Stamattina nella sala dei Quadri del palazzo comunale di Cremona si è parlato della Convenzione sui Diritti e la Tutela dell’Infanzia (Unicef) e di due articoli in particolare, il 18 e il 19, presente la classe 3^D della scuola media Virgilio. ”Dopo alcuni approfondimenti – ha spiegato la docente Alessandra Fiori, affiancata da Alessio Petrilli, nell’introduzione – abbiamo scoperto ad esempio che due Paesi su tre non rispettano i diritti di donne e bambini, diritti così importanti, eppure spesso ignorati in molti Paesi. Ad esempio il WeWorld index, giunto alla sua sesta edizione, è un report annuale che prende in esame il livello di inclusione di donne e bambini in 172 Stati. La misurazione si basa su 34 indicatori ricavati da fonti internazionali come Onu, Unesco, Banca mondiale, Unicef. Nel 2020 ne sono stati aggiunti tre, che fanno riferimento alla pandemia. Dall’elaborazione dei dati deriva una classifica che vede al vertice gli Stati più inclusivi e in fondo, viceversa, quelli in cui le fasce più fragili vivono in gravi condizioni di esclusione. L’Italia è alla 29ma posizione, con un livello di inclusione definito sufficiente”.
L’articolo 19 recita:
“Gli Stati parti adottano ogni misura legislativa, amministrativa, sociale ed educativa per tutelare il fanciullo contro ogni forma di violenza, di oltraggio o di brutalità fisiche o mentali, di abbandono o di negligenza, di maltrattamenti o di sfruttamento, compresa la violenza sessuale, per tutto il tempo in cui è affidato all’uno o all’altro, o a entrambi, i genitori…” e l’articolo non finisce qui..
‘Di seguito alcune esperienze di educazione civica ”che dimostrano – ha detto Alessandra Fiori’ – il nostro impegno per la tutela dei bambini e dei ragazzi di domani”.
Sono intervenute all’incontro in sala Quadri anche le classi 3^B e 5^A della scuola primaria Capra Plasio, (Diritto al Gioco), la classe 5^ della primaria Realdo Colombo (Diritto alla Salute), lal 5^B della primaria Visconti (Diritto all’Istruzione), le classi 3^B e 3^A della primaria Manzoni (Diritto alla Partecipazione).
ALFABETO DELLA GENTILEZZA
E’ necessario proteggere i bambini, sempre, anche dalla volgarità del linguaggio. Le parole che usiamo sono importanti, ci qualificano, ci distinguono. Bisogna saper scegliere quali parole usare a seconda del contesto: anche oggi, noi che siamo qui abbiamo scelto quali parole usare per raccontare la nostra esperienza. La nostra classe, la 3^D, ha partecipato ad un incontro su questo tema. Infatti dopo che la nostra prof ci ha spiegato che esisteva un dizionario delle parole della gentilezza, ci ha sollecitato a scriverne uno nostro, che ci rappresentasse, e, lettera dopo lettera, è saltato fuori un
lavoro che è stato presentato a Isa Maggi (presidente de Gli Stati generali delle donne e fondatrice di Villa Gaia) e ai bambini di una prima elementare del pavese. A volte gli abusi e i maltrattamenti hanno a che fare con le parole, se solo tutti usassero le parole gentili di cui l’alfabeto della gentilezza parla! L’ alfabeto della gentilezza di Maria Ruggi, che ha ascoltato il nostro intervento, è la costruzione di rapporti di amicizia e risulta una tappa fondamentale nel percorso scolastico di una classe o di un gruppo di amici. Creare legami all’interno del gruppo, favorire la comunicazione attraverso il filo delle parole gentili, rappresenta una spinta morale importante per ogni persona. Anche noi abbiamo realizzato il nostro alfabeto dell’amicizia. Un esempio?
A=Aggregazione (perché alla nostra età se ne sente un gran bisogno)
R=Rispetto (verso tutti)
U=Unione (non ti fa sentire escluso e costituisce la forza)
V=Valore (senza valori non c’è una relazione)
O=Onestà (essere sinceri con i propri amici)
S=Sincerità (bisogna sempre essere sinceri l’uno/a con l’altro/a
per essere veri amici).
I bambini vanno protetti anche dalle parole sbagliate. Le parole della gentilezza sono una bellissima “coperta” per proteggerli e un modo per educarli.
