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4 Novembre a Casale C., il sindaco: ‘Il valore della pace’

6 Novembre 2023

Si è svolta ieri mattina, 5 novembre, la cerimonia per celebrare il 4 novembre.  La manifestazione si è sviluppata in due momenti Il primo con la celebrazione della messa nella chiesa parrocchiale. Il secondo con la deposizione di due corone d’alloro. Una al monumento dei caduti a Casale e l’altra a quello dei caduti di Vidolasco. Il sindaco Antonio Grassi ha preso la parola in chiesa al termine della messa celebrata dal parroco don Giambattista Scura. Ha ringraziato i partecipanti alla cerimonia, poi il parroco per l’ospitalità concessa. Infine il brigadiere Paolo Gionfriddo della stazione dei carabinieri di Camisano.

Grassi ha ricordato l’origine della ricorrenza e il suo significato.  Ha pronunciato un discorso interamente impostato sulla pace partendo dall’articolo 11 della costituzione: L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. «Questo solenne impegno – ha sottolineato il sindaco – non ha evitato all’Italia di essere coinvolta in conflitti internazionali, coinvolgimento pagato con il sangue dei nostri militari. Trent’anni fa a Mogadiscio, vent’anni fa a Nassirya, diciannove anni fa in Afghanistan sono state piantate le croci dei soldati italiani uccisi». Grassi ha proseguito: «La pace è ancora lontana, ma non dobbiamo commettere l’errore di pensare che sia un miraggio. Un’utopia. Non dobbiamo arrenderci, Dobbiamo, invece, credere con forza e passione. Dobbiamo essere convinti che sia un obiettivo raggiungibile». Poi ha precisato «La pace non si conquista da soli.  In un mondo globalizzato, con interessi economici che coinvolgono più Stati, è impensabile e impossibile rimanere estranei ai conflitti internazionali. La guerra ci insegue, ci trova, ci perseguita, ci penalizza. Ci fa sentire i suoi effetti sui banchi del mercato, alla pompa della benzina. Ci mostra la sua assurdità con le immagini di morte e di distruzione, di bambini mutilati, di violenza. Di corpi straziati.  E le file di profughi ne testimoniano l’insensatezza e la disumanità»

L’intervento del sindaco si è soffermato su una dichiarazione di un funzionario dell’Onu e risalente al 1999 :«Le guerre cominciano nella testa delle persone: guerrafondaio è chi percepisce la diversità come minaccia, e non come elemento di arricchimento e di crescita nella civiltà. Il dialogo va impostato tra due civiltà: quella che crede nella diversità e quella che ha paura della diversità. Non si dialoga con l’imparzialità, ma con la capacità di difendere i princìpi in cui si crede».  

Poi ha precisato «Non esistono guerre di religione. La religione serve per giustificare aspetti sociali, economici e politici. Possiamo affermare, con una generalizzazione accettabile, che la guerra si fa per motivi economici e politici, per motivi di soldi e di potere. Altre motivazioni servono per tacitare la coscienza e giustificare morti, feriti, dolore».

Il sindaco ha concluso: «Dobbiamo schierarci con la pace, senza pregiudizi. Con un’unica certezza: la pace non si raggiunge senza coinvolgere gli altri.   Incominciamo in famiglia, sul lavoro, nella nostra comunità e ricordiamo che la pace è fatica, sacrificio. Determinazione».

Poi si è formato un corteo che ha raggiunto il monumento dei caduti di Casale, mentre i  consiglieri comunali Luigi Ambrosini, Antonio Bisleri e Ulderico Parisi si sono recati al monumento  di Vidolasco .  

 

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