La ‘cremonese’ Bianca Bianchi tra le 21 ‘madri’ costituenti

6 Giugno 2023

Il 2 giugno 1946 si svolse il referendum per la scelta tra Repubblica e Monarchia, contemporaneamente si votò per l’elezione dell’Assemblea Costituente. Furono elette 21 donne che contribuirono alla stesura della nostra Costituzione della quale quest’anno ricorre il 75° anniversario. Per meglio conoscere le 21 donne costituenti ed il loro impegno ancora attuale, è stato presentato un progetto/percorso rivolto alla città che si svilupperà da questo mese di giugno sino all’aprile 2024. 

Diverse per ceto sociale, formazione e appartenenza politica, le 21 costituenti vennero elette il 25 giugno 1946 a Montecitorio. Cinque di loro fecero anche parte della cosiddetta Commissione dei 75 che preparò il testo portato in assemblea plenaria, trasformato poi nella nostra Costituzione. 

Tra le 21 costituenti anche Bianca Bianchi (nella foto centrale in una illustrazione di Martina Regis) che insegnò per un periodo a Cremona. Parte da qui l’idea progettuale illustrata nel corso di una conferenza stampa dall’assessore Rosita Viola che si svilupperà auspicabilmente attraverso un percorso partecipato che vuole coinvolgere la città: scuole, associazioni, organizzazioni, enti. 

Alla presentazione dell’iniziativa hanno partecipato Martina Regis, illustratrice, Giuseppe Azzoni e Sofia Malaggi – ANPI Comitato Provinciale di Cremona, Angela Bellardi – Società Storica Cremonese, Zonta Club Cremona, la consigliera comunale Franca Zucchetti, Simona Frassi – Associazione AIDA Cremona, e le componenti dello staff del Centro Locale di Parità del Comune di Cremona.  Tutte le realtà  hanno subito aderito con entusiasmo alle proposte di lavoro presentate che coinvolgeranno nello sviluppo anche il Settore Politiche Educative e il Settore Cultura. Tra le adesioni pervenute anche quella della Consigliera di Parità della Provincia di Cremona. 

Il percorso – spiega l’assessore – si articolerà su tre linee di lavoro: l’interpretazione artistica dei volti delle 21 donne costituenti con il contributo di Martina Regis (già curatrice di ‘Che Sagome- Storie di donne in musica’). Le foto, le immagini delle donne costituenti sono di solito in bianco e nero, a partire da quella storica pubblicata sui quotidiani nazionali dell’epoca, l’idea è di interpretarle a colori richiamando i loro tratti caratteristici.  La seconda linea di lavoro prevede la richiesta di “adottare” una o più donne costituenti al fine di conoscerne la loro storia e l’operato (sarà predisposto un modulo di adesione per manifestare l’interesse a partecipare); inoltre sarà richiesto ai partecipanti di scrivere una breve nota biografica.  Infine un lavoro di ricerca storica sulla presenza di Bianca Bianchi in città, considerato che in diverse note biografiche si legge che insegnò a Cremona”. 

Bianca Bianchi nasce il 31 luglio 1914 a Vicchio di Mugello (Firenze). Orfana di padre, vive presso la famiglia materna, a dodici anni si trasferisce a Firenze, dove vive con la madre e la sorella. Frequenta le scuole magistrali, si iscrive all’Università e nel 1939 si laurea in Filosofia, Pedagogia e Storia, con Ernesto Codignola. Ottiene incarichi di insegnamento a Sestri, Genova (Bolzaneto), Cremona, ma le sue posizioni antifasciste le causano l’emarginazione e la costringono ad accettare il trasferimento in Bulgaria. Tornata in Italia nel 1942, nel 1943, tramite il professor Codignola, prende contatti con il Partito d’Azione ed entra nella Resistenza. Dopo la Liberazione, Bianca Bianchi aderisce al PSIUP. Si candida poi per l’Assemblea Costituente nel collegio elettorale Firenze-Pistoia con il partito Socialista Italiano di Unità Proletaria. Durante lo spoglio delle schede, la prima donna che risultò eletta (alla fine saranno 21 su un totale di 556 deputati) fu proprio lei, Bianca Bianchi. Un successo personale travolgente. 

Le cronache si occuparono subito di lei, non per parlare del suo impegno e del suo lavoro, ma del suo abbigliamento e dei suoi capelli biondi. In occasione della seconda seduta della Costituente, il 26 giugno 1946, su un quotidiano nazionale veniva così descritta: “vestiva un abito color vinaccia e i capelli lucenti che la onorevole porta fluenti e sciolti sulle spalle le conferivano un aspetto d’angelo. Vista sull’alto banco della presidenza dove salì con i più giovani colleghi a costituire l’ufficio provvisorio, ingentiliva l’austerità di quegli scanni”.

Assieme a Teresa Mattei, ha ricoperto anche la carica di segretaria di Presidenza dell’Assemblea Costituente. Eletta nel 1948 alla Camera dei Deputati nella prima legislatura repubblicana per la lista Unità Socialista, Bianca Bianchi presenta numerose proposte di legge. Significativo il suo impegno per la tutela giuridica dei figli naturali.

Dal 1953 al 1955 diventa l’esperta di problemi educativi per il quotidiano fiorentino La Nazione, dove cura la rubrica “Occhio di ragazzi”, mettendo a fuoco i disagi della scuola italiana. Negli stessi anni fonda la “Scuola d’Europa”, centro educativo di sperimentazione didattica, strutturato secondo il metodo Pestalozzi, che accoglieva ragazzi delle scuole elementari e medie provenienti da tutta l’Italia centro-settentrionale. Dal 1970 al 1975 è vice sindaco di Firenze e assessore alle questioni legali e affari generali.

Alla fine del suo mandato non si ricandida, ma si dedica agli studi e alla passione per la scrittura. È scomparsa nel luglio del 2000.

 

 

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