Matteo
MAFIA
Una delle tematiche a cui noi della classe 3D abbiamo lavorato nel corso del triennio nell’ottica della protezione dell’infanzia è la mafia, gli articoli 18 e 19, riguardano anche lo sfruttamento minorile, la mafia.
Cos’è la mafia? La mafia è un sistema corrotto e violento, che molte volte coinvolge anche i bambini, un’organizzazione molto articolata: non c’è una sola mafia, ma ce ne sono molte sparse in tutte le zone del mondo, in Italia: Cosa nostra, Camorra, ‘Ndrangheta, Sacra corona unita.
Quando eravamo in prima la professoressa Alessandra Fiori ha letto con la classe il libro “La classe dei banchi vuoti”, scritto da don Luigi Ciotti che tratta di vittime innocenti di mafia.
Le storie raccontate sono nove e narrano la vita e la morte di alcuni ragazzi; ovviamente lo sappiamo, non sono solamente questi i bambini uccisi dalla mafia.
I ragazzi della ormai vecchia 1^D quando hanno sentito queste storie si sono sentiti parte di esse, hanno provato compassione per queste vittime innocenti che ingiustamente hanno perso la vita; anzi hanno deciso di realizzare con l’aiuto di un video maker un piccolo cortometraggio, che tuttora si trova su Youtube.
Successivamente la classe ha partecipato con un articolo al concorso Cronisti in classe del quotidiano Il Giorno, vincendolo. Il 21 marzo la classe (divenuta ormai 2^D) ha partecipato a Milano alla manifestazione nazionale in ricordo delle vittime innocenti di mafia organizzata da Libera.
Dunque, sono tre anni che la classe lavora sull’argomento mafia, esso infatti è un problema molto serio e difficile da sconfiggere proprio perché è un fenomeno diffuso in tutto il mondo. Oggi la mafia si nasconde; non è più quella di una volta, quella che conoscevano tutti, oggi si presenta in giacca e cravatta, anche nel nord Italia, in posti che nessuno si aspetterebbe.
Se tutti diffondessero la cultura della legalità e la conoscenza della mafia forse i bambini vittima di mafia sarebbero molti di meno.
Natan
VIOLENZA SULLE DONNE
Noi siamo qui per dimostrarvi che, come molti altri, ci stiamo impegnando per dare un futuro migliore alle bambine di oggi, quelle che saranno le donne di domani. E’ importante comunicare e trasmettere questi concetti anche ai piccoli per sensibilizzare fin da subito riguardo questo tema.
Il 25 novembre 2021, quando eravamo la 1^D, vengono in classe due ragazze della 3^D di allora: l’intervento inizia. L’attenzione e la curiosità per l’argomento, da noi mai affrontato prima, ci coinvolge e con una semplice domanda inizia la presentazione: “Sapete perché oggi siamo qui?”. Ci sono diverse risposte, ma tutte sono accomunate da un motivo, ossia che è la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. L’intervento prosegue con domande e risposte che intervallano la loro esposizione. Così iniziano a parlarci di molteplici loro progetti affrontati nel corso dei tre anni di scuola media che, come sta per succedere anche a noi, si stanno per chiudere. Siamo certi che quello scambio in prima con i nostri coetanei ci sia servito per capire meglio questa tematica: ad esempio il fatto che non esiste solo la violenza fisica, ma anche quella psicologica, oppure come si sentono le donne dopo aver subito violenze fisiche o verbali, come deve agire una donna rispetto ad un’esperienza del genere, così traumatica, o come si comportano in queste situazioni le autorità che, in certi casi, intervengono tardi o non credono a ciò che confessano le donne. Abbiamo lavorato e avuto esperienze riguardo la violenza sulle donne, non solo in prima anzi, anche l’anno scorso, in seconda, ci siamo dedicati di nuovo all’argomento in educazione civica…
Il 31 marzo 2023 alle ore 10.30 presso Villa Gaia (Pavia), abbiamo tenuto, con altri ragazzi, una rappresentazione teatrale dal titolo “E ‘l modo ancor m’offende”. Prima di lavorare alla sceneggiatura dello spettacolo, ci siamo soffermati sullo studio della Convenzione di Istanbul, dalla quale abbiamo estratto alcune parole e frasi chiave. In seguito, con l’aiuto delle professoresse Cinzia Cavalli e Alessandra Fiori, abbiamo ideato le scene e i vari dialoghi della rappresentazione. E’ stato un lavoro impegnativo e a cui abbiamo dovuto dedicare del tempo, infatti non bastava mettere giù due frasi già sentite, ma abbiamo cercato di dare un significato da noi sentito come importante a tutto ciò che abbiamo fatto. Dopo mesi di lavoro siamo riusciti finalmente ad ottenere un piccolo spettacolo della durata totale di mezz’ora. Ci siamo esibiti per la prima volta a Villa Gaia davanti a diverse prof, rappresentanti di enti, sindaci, esponenti di varie associazioni e la presidente degli Stati Generali delle donne Isa Maggi. Successivamente, abbiamo ripetuto una seconda volta la rappresentazione il 19 maggio, al Teatro Filo. Questa volta gli spettatori erano genitori, parenti e amici, oltre ad assessori comunali e regionali e ad alcune prof.
Grazie a tutti questi progetti, alle numerose lezioni svolte su questo tema, ai vari interventi di persone competenti e in particolare grazie alla passione della nostra professoressa Fiori siamo riusciti a comprendere sempre di più questo tema molto delicato e poco affrontato nelle scuole e da tante persone comuni. Speriamo, inoltre, che questo intervento possa aiutare a comprendere meglio l’argomento, com’è stato per noi, perché le bambine di oggi possano essere donne davvero libere domani.
Tommaso
AMBIENTE
Ai bambini di domani non è garantito un futuro e questo a causa degli adulti che in passato non hanno mai pensato a quale mondo offrirgli; però c’è qualcuno che negli ultimi anni si è attivato, ad esempio l’istituto Virgilio che, attraverso i “Lunedì Virgiliani” (conferenze con relatori molto importanti sull’ambiente) affronta tematiche come quella della salvaguardia dell’ambiente e ne discute con i giovani, così che, da grandi, non facciano gli errori di chi li ha preceduti.
Il progetto “La scuola per l’Ambiente” che da anni è attivo nell’Istituto Comprensivo Cremona Due affronta un argomento indispensabile, vista l’urgenza delle tematiche, e, per stimolare di più i ragazzi, li ha coinvolti in esperienze di educazione ambientale e alla sostenibilità.
Si possono sensibilizzare i bambini facendo fare loro attività divertenti e anche educative, ad esempio portandoli fuori a pulire i parchi, facendo fare cartelloni come le attività organizzate da Legambiente. Questa esperienza ci ha aiutati a capire quanto le persone possano essere incivili, e questo perché non comprendono che anche un piccolo gesto come buttare una cartaccia per terra se ripetuto da moltissime persone può causare danni enormi all’ambiente e c’è il rischio di non lasciare un mondo decente per i bambini di domani.
In seconda abbiamo realizzato un cortometraggio che riguardava l’ambiente, nel quale due gruppi di ragazzi con due punti di vista differenti erano contrapposti: il primo era formato da ragazzi che si preoccupavano dell’ambiente, il secondo da ragazzi ai quali non importava dell’ambiente.
Con il nostro corto abbiamo partecipato ad un concorso nazionale, il “Cinemambiente Junior”, che da anni riesce a sensibilizzare i fanciulli riguardo all’argomento.
Molte persone non pensano al mondo che stanno lasciando alle prossime generazioni, però bisognerebbe pensarci, perché se no rischiamo di arrivare ad un punto di non ritorno e, a quel punto, non ci sarà più niente da fare.
Ma se ci attiviamo già da ora utilizzando energie rinnovabili ed essendo più attenti anche nei piccoli gesti quotidiani, si può tutti insieme fare la differenza.
I bambini di oggi hanno diritto di sognare un mondo diverso, più pulito, più sostenibile domani, diverso da quello che ci hanno lasciato in eredità oggi.
Nicolò
2 risposte
Complimenti alla prof. ssa Fiori, a tutti gli insegnanti che si sono occupati di tematiche piuttosto importanti aiutando gli alunni alla consapevolezza di tutto ciò in un momento così delicato della nostra storia, storia di tutti i cittadini del mondo. Grazie agli alunni che si sono impegnati a portare avanti temi così scottanti. Grazie ai genitori che hanno sostenuto i loro figli affinché tutto ciò avvenisse con serietà e responsabilità. Complimenti alla 3 D.
Bravi ragazzi e brava prof!
Grazie prof perché propone argomenti di grande importanza e attualità.
Grazie perché fa riflettere i nostri ragazzi così come dovrebbe fare ogni cittadino.
Un applauso a tutti per l’impegno e la creatività.
Ragazzi, potete essere fieri nel vedere che il vostro lavoro ha un risvolto positivo e viene apprezzato.
Michela