Dopo Sandro Pertini, Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi, Sergio Mattarella è stato il quarto capo dello Stato a visitare Cremona negli ultimi 39 anni. Il ‘presidente partigiano’ venne in visita ufficiale il 24 settembre 1982 in occasione della inaugurazione della Mostra internazionale del bovino da latte. Scalfaro fu in città il 22 ottobre 1994 e Ciampi il 5 novembre 2005. Il primo capo dello Stato a omaggiare della sua presenza la città del Torrazzo fu Giovanni Gronchi il 2 ottobre 1960.
Una visita lampo ma densa di significato quella odierna del Presidente della Repubblica che il prossimo anno lascerà definitivamente il Quirinale.
‘La storia di Cremona è stata attraversata dalla tragedia della pandemia, che ha seminato dolori e lutti. – ha detto Mattarella al suo arrivo in piazza del Comune -. Il ricordo delle vittime, la sofferenza dei familiari, l’abnegazione di chi negli ospedali si è speso per salvare vite. Tutto questo viene raccolto con il riferimento al senso di comunità che rappresenta Cremona e la sua provincia. La mia visita intende esprimere la fiducia nella ripresa che si è avviata, nella convinzione che la ripresa sarà certamente veloce ed efficace. Questo è l’augurio che desidero consegnare a Cremona’.
‘Quanto ai giovani – ha aggiunto durante la visita all’Università Cattolica del Sacro Cuore per l’inaugurazione della nuova sede della Facoltà di Agraria e del campus finanziato dalla Fondazione Arvedi Buschini nell’ex convento di Santa Monica – abbiamo un debito verso le future generazioni, e non è solo quello finanziario. Questo è un debito che si esprime nei confronti dei giovani con la necessità di disegnare in maniera adeguata il futuro dei nostri ragazzi. Rifuggendo dalla tentazione di farsi rinchiudere nella considerazione effimera ed esclusiva del momento presente, una condizione effimera che ignora il passato e la storia e trascura il futuro. C’è l’esigenza del nostro Paese di pensare ai giovani per consegnare loro un futuro adeguato’.
‘L’esigenza e l’obiettivo – ha precisato Mattarella – sono quelli di fornire alimenti a tutti, senza impoverire la terra, senza derubarla per trasmetterla in buona salute alle future generazioni in una condizione che qui viene avvertita con forza. Questa è una condizione che va rammentata con grande determinazione perché rientra anche questa nella consapevolezza del debito che si ha verso le future generazioni. Vorrei riprendere il richiamo del rettore della Cattolica; l’esigenza del Paese di pensare ai giovani al di là delle convenienze del momento affinché si garantisca loro un futuro adeguato’.
E’ stata una giornata storica per Cremona che ricorda il proprio recente passato, fatto di dolore per le pesantissime conseguenze della pandemia, e che guarda al futuro, con l’inaugurazione del nuovo campus di Santa Monica ed ancora con il progetto più ampio di una ‘città universitaria’.
Al termine della visita del presidente Mattarella, Giovanni Arvedi ha espresso piena soddisfazione per questo evento; ‘Il bilancio non potrebbe essere più positivo di così. Devo ringraziare il nostro Presidente, a cui vogliamo tanto bene per l’impegno speso come grande servitore dello Stato, per il ricordo che ha fatto di tutte le persone che purtroppo non ci sono più. Ma lo ringrazio anche per il gesto di speranza che si è concretizzato nell’inaugurazione di questo nuovo campus universitario, che è un segno del futuro della nostra città: Cremona sta diventando sempre più vecchia e ha quindi urgente bisogno di un rilancio che deve venire dai giovani e da un collegamento più diretto e prioritario con Milano’.