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Cremona e l’ambiente, treno lanciato verso il baratro

25 Aprile 2023

Ieri sera a Spazio Comune a Cremona ci siamo ritrovati a parlare di democrazia, Costituzione, antifascismo, cittadinanza attiva, collaborazione purtroppo assente tra cittadini e istituzioni.
Sono intervenuti Marco Pezzoni come Coordinamento della Democrazia Costituzionale. Gian Carlo Corada presidente di Anpi, Carla Bellani ACLI, Francesca Berardi Unione Popolare, Ettore Manes e un sindacalista CGIL Massimo Balzarini, Ezio Corradi Basta Triv, Cesare Franco e Gigi Rossetti ex Rifondazione Comunista. Ho fatto un intervento anch’io.
Questo il mio pensiero che ho condiviso. Disobbedire alle leggi ingiuste è un dovere civile come diceva Sandro Pertini. Qui a Cremona, città dove vivo da 31 anni, ci sono state imposte tante ingiustizie, nessuna informazione su progetti importanti e nessun confronto effettivo, tavoli di lavoro promessi ma raramente portati a termine (osservatorio Arvedi poi trasformato nell’altrettanto inconsistente Osservatorio Attività Metallurgiche) oppure interrotti perché davano risultati preoccupanti (studio epidemiologico).
Di fatto, recentemente confermato da AEA (Agenzia Europea Ambiente) siamo fra le città più inquinate d’Europa, particolato sottile (Pm 2.5 Pm 10) biossido di azoto, un tipo di inquinamento che miete vittime tra i minori (1200 in Europa causa smog sono comunque tante).

Oltretutto nel nord Europa rimediano con aree verdi e parchi cittadini specialmente vicino alle scuole, noi a Cremona gli alberi li vediamo decimati, viali interi, oppure crollano per incuria.

Vogliamo parlare del nostro ospedale? Nel 2019 è stato chiuso l’UTIN, Unità di terapia intensiva neonatale spostandola a Brescia a 800 metri da un altro reparto analogo.
Tardiva purtroppo la mobilitazione di parte della cittadinanza.
Più fortuna ha avuto l’immediata protesta dell’8 marzo dell’anno scorso per il tentativo di chiudere Area Donna.
In questo caso si è visto che l’unione di tante pazienti, sindacati, associazioni, ha ottenuto un intervento da parte della giunta e una retromarcia, anche se non completa, della dirigenza ospedaliera.

Anche il neonato comitato BiometaNo sta ostacolando, grazie all’unione di molti, l’ennesimo tentativo di installare un impianto in un territorio già saturo (Inceneritore e Biomasse) che oltretutto fa parte di un’area del parco provinciale del Po e del Morbasco teoricamente protetta.
Altro esempio di assenza di ascolto è stato la richiesta di aiuto del comitato di Cavatigozzi, quando a luglio 2020 si è visto sorgere a 80 metri dalle abitazioni un Parco Rottami… più giustamente ribattezzato, in seguito, Deposito Rottami.

Qui a Cremona siamo un gruppo di cittadini attivi di diverse provenienze ideologiche, ma tutti uniti quando ci si trova a presidi, incontri, flash smog.
Facciamo nascere comitati (Rivogliamo Area Donna – BiometaNo) ci riuniamo in associazioni regionali come Rete Ambiente Lombardia, coinvolgiamo i pochi politici che ci ascoltano come il sindaco di Gerre Michel Marchi e l’ex consigliere regionale Marco Degli Angeli … Riusciamo a coinvolgere esperti (ISDE, Medicina Democratica, Istituto Ramazzini) che confermano i nostri timori, eppure nonostante tutto continuiamo a sentirci ripetere come un mantra dall’attuale sindaco di Cremona che va tutto bene, che non siamo una città inquinata, che abbiamo tanto verde e tanti chilometri di piste ciclabili (fatte come lo abbiamo tutti sotto gli occhi) e che i progetti di revamping e impianti a biogas sono una economica circolare per il territorio.

Allora concludo con la citazione del dottor Federico Balestreri che più che una circolarità nei progetti, si vede più la linearità di un treno in corsa lanciato verso il baratro… Peccato che questo treno si chiami Cremona.

 

Paola Tacchini

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