Il Comitato Biometano Cremona in poco più di un anno di attività ha sempre evitato di entrare direttamente nella lunga campagna elettorale in vista delle prossime elezioni amministrative. Nel corso del nostro cammino abbiamo incontrato esponenti di molte forze politiche locali (sempre e solo su loro iniziativa!), riscontrando spesso ampia adesione alle nostre posizioni di contrarietà all’impianto. Ciascuna di queste forze, riconoscendo la solidità dei nostri argomenti, ha poi scelto in autonomia se e come manifestare il proprio dissenso al progetto di A2A, talvolta introducendo sfumature diverse dalle nostre.
Tra questi soggetti, vi sono esponenti di centro, di destra e di sinistra, inclusi alcuni oggi schierati all’interno della coalizione che sostiene il candidato Virgilio.
Con grande compostezza abbiamo sempre ringraziato tutti e mantenuto la nostra autonomia, avendo come unico obiettivo quello di fermare lo scellerato progetto di introdurre in città una nuova fonte inquinante sulla quale convergeranno flussi di reflui e scarti prodotti altrove, col risultato di trasformare un’area immensa destinata a parco in un polo industriale sempre più insalubre.
Rivendicando il merito di aver posto al centro del dibattito cittadino un tema di così cruciale importanza, avremmo molto da dire sulle dichiarazioni che il vicesindaco ha rilasciato alla stampa nella foga di replicare ad uno dei suoi avversari.
Sarà compito dei nostri consulenti, stimati e preparatissimi tecnici, dimostrare nelle sedi opportune perché riteniamo inesatte molte delle affermazioni esposte nel suo comunicato. Non ci interessa intervenire nella polemica elettorale e ci saranno tempo, luogo e maniera per tornare ad affrontare gli innumerevoli aspetti ambientali, sanitari, urbanistici e democratici che non tengono nel progetto dell’impianto di biometano proposto da A2A e Amministrazione in carica.
Tuttavia, non possiamo sorvolare sul passaggio più grave: quello in cui l’Assessore all’urbanistica, che pure si definisce “uomo delle Istituzioni”, a procedura aperta anticipa indicazioni sulle opere di compensazione ed esprime addirittura valutazioni sulla durata stessa del processo autorizzatorio, elemento totalmente fuori dal suo ambito di competenza.
Ancora prima del deposito delle integrazioni progettuali e senza sapere se A2A sarà in grado di rispondere in modo esaustivo ai numerosi rilievi effettuati dagli Enti preposti, Virgilio spinge sull’acceleratore senza rendersi conto di screditare così pubblicamente l’autonomia e l’indipendenza degli Enti coinvolti nel processo di Valutazione di Impatto Ambientale in corso lasciando intendere che, sia pur a maggior prezzo per A2A e in tempi più lunghi del previsto, si arriverà all’autorizzazione di un impianto industriale solo perché chi lo propone ha acquistato un terreno agricolo, pur conoscendone la destinazione d’uso e tutti i vincoli imposti dalla collocazione nel PLIS del Po e del Morbasco.
Una forzatura irrituale che non spetta a noi valutare sotto il profilo della correttezza, ma che sicuramente ha l’effetto di svilire il ruolo degli istituti partecipativi previsti dalla legge e di gettare ombre inaccettabili sulla trasparenza dei processi decisionali in corso.
Ci appelliamo a tutte le forze democratiche affinché rivendichino con noi il rispetto e la tutela dell’autonomia e della professionalità degli Enti preposti che dovranno addivenire alle proprie decisioni sull’impianto senza pressioni politiche o condizionamenti di sorta.
Ci appelliamo, infine, a tutti i candidati in corsa per le elezioni affinché continuino a trattare il tema nel rispetto delle centinaia di cittadini che si sono organizzati e auto tassati per sostenere i costi di una battaglia improba contro un colosso dell’energia con l’unica finalità di salvaguardare i beni comuni e non le proprie carriere politiche.
Luigi Lipara
presidente Comitato BiometaNO Cremona
2 risposte
Come potrebbe Virgilio sfilarsi dalle scelte e decisioni del suo sostenitore più insigne e del suo predecessore di fianco al quale è stato seduto? Chissà se davvero è convinto di questa e altre posizioni… Certo che in questo momento non potrebbe comunque prendere le distanze.
L’amministrazione in uscita se n’è bellamente strafregata del Parco del Po e del Morbasco, al punto che ha concesso che ci si costruisse dentro! Dovrebbe ora il vicesindaco fare marcia indietro e ammettere di non avere rispettato un Parco tutelato e un’intera cittadinanza? “Scusate, ci siamo sbagliati?” Meglio spingere sull’acceleratore chiudendo il più in fretta possibile una pratica fastidiosa e piena di insidie.