Il 24 ottobre 1933 nasceva l’Avis comunale di Cremona. Nel novantesimo di fondazione dell’Associazione Volontari del Sangue cremonese, il comitato organizzatore è al lavoro per celebrare l’evento e oggi nella sede di via Massarotti, il presidente Giuseppe Scala affiancato dal vice Vittorio Cavaglieri, dal collaboratored, addetto alla comunicazione e responsabile dei rapporti col Comune Luigi Varoli e dall’assessore comunale ai Servizi sociali Rosita Viola hanno presentato il programma delle manifestazioni riportate nella locandina pubblicata a lato.
‘L’Avis di Cremona è in buona salute – ha spiegato il presidente Scala -. Conta circa 5mila soci e alla fine dello scorso anno è stato superato il mezzo milione di donazioni di sangue. Il mio riconoscimento è rivolto a coloro che hanno avuto l’idea e la forza di riunire persone motivandole a donare il proprio sangue. Abbiamo sofferto nei due anni di emergenza sanitaria provocata dal covid 19 ma ci stiamo riprendendo. Occorrono giovani donatori ed è a loro che rivolgo l’appello perché si avvicinino all’Avis’. L’assessore Viola ha assicurato l’impegno del Comune a sostenere le iniziative in programma che culmineranno il 29 ottobre con la festa sociale che si celebrerà il 29 ottobre nel salone dei Quadri. In quella sede saranno premiati tutti coloro che hanno raggiunto e superato le 120 donazioni. Il 26 novembre è in programma l’assemblea dei soci sostenitori presso la sede di via Massarotti con la consegna delle borse di studio. Tra le manifestazioni in calendario, spiccano la tradizionale passeggiata in bici ‘Pedalare è bello con l’Avis’ che si replica da oltre trent’anni, la ‘Corsa Rosa’ e manifestazioni sportive organizzate insieme con altre associazioni. Si terranno concerti e spettacoli al Teatro Ponchielli per promuovere soprattutto tra i giovani la sensibilità del dono del sangue e la conoscenza dell’Avis.
LA STORIA
L’Avis di Cremona è stata la seconda sezione in Lombardia e la quinta in Italia ad essere fondata. L’atto costitutivo è firmato dal medico Danzio Cesura che spedisce a Milano all’amico e collega Vittorio Formentano, presidente della Associazione Volontari del Sangue di quella città, una lettera nella quale si dice pronto a iniziare, insieme ad Augusto Bongiovanni, l’attività a Cremona in stretta collaborazione con l’Ospedale Maggiore che allora si trovava nel complesso dell’ex chiesa di San Francesco con ingresso in piazza Giovanni XXIII. Nel 1934 si contano 44 donatori con 16 trasfusioni effettuate.
Per vent’anni (fino al 1953) la sede è stata ospitata in locali messi a disposizione dalle autorità comunali; la prima (per pochi mesi) nel Palazzo Ala Ponzone, poi nel Palazzo Comunale fino al 1939; al pianterreno di Palazzo Affaitati fino alla fine della guerra e, dal 1945, in viale Trento e Trieste.
Alla fine della seconda guerra mondiale l’Avis cremonese conta 308 soci attivi.
Nel 1946 nasce, primo in Italia, il Comitato dei Soci Sostenitori dell’Avis per interessamento di alcuni industriali cremonesi (il primo presidente sarà Enrico Baresi) e vede la luce “Il Dono del Sangue”, il periodico che uscirà mese dopo mese, senza interruzioni, per tenere informati i soci sull’attività dell’Associazione, per farla conoscere ai simpatizzanti e alla popolazione tutta, per favorire la raccolta di fondi. L’indiscusso merito è di Osvaldo Goldani, consigliere della Sezione. In quello stesso anno, Formentano fonda a Milano l’Associazione Volontari Italiani del Sangue, che verrà riconosciuta giuridicamente solo nel 1950. Cesura farà parte del nuovo consiglio direttivo.
Nel 1953, tramite i buoni uffici del socio sostenitore Primo Lanzoni e di tutto il Comitato, viene acquistata una casa in via Amati per adattarla a sede definitiva nella quale il 15 dicembre del 1957 viene inaugurato il Centro Trasfusionale. L’importante struttura sanitaria ottiene il riconoscimento ufficiale dal ministero della Sanità nel 1963 e l’anno dopo inizia, con convenzioni di volta in volta rinnovate, la stretta collaborazione con l’Ospedale Maggiore.
Nel 1967 vengono soppresse definitivamente tutte le disposizioni che prevedevano i “datori di sangue” a pagamento e si normalizzano i rapporti con il Servizio Sanitario Nazionale.
Gli anni ’70 sono all’insegna della promozione e della propaganda. Degne di nota, negli anni 1971 e 1972, manifestazioni in piazza del Comune con la partecipazione degli Azzurri d’Italia che coinvolgono con il loro esempio molti cremonesi, inducendoli ad avvicinarsi alla donazione del sangue. Altre campagne promozionali daranno riscontri positivi.
Nella seconda metà del 1977 scompaiono Bongiovanni e Formentano e, alla fine di ottobre, Cesura viene colpito da grave malattia che lo porterà alla morte alla fine dall’anno successivo.
La presidenza della Sezione viene assunta da Osvaldo Goldani.
Nei primi anni ’80, con l’avvento delle nuove tecniche trasfusionali (aferesi), diminuiscono le domande dei nuovi donatori: ci vorrà del tempo per accettare la novità. La ripresa dopo qualche tempo ma, nei primi anni ’90, il propagarsi dell’Aids fa ancora una volta diminuire, in misura preoccupante, il numero dei donatori. Le difficoltà conseguenti sono grandi: lentamente viene superato anche questo scoglio e si ritorna alla normalità.
Nel 1993 la Sezione si iscrive nel registro del volontariato come previsto dalla legge 266 e il 3 novembre 1994 ottiene la ratifica della Regione Lombardia. In questo periodo il consiglio direttivo decide di vendere la sede di via Amati, non più idonea alle esigenze dell’associazione, e di acquistare e di ristrutturare lo stabile di Via Massarotti 65, attuale sede.
Il 15 luglio 1999 scompare improvvisamente Osvaldo Goldani che già tre anni prima aveva lasciato l’incarico di presidente in seguito alle nuove norme statutarie che stabiliscono la non rieleggibilità dopo due mandati consecutivi.
La nuova sede sarà inaugurata il 13 ottobre 2001.
Presidente, fino al 2002, è Francesco Scala.
Dal 2002 al 2005 la presidenza viene assunta da Ezemirco Bergonzi
Dal 2005 al 2008 presidente è Riccardo Merli .
Dal 2009 al 2016 presidente per due mandati consecutivi è Ferruccio Giovetti Dal 2017 al 2020 presidente è Andreina Bodini.
Dal 2021 presidente è Giuseppe Scala.