sbagliata, ma allora perché manca qualsiasi analisi di fondo, non ci sono dati a supporto, non esiste un quadro generale della salute della popolazione? Dei dati epidemiologici è meglio non parlare e quindi  l’immagine che risulta dalla proposta di costruire un nuovo ospedale a Cremona rassomiglia ad uno spot pubblicitario più che ad un progetto di sanità pubblica: venghino, signori, venghino! Nuovi ospedali(ni) a sfare, DEA (dipartimento di emergenza e accettazione) di secondo livello per tutti! Ricchi premi, cotillons e omaggi alle signore!

E’ pur vero che anche prima di Vanna Marchi e i suoi tronchetti della felicità anche gli alchimisti promettevano di trasformare il metallo in oro, mentre altri sapevano vendere l’elisir di lunga vita, oppure, più recentemente, promettevano dentiere gratis agli sdentati. Il tutto per dimostrare che gli uomini hanno bisogno di credere, non di pensare. Perché a pensare si fa fatica, mentre credere è un po’ sognare. E tuttavia talvolta è indispensabile fermarsi a pensare, almeno un poco, specie quando si tratta della nostra salute.

Stiamo assistendo ad una fase assai preoccupante della sanità pubblica, con un Servizio Sanitario Nazionale che fatica a riprendersi dalla pandemia, assiste incredulo ancorché passivo a finanziamenti ridotti al lumicino, ad operatori sanitari che se la danno a gambe appena possono, a una assenza di analisi e programmazione, ad una politica sanitaria assai poco lungimirante, ad una visione della salute collettiva ed individuale affidata alle Facoltà di Economia, Management, Scienze Politiche e Computer Science.  Una riforma della sanità territoriale basata su nuove Case e Ospedali di Comunità e che per ora si limita a cambiare l’insegna di strutture esistenti che continuano a fare, bene o male, quello che hanno sempre fatto. Naturalmente nessuno sembra rendersi conto che le strutture per funzionare hanno bisogno di personale, magari pagato il giusto. Qui invece il personale non c’è proprio e quello disponibile è tale fino ad esaurimento. Lo stesso per i medici di medicina generale, sino al punto che la soluzione individuata è quella di far lavorare, magari in Pronto Soccorso, medici ultrasettantenni.  Questa però non è solo una crisi della sanità pubblica, qui sembra proprio una crisi del pensiero critico e razionale, una situazione in cui la logica, anche la più elementare, ha preso tutt’altra strada e chi gestisce la sanità pubblica si preoccupa solo di costruire edifici senza sapere cosa e chi metterci dentro. Lo stesso vale per il nuovo ospedalino di Cremona, del quale si è già decisa la costruzione ma di cui nessuno ha ancora compreso con quali specialità sarà riempito.

Insomma, c’è un mondo alla rovescia, in cui mancano i professionisti della sanità e invece abbondano i professionisti dell’annuncio a sensazione, dove le liste d’attesa favoriscono chi è in grado di pagarsi prestazioni sanitarie e mettono alle corde tutti gli altri, dove chi ha pagato una sanità pubblica con le proprie tasse non si è ancora reso conto che la sanità reale non è fatta da prestazioni sanitarie, ma da cemento, calce e mattoni e tutto quello che gli gira attorno.

E i rappresentati del territorio? Bella domanda. Sembra di vederli (quasi) tutti in fila ridendo, cantando e lanciando coriandoli. Sembra di rivivere la fiaba del pifferaio di Hamelin che, forse nessuno se la ricorda, finisce malissimo, sia per i topi che per gli onesti abitanti del borgo.

 

 

Pietro Cavalli

3 risposte

  1. La realtà viene amaramente fotografata dal dottor Cavalli. Eppure i sondaggi nonostante tutto il peggio che la Regione Lombardia ci ha riservato durante la pandemia e continua a fare elargendo ospedalini di cui non si sa nulla danno Fontana in vantaggio. Contestato a Casalmaggiore, inspiegabilmente non gli viene recapitato il conto relativo agli errori suoi e della sua giunta, sia quella originale, che quella rimaneggiata, che l’attuale. Cremonesi e lombardi non dimenticate!

  2. Bravissimo. Effettivamente si è persa l’attitudine a pensare. Pensare ha un costo, richiede uno sforzo, fatica. Meglio credere e fidarsi ciecamente dei nuovi dei. Questa è la base della società del futuro. Uomini sempre più marionette nelle mani di pochi (?) potenti , che sempre più faranno quello che vogliono, capricciosamente, di noi e del mondo.

  3. Bellissima presentazione della realtà ospedaliera a Cremona! Mancano medici, infermieri, si chiudono reparti e ci si deve rivolgere a Brescia o a Mantova. Ma chi ha proposto questa magnificenza non ha mai avuto bisogno di cure? Forse non sa che le malattie si curano con medici e non con i mattoni nuovi. Nessuno è in grado di farglielo sapere?
    Certamente questi personaggi non hanno mai avuto bisogno di cure e con la proposta di riduzione della spesa sanitaria, tutta questa magnificenza che ho letto su Cremona Notizie come sarà possibile realizzarla? Propongo una rivolta!

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