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The Guardian: Valpadana inquinata, vita impossibile

21 Settembre 2023

”Gli abitanti di Cremona dicono che l’aria è irrespirabile per l’inquinamento provocato da industrie, automobili e le deiezioni degli animali da allevamento”. Un ampio servizio pubblicato dal quotidiano britannico The Guardian denuncia la pesantissima situazione per chi vive in città e in provincia. ” Per almeno due settimana – si legge nell’articolo – i residenti a Crotta d’Adda, un piccolo Comune situato nel cuore della Valle Padana, si sono dovuti barricare in casa. Lo hanno dovuto fare per proteggersi dai miasmi provenienti dalla vasta area coltivata sulla quale si affacciano le loro abitazioni, odori nauseabondi e potenzialmente nocivi per la salute che hanno reso l’aria irrespirabile e causato vomito, difficoltà respiratorie, bruciore agli occhi e alla gola, mal di testa.  ”E’ impossibile vivere in queste condizioni’ – dichiara Cristiano Magnani -. Non puoi uscire, non riesci a fare nulla. Anche le case a lungo andare non costituiscono più un rifugio sicuro. dato che il fetore si insinua dappertutto e dura settimane. La ciliegina sulla torta è che viviamo in un’area circondata da tutto ciò che origina inquinamento.”

”Crotta d’Adda, dove vivono circa 600 persone, in provincia di Cremona, a sud di Milano, nella regione della Lombardia – si legge nell’articolo del Guardian – è circondata da aziende agricole con allevamenti intensivi di suini, bovini e pollame. Le deiezioni animali vengono trasformate in fertilizzante stoccato in azienda, compattato e poi  utilizzato nel processo denominato ‘spandimento dei fanghi’. Un sottoprodotto è costituito dai cosiddetti gessi di defecazione, un materiale solido ottenuto dalla idrolisi di sostanze biologiche, calce e acido solforico. Mentre il gesso di defecazione è ritenuto un prodotto versatile in agricoltura, il rischio è che i gessi possano provenire da materiali classificati come rifiuti, e pertanto vietati come fertilizzanti. Mentre la Lombardia ha standard che disciplinano lo spandimento dei fanghi, le norme sono in qualche modo indefinite, il che rende difficile controllare i processi di trattamento e appurare se i fertilizzanti contengono contaminanti pericolosi, dannosi all’ambiente e alla salute umana”.

”Le PM2,5 non risparmiano nessun organo vitale  – afferma Maria Grazia Petronio – rappresentante dell’ISDE, associazione di medici per l’ambiente -. Sono collegate con tutti i tipi di cancro, malattie respiratorie, problemi di fertilità e patologie cardiovascolari. Quando le PM2,5 sono alte, vediamo un aumento di infarti del miocardio”.
”Circondata dalle Alpi e dagli Appennini, lontano dalla costa e con scarsa ventilazione – prosegue The Guardian – la Valle Padana è un concentrato naturale di inquinanti. Inoltre, in quanto locomotiva economica del Paese, l’area è pesantemente industrializzata, ha un’agricoltura intensiva che produce più del 10 per cento del latte italiano e ospita i più grandi allevamenti di suini. A Cremona si concentrano inquinanti anche per un’industria siderurgica vicino a Crotta d’Adda, un vecchio inceneritore e il costante passaggio del traffico pesante”.
”Faremmo davvero a meno di tutto ciò che c’è qua attorno – dice Giovanna Pirotta, un volontario di Legambiente a Cremona -. Ma mentre la città è famosa nel mondo come capitale della liuteria, le cause dell’inquinamento atmosferico e le morti premature sono perlopiù nascoste come polvere sotto il tappeto. Qui la gente fa come se niente fosse, mentre le condizioni atmosferiche peggiorano anche a causa del cambiamento climatico”.
”Le autorità locali esitano ad adottare restrizioni che abbiano ricadute negative sull’economia. Se si stabilisce che la principale causa d’inquinamento è il traffico veicolare, perché non si adottano forti restrizioni e non si incentiva la mobilità sostenibile?” si chiede Michele Arisi, membro degli Stati Generali Clima Ambiente e Salute.
”Se le autorità sono consapevoli della problematica ambientale – prosegue Arisi – perché agiscono nella direzione opposta, concedendo licenze ad attività che aumentano ulteriormente il traffico”.
L’articolo pubblicato da The Guardian dà infine la parola all’assessore regionale all’Ambiente Giorgio Maione che spiega quanto è stato fatto nell’ultima decade per contrastare l’inquinamento atmosferico su più versanti, ma ammette che l’obiettivo non è raggiungibile solo sul piano tecnologico, nemmeno utilizzando le migliori tecnologie esistenti, senza fermare del tutto le auto, chiudere le aziende e tutte le attività produttive, compresa l’eliminazione del bestiame’.

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3 risposte

  1. Purtroppo sono cose che si conoscono da sempre…
    Nonostante questo i cittadini di Cremona hanno votato per ben due mandati un sindaco, Galimberti, sostenuto da un partito il PD che si considera un partito di sinistra, e che come sindaco ha il preciso mandato di preservare la salute di tutte le persone, ma che nonostante questo obbligo giuridico e morale, decide di approvare la sciagurata scelta degli attuali dirigenti dell’Asst di costruire un nuovo Ospedale accanto all’attuale, considerato a 52 anni troppo vecchio e quindi da demolire, non considerando che, accanto alle innumerevoli negatività di questa scelta, ci sarà il pesantissimo inquinamento provocato dalla demolizione dell’enorme edificio a 10 piani, e non considerando che l’alternativa proposta e difesa dal “movimento per la riqualificazione dell’ospedale di Cremona” , cioè il recupero strutturale e sanitario del nostro Ospedale, è di gran lunga ( – 46 %) meno inquinante che costruire ex novo (The Greenest Building is the one already standing, 25/01/2012), oltre al non meno importante risparmio di 100 milioni.
    Sembra che i decisori dell’Asst e istituzionali del nostro comune di Cremona si disinteressino, ormai da decenni, vedi l’inceneritore dei rifiuti, della prima parola che loro stessi ripetutamente pronunciano, però senza crederci, e fondamento per la salute di tutti: PREVENZIONE. Per favore, su questo almeno, state zitti.

  2. Di bene in meglio ! Siamo la cloaca d’Europa. Capisco che il problema non sia facilmente risolvibile, ma non capisco come nessuno, di fatto, abbia mosso un dito per migliorare, anche parzialmente, una situazione ,a dir poco, inquietante nella sua assurdità . Sarebbe così impossibile diminuire il traffico veicolare migliorando il trasporto su treni? Già, ma questo implicherebbe investimenti e inoltre vorrebbe dire sottrarre un po’ di terra agli agricoltori! Non sia mai! Meglio morire asfittici ma con le proprietà intatte.

  3. La ciliegina sulla torta è l’impegno per la fabbrica del metano. Economia circolare? Economia spirale, sempre più verso l’abisso.

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