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Oro e Oriente. Salsomaggiore in mostra il genio di Chini

5 Settembre 2023

Oro e Oriente. Galileo Chini a Salsomaggiore Terme. Ultimi giorni per visitare una mostra spettacolare. Un viaggio nel Liberty e nell’Art Déco alla scoperta delle strutture ricettive che hanno reso attraente l’Italia nel mondo, grazie al genio del creativo fiorentino

Il 27 maggio 1923 furono inaugurate le Terme Berzieri a Salsomaggiore Terme. A cento anni esatti una bella mostra itinerante, fra Palazzo Tommasini e l’ex Grand Hotel de Thermae (oggi Palazzo dei Congressi) celebra la ricorrenza, ripercorrendo il genio artistico del fiorentino Galileo Chini, che espresse nella struttura il suo manifesto artistico: tutto il genio di un uomo che resta fra i più significativi riferimenti del Liberty italiano e dell’Art Déco. 

Chiunque sia stato almeno una volta nella cittadina, nota per le cure salsoiodiche, conosce il fastoso palazzo delle Terme Berzieri. Oggi le Terme, rilevate da privati, sono in ristrutturazione e si indica nel 2025 la prossima apertura come SPA. Impossibile non ammirarne le decorazioni esterne. La mostra serve a capirne l’ispirazione, lo studio retrospettivo e la preziosa testimonianza. Oltre 120 pezzi: grandi dipinti, disegni preparatori e oggetti ceramici, fra i quali vasi straordinari e calchi in gesso, molti provenienti da collezioni private, sono il contributo del geniale fiorentino. Una selezione di opere anche inedite, in dialogo con gli apparati decorativi e i soggetti dell’iconografia termale.

L’esposizione, intitolata “Oro e Oriente”, aperta fino al 17 settembre 2023 e curata da Valerio Terraroli e Maurizia Bonatti Bacchini, comincia con un video introduttivo a Palazzo Tommasini, per immergersi in un mondo che dà la misura della poliedricità artistica di Chini. In mostra si possono per esempio ammirare gli straordinari e inediti vasi prodotti dalla manifattura delle Fornaci San Lorenzo, fondata dai fratelli Chini (Galileo segue la parte artistico-progettuale e Chino la parte tecnica e produttiva) nell’omonimo borgo del Mugello nel 1907, come il vaso ovale con puntinatura e motivi secessionisti, in maiolica policroma e quello con salamandre, simbolo del rito dell’acqua nelle Terme Berzieri. E poi vasi decorati con volatili, chimere, farfalle e motivi vegetali, accompagnati anche dai disegni preparatori realizzati da Chini. Poi, i calchi in gesso per la realizzazione delle ceramiche policrome delle decorazioni presenti anche sulla parte esterna delle Thermae, e ancora sontuose fioriere in ceramica blu realizzate in collaborazione con l’Opificio Pietre Dure di Firenze. 

La mostra prosegue. Per raggiungere l’ex Grand Hotel de Thermae si passa accanto alla stazione che, seppure non inserita nell’itinerario della mostra, è un pregevole esempio di architettura Déco con rimandi agli stilemi littorio–razionalisti, architetture queste ultime insolite da trovare nei centri abitati “minori”, ma che di fatto ci testimonia l’importanza dei fasti passati che Salsomaggiore, con le sue terme, ebbe già a partire dai primi anni del Novecento; si costeggia il corso d’acqua Ghira e si raggiunge la parte posteriore del Grand Hotel, ora Palazzo dei Congressi: un delizioso albergo Liberty dove è ancora possibile vedere l’ascensore originale con divanetto, i servizi tecnologicamente avanzati ne hanno fatto una struttura in grado di competere con i più evoluti edifici ricettivi europei.

Poi ci sono le decorazioni di Chini che lasciano a bocca aperta. Sono visitabili: il Salone Moresco con arredi lignei smaltati di rosso vivo che rimandano all’arte orientale (sembra di essere nella sala concerti di una nave, l’insieme si avvale delle esperienze in campo della scenografia teatrale di Chini, come non ricordare il suo sodalizio con Puccini per la Turandot, ad impreziosire l’impatto, che è veramente straniante, un mini concerto eseguito da giovanissimi studenti di musica, che ha stimolato suggestioni uditive meravigliose); la Sala del lampadario (una collezione di oggetti, quadri importanti e cimeli. Tra le opere troviamo ancora dipinti, bozzetti, studi preparatori e cartoni relativi al grande apparato decorativo delle Terme Berzieri, che esprimono la grande sintesi culturale operata da Chini, che attinge sia alla tradizione delle secessione viennese, in particolar modo dagli stilemi e cromatismi introdotti da Gustav Klimt, che alle suggestioni orientali, frutto del suo viaggio in Thailandia dove l’artista fiorentino realizzò la Sala del Trono a Bangkok del re del Siam; infine, la magnifica Taverna Rossa, che ospitava cucine all’ultimo grido e garantiva un servizio “bar” in ambienti fittamente decorati di cui si parlava e portava testimonianza in tutto il mondo. 

Un insieme di elementi che confluiscono nel grande progetto unitario della Terme Berzieri, prodotto dello straordinario connubio artistico di Chini e dell’architetto Ugo Giusti, che fecero delle terme di Salsomaggiore, fin dagli anni ‘20, un vero e proprio “luogo di culto” capace di attirare il jet set mondiale dello spettacolo e dell’aristocrazia.

Un viaggio spettacolare nel Liberty (motivi floreali, faunistici, sinuosi e tondeggianti) e l’Art déco (più geometrica, materica, stilizzata), nell’insieme l’ultimo baluardo artistico, dove, Salsomaggiore diventa emblematica, perché si è saputo investire con il senso del “bello”, con grazia e genialità. 

 

Francesca Codazzi

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