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Nuovo ospedale solo per pazienti gravi, tutti gli altri a casa o nelle cliniche private

10 Gennaio 2024

Ospedale rivoluzionario e innovativo. Ospedale per il benessere olistico del paziente. Ospedale low carbon. Ospedale luogo d’incontro per l’integrazione sociale. Ospedale aperto alla città, gradiente tra spazio pubblico e privato. Ospedale con molti termini inglesi. Ospedale paradigma mondiale al quale ispirarsi nel futuro. Probabilmente anche ospedale luogo di cura.

Sono alcune parole d’ordine utilizzate per il lancio del brand ottava meraviglia del mondo. 

Una comunicazione evocativa, intensa, raffinata. Epica.  Una ricetta che è mix di fantastico e di tecnologia. Di avanguardia e intelligenza artificiale. Di droni e sensori. 

Un sogno per esaltare l’orgoglio cremonese e il provincialismo. Per alimentare l’illusione di stare al centro dell’attenzione. Di passare alla storia. Di ospitare un’archistar alla misera corte locale. Di trovare spazio sui media nazionali e l’inconfessata speranza di finire su quelli internazionali.

Un messaggio che stimola emozioni e fantasia. Spocchia e vanità.  Eccellente operazione di marketing e pubblicità, svicola sull’utilizzo dei 554 posti letto disponibili sul Discovery in viaggio verso il pianeta della medicina spaziale. 

A onor del vero, una parziale risposta sui criteri dei pazienti da ospitare a bordo dell’astronave, si trova a pagina 38 del Documento di indirizzo della progettazione.

Il paragrafo: L’ospedale come network delocalizzato e connesso, spiega: «L’ospedale del futuro non sarà più un enorme edificio in grado di accogliere pazienti con qualsivoglia patologia. L’ospedale sarà dedicato principalmente alla cura di patologie gravi e all’esecuzione di procedure complesse. I trattamenti di routine e la cura preventiva saranno distribuiti attraverso cliniche e hub di vicinato, connessi e diffusi sul territorio. Anche il domicilio del paziente si collocherà all’interno di questo ecosistema connesso grazie a dispositivi diagnostici intelligenti e collegati 24/7 con le centrali di controllo, mediante i quali i medici potranno monitorare lo stato di salute del paziente in tempo reale, anche presso la sua abitazione. L’Intelligenza Artificiale sarà utilizzata per ottimizzare i processi e definire modelli di previsione per proteggere gli individui vulnerabili prima che essi debbano raggiungere l’ospedale».

Punto Uno. Sull’astronave verranno ospitati solo pazienti gravi o bisognosi di procedure complesse.  Una scelta che contrasta con la funzione di un ospedale provinciale. Una struttura che dovrebbe servire il territorio con le relative patologie. E non è con dispositivi diagnostici intelligenti che si si raggiunge questo scopo.

Punto due. Ha senso costruire un ospedale che si occupa esclusivamente di pazienti che rischiano di imbarcarsi sul traghetto di Caronte in anticipo?

Punto tre.  Qual è la discriminante tra patologie gravi e procedure complesse?  Se si vuole essere demagogici, nessuno può negare che tutte le patologie siano gravi per chi ne è affetto e tutte meritano la massima attenzione e il miglior trattamento. Una polmonite finisce nel nuovo ospedale oppure deve migrare in qualche clinica o hub della provincia? Un’ulcera? Una frattura all’anca?

Punto quattro. In questo modo si creeranno pazienti di serie A e serie B. Prevedere che si arriverà a questa semplificazione – sbagliata – non è un’ipotesi peregrina.

Punto cinque.  L’impossibilità dei pazienti fortunati – perché non gravi – di salire sul Discovery e quindi dirottati in altre strutture, rende il nuovo ospedale simile a un call center. Invece di smistare le telefonate smista pazienti.

Punto sei.  Questo sistema spalanca le porte già aperte alla medicina privata, pronta ad accogliere i San Giuseppe respinti dall’eccellenza più eccellenza.

Punto sette. L’ottava meraviglia del mondo sarà dotata di sensori mobili.  «Collegati ai pazienti e al personale non solo forniscono informazioni sul loro comportamento e sullo stato di salute, ma permettono anche di capire quali siano le loro preferenze. Una serie di dati storicizzati, come per esempio le preferenze alimentari, gli orari e il tipo di farmaci da assumere, la temperatura desiderata nella propria stanza, il colore della luce, la vista dalla finestra e la musica favorita, permetteranno al Nuovo Ospedale di “riconoscere” i propri utenti e fornire loro servizi personalizzati, dal wayfinding personale alla predisposizione della propria stanza grazie ai dispositivi connessi. Allo stesso modo, agli utenti stessi saranno consentiti diversi gradi di azione e di possibilità di modifica dell’ambiente circostante, per esempio scegliendo i parametri ottimali per la propria stanza o per gli spazi condivisi» (Documento di indirizzo della progettazione, pagina 115).  

Perbacco se per esempio il dato storicizzato indica che al paziente sta sulle palle ciò che vede dalla finestra cosa succede? Si interviene con un trompe-l’œil? O con un ologramma?

È questa la strada da seguire per garantire il diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione?

Punto otto. «La personalizzazione e il comfort personale possono abbassare i livelli di stress e quindi accelerare il recupero. Opere d’arte e giochi interattivi integrati nell’ambiente possono coinvolgere utenti di diverse tipologie e fasce d’età e offrire loro occasioni di incontro con gli altri e distrazione positiva» (Documento di indirizzo della progettazione, pagina 115).

Opere d’arte? Giochi integrati nell’ambiente?

Per abbassare lo stress dei pazienti non sarebbe più utile e meno dispendioso ridurre i tempi delle liste di attesa per le visite specialistiche e gli esami diagnostici?

Punto nove. Ci sono le funzioni complementari «che i progettisti potranno modificare o implementare. Non saranno incluse nel budget dell’investimento iniziale, ma potranno essere realizzate con il ricorso agli istituti del Codice di Contratti pubblici, con l’accesso anche a strumenti e iniziative di parternariato pubblico-privato» (Documento di indirizzo della progettazione, pagina 78). Molti di questi optional sono stati pubblicati su questo blog  il 7 gennaio. Tra questi la ciclofficina che ha creato notevole stupore.

È giusto lasciare ai progettisti la facoltà di decidere quali optional tenere o quali altri aggiungere rispetto a quelli suggeriti dal Documento di indirizzo della progettazione

Saranno realizzati extra budget con l’intervento dei privati. Quanto costerà ai pazienti l’utilizzo della piscina terapeutica? Degli spazi per lo sport? Partecipare alla pet-therapy?

Punto dieci.  È nata un’opposizione al progetto. Il Movimento per la riqualificazione del vecchio ospedale è in costante crescita. I partiti tacciono. Approvano con il silenzio. Non si espongono. Il centrosinistra non vuole inimicarsi gli stakeholder. Il centrodestra non ha alcuna intenzione di contrastare la medicina privata che con il Discovery trae vantaggi.  La Lega è in mezzo al guado. Restano Rifondazione e Cinque stelle che, in città, contano poco.  I verdi sono inesistenti. Nei prossimi mesi si terranno le elezioni amministrative. 

«Che m’importa del partito? Io troverò abbastanza persone che si uniscano a me senza giurare sulla mia stessa bandiera» (Max Stirner, L’unico, pagina 246, Adelphi 1979, ma già pubblicato nel 1844).  

Non dimenticarlo può essere utile. Non è la prima volta che questa affermazione viene ricordata. Repetita iuvant. E vale molto nell’imminenza della campagna elettorale.

 

Antonio Grassi

Ospedalino-resort da fantascienza, 179 pagine per illudere il territorio

13 risposte

  1. Tutti questi dettagli la gente comune non li sa. Ecco perché è importante, oltre raccogliere firme, riuscire ad informare la cittadinanza.
    Questa opera architettonica, futurista, fantascientifica, non risolverà in nessun modo le necessità di curarsi che abbiamo noi pazienti cremonesi.
    Presto, come Movimento Riqualificazione Ospedale, organizzeremo incontri pubblici. Sarà importante esserci.

  2. Manca un reparto psichiatrico per la riabilitazione (la cura si deve fare a distanza) degli estensori del bando di concorso e di chi ha fantasticato progettando questo schlaraffenland. E io pago!

  3. Spero che questo nuovo articolo di Grassi sia messo in relazione anche con quello precedente che è il resoconto delle spese già sostenute. L’ottava meraviglia del mondo non solo ci toglierà risorse di assistenza quando ci ammaleremo, ma anche ci è già costato una valanga di quattrini pubblici. Quindi alla fine avremo pagato per essere meno al centro dell’attenzione!!! Cornuti e mazziati.

  4. Abbiamo bisogno di un ospedale che curi non di un luna park permanente!!! Se i fondi destinati a questo progetto avveniristico fossero stati impiegati per aumentare la presenza medica e infermieristica, per potenziare reparti e soprattutto la medicina d’urgenza, per avere una disponibilità adeguata di medici sul territorio nessuno avrebbe eccepito! E i nostri politici tacciono colpevolmente!

  5. Ma tutti quelli che applaudivano e ridevano alla presentazione del progetto vincente avevan capito qualcosa di tutto questo?
    Sia in caso di risposta positiva che negativa sarebbe comunque preoccupante, su due livelli completamente diversi.

  6. I sindacati dei medici e del personale infermieristico non hanno niente da dire??? Muti anche loro? Mah, di solito parlano anche troppo…

    1. Non solo PD! Questo è il dramma: i nostri politici ci sono dentro tutti! Non si sa se tacendo acconsentono ( è così in questo momento) o se tacendo si mantengono la porta aperta in vista della campagna elettorale per giocarsi la carta dell’ospedale! Comunque è vergognoso!

    2. Purtroppo il PD in questo caso tace e acconsente, chi tira le fila e comanda in Regione e sanità sono Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Se questo trio dovesse vincere le elezioni comunali prossime non ci dovremo certo aspettare nessun cambio di rotta e opposizione alla costruzione.

  7. Questi sono pazzi o vivono fuori dal mondo oppure vi sono interessi da salvaguardare o a cui pensare che li.mettono tutti d’accordo

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