L’iniziativa ha coinvolto chirurghi ortopedici, specializzandi, strumentisti e studenti di Scienze Infermieristiche che hanno sperimentato tecniche e tecnologie d’intervento di nuova generazione.
Venerdì pomeriggio l’ospedale di Cremona è diventato sede privilegiata per una suggestiva formazione sul campo, a bordo dei truck didattici del centro di Training Mobile di Traumatologia Stryker (MEC). Organizzata in collaborazione con l’Ortopedia e Traumatologia di Cremona diretta da Erika Maria Viola, (nella foto centrale con Alessio Pedrazzini) la demo educazionale rientra nell’ambito di un tour formativo organizzato in tutta Europa, che ora fa tappa a Cremona, tra le prime città italiane ad essere coinvolta.
Aperta agli ospedali di Cremona, Oglio Po, Brescia e Mantova, l’iniziativa ha coinvolto circa sessanta persone: oltre a chirurghi ortopedici, specializzandi, strumentisti, hanno partecipato venti studenti di Scienze Infermieristiche. Nel truck didattico parcheggiato all’esterno dell’ospedale è stata allestita una “sala operatoria” dotata di strumentazioni all’avanguardia, dove dopo una prima formazione teorica i partecipanti hanno potuto mettere in pratica quanto appreso.
IL PRESENTE E IL FUTURO DELLA TRAUMATOLOGIA
Cremona si colloca così in un percorso che coinvolge i migliori specialisti della traumatologia in dimostrazioni operative con tecnologie di nuova generazione. «Questa esperienza formativa illustra il presente e il futuro della traumatologia – commenta Viola – È un’occasione per sviluppare le proprie competenze e abilità attraverso simulazioni estremamente realistiche, che consentono di esercitare con maggiore sicurezza in sala operatoria».
Come spiega Viola, «quando si ha a che fare con la traumatologia occorre considerare una serie di varianti intraoperatorie, che possono incidere sensibilmente sulla pianificazione dell’intervento. Le nuove tecnologie a disposizione permettono di intervenire in modo più preciso e sicuro sul singolo segmento. Questo permette di semplificare il lavoro e anticipare eventuali imprevisti o complicanze. Mai come ora, la tecnologia è un importante alleato, che ci consente di migliorare le modalità d’intervento e di cura, a vantaggio del paziente».