Abbiamo sentito,nella giornata della Liberazione, dal consigliere regionale di Fratelli D’Italia Marcello Ventura dichiarare quanto segue
“….non sono favorevole al discorso antifascismo perché io da parte mia non ho vissuto quel periodo, per cui non posso dichiararmi tale; ma al di là di questo, penso che sia finito tutto 80 anni fa, per cui penso che sia utilizzato totalmente in maniera strumentale….”.
Sembrerebbe che la storia, per il consigliere Ventura, inizi con la sua nascita : quanto è successo prima per lui è ininfluente, perché è roba passata, finita. Ricordiamo semplicemente a Ventura che l’antifascismo è il terreno fecondo nel quale mette le radici e si nutre tutta la nostra Costituzione Italiana, sulla quale lui ha giurato! I valori della nostra Costituzione sono ancor oggi vivi e validi e hanno bisogno di essere nutriti e riaffermati ogni giorno, perché non sono acquisiti una volta per sempre e sono l’antidoto ad ogni fascismo e totalitarismo.
Se Ventura può esprimere liberamente il suo pensiero, lo deve all’antifascismo e a tutti coloro che sono morti per farlo diventare una realtà in Italia.
Non c’è nessun intento strumentale, ma la convinzione forte che i valori dell’antifascismo devono essere la guida per le scelte di oggi!
L’intervento di Ventura è stridente con quanto dichiarato dal candidato sindaco Portesani che ha ripreso un intervento del presidente Mattarella in occasione del 25 aprile 2015, nel quale si afferma che “…considerare la Costituzione italiana, nata dalla Resistenza, come il momento fondante di una storia e di una memoria condivisa. Una Costituzione che ha consentito libertà di parola, di voto e addirittura di veder presenti in Parlamento esponenti che contestavano quella stessa Costituzione nei suoi fondamenti”. Chiediamo al candidato sindaco Portesani se condivide le affermazioni di Ventura, uno dei principali esponenti della sua coalizione!
Enrico Manfredini
Roberto Poli
Lapo Pasquetti
Una risposta
Penso che i problemi attuali per Cremona siano ben altri rispetto al fascismo. Giusta tuttavia la memoria di quei tempi tragici, come per le foibe volute da Tito….anche perché il richiamo alle dittature è fondamentale , sempre attuale e rispetto a cui la coscienza deve essere sempre tenuta sveglia. Il problema, se mai, è capire cosa è vera dittatura e cosa non lo è.