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Cremonese e Cremasco, piante a rischio crollo: tema trascurato

31 Luglio 2023
Seguendo il suo blog, le segnalo un argomento trascurato dalla stampa locale in tutta la Provincia… nemmeno a seguito delle calamità di questi giorni che hanno colpito l’area cremasca provocato ingenti danni in ambiente urbano e agricolo…. La stabilità degli alberi e il rischio per i cittadini in ambito pubblico e privato. Ormai è un tema di protezione civile.
E’ necessario fare una campagna di comunicazione sugli amministratori locali, amministratori di condominio e privati sul monitoraggio della stabilità degli alberi, perché non si rendono conto dei rischi e delle responsabilità civili e penali a cui sono esposti.
 
Le cause delle cadute degli alberi, in gergo tecnico “cedimenti”, durante i temporali dei giorni scorsi sono la vetustà, la mancata sostituzione, la cattiva gestione e i difetti che vengono indotti nell’apparato radicale per scelte urbanistiche e progettuali errate succedutesi nei decenni.

Come molti colleghi, sono chiamato quotidianamente a misurarmi dello stato di salute degli alberi e sia in ambito pubblico e privato sono molte le occasioni di indagare lo stato di conservazione e la stabilita degli alberi (VTA).

Troppo spesso gli amministratori di condominio sottovalutano i rischi  legati agli esemplari presenti in parcheggi, giardini e aree comuni e le responsabilità civili e penali in caso di danni a cose e persone.
Si pensi per esempio in caso di incidenti letali come quello della donna morta sotto un albero a Lissone negli scorsi giorni, la 16enne scout morta in valle Camonica a cui un albero ha devastato la tenda in cui dormiva o i centinaia di schianti a terra che hanno paralizzato il traffico di Milano in questi giorni.

Molti sono i colleghi dottori agronomi esperti in censimenti, arboricoltura, verde urbano e treeclimbing che potrebbero intervenire nel territorio cremasco e cremonese. C’è la necessità di “progettare il verde” per poter gestire il rischio connesso agli alberi.

Il verde va progettato e non ci si può permettere di improvvisare una gestione non dettata da conoscenze, ora raccolte anche in protocolli. Pensate ad uno scavo realizzato vicino ad una giovane pianta: nell’arco di qualche anno il rischio caduta si manifesta col danno procurato alle radici avventizie, generando instabilità nella pianta che poi cade. Idem per le potature fatte da personale non specializzato che compromettono la portanza dell’albero»

Non è più il tempo di improvvisare o di dare risposte dettate dal sentimento o dall’ideologia: quando il vento supera i 100 km/h solo piante robuste e salde reggono. La diagnostica aiuta il pubblico come il privato. Certo costa, ma nel caso di una caduta accidentale i danni e le responsabilità  possono essere ben superiori.

Per informazioni l’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali di Cremona è sempre a disposizione per indicare gli specialisti del caso.

Emanuele Cabini 
dottore agronomo di Crema e Presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Cremona (2021-2025)
Sotto il link con la nota tecnica e metodologica redatdta dall’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della provincia di Cremona
Sotto il link con la comunicazione inviata al Sindaco e ai Responsabili del verde pubblico

5 risposte

  1. Tutto vero, ma speriamo che vengano tagliati gli alberi ammalati e non i sani come è accaduto in via Ippocastani nel 2022 .
    Vedi la caduta di un ippocastano su un’auto bianca in transito durante un temporale (danni solo all’automobile per fortuna).
    E che vengano tagliati nei mesi in cui non nidificano glii uccelli.

    1. Diverse, forse la maggioranza se ben ricordo, delle piante di via Ippocastani sono malate. Molte fan funghi del genere Coprinellus e alcune persino pioppini

  2. Attenzione a prendervela con gli alberi. Sono l’unica arma dell’uomo per sequestrare dall’atmosfera la CO2 che fra 10 anni potrebbe mettere fuori controllo l’aumento delle temperature. Il problema sta nel modello di crescita che abbiamo scelto.

  3. grazie per l’articolo di cui condivido tutto anche gli spazi bianchi dopo le virgole. Esso si presta a molteplici sviluppi e domande. Non ha citato l’edera tra i fattori destabilizzanti, a meno che la faccia rientrare in quella che definisce “cattiva gestione”. Sull’ideologia tutti i giorni possiamo toccar con mano i danni che provoca, in un senso o nell’altro, sia che si ritenga che la natura debba fare il suo corso , sia che al contrario si ritenga di dover canalizzare o addirittura tombare a più non posso i corsi d’acqua. Riguardo infine al caso pietoso della giovane scout, schiacciata da un albero, mi chiedo come si possa ancor oggi, soprattutto in un periodo di particolare instabilità climatica, andare a dormire in tenda in un bosco in alta montagna. Forse qualcuno pensa che la natura sia quella di Walt Disney..

  4. riguardo poi alla robustezza degli alberi piuttosto che alla loro vetustà, a questo punto non scommetterei più su nulla, visto che il pino che ha schiacciato “SALMA” a Lissone, ha impiegato solo 5 secondi a venire giù per la violenza della tempesta, e ricordando il disastro arboreo della tempesta Vaia nell’abetaia di Paneveggio

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