Ha ragione Antonio Grassi. Può capitare a chiunque di fare pipì fuori dal vasino. In questo caso non a me. A lui purtroppo è capitato di farla dall’arengario. Non è sufficiente citare molti attori per essere un buono sceneggiatore. Su Padania Acque la sceneggiatura è stata pessima. Infarcita di malevolenze inquinanti per nascondere l’evidenza delle cose. Vediamolo questo bruttissimo film.
Padania Acque è la più importante società/azienda pubblica di servizi del Cremonese. È partecipata dalla quasi totalità dei Comuni della provincia tramite i sindaci protempore. L’8 maggio è stata convocata l’assemblea societaria per il rinnovo degli organi di gestione. L’8 giugno, esattamente un mese dopo, si tengono le elezioni amministrative. Alcuni sindaci verranno presumibilmente confermati, altri non si sono ricandidati, altri verrano sostituiti da nuovi eletti. In tale condizione di ricambio societario, logica e rispetto democratico vorrebbero che gli attuali amministratori, prossimi alla imminente scadenza, si limitassero a prorogare gli organi di gestione e non a rinnovarli per un intero lungo triennio. Legittimamente certo. Ma non sempre ciò che è lecito risulta etico. E la totale mancanza di rispetto e considerazione per chi verrà eletto dopo soli 30 giorni di eticamente responsabile ha ben poco.
Il morto afferra il vivo. In barba ai cittadini elettori. Chi è cinico? Chi sostituisce la responsabilità con la logica di autotutela di potere? Ho citato Casalmaggiore per il fatto che è il secondo azionista della società, non per tirare la volata al segretario di Italia Viva, tirato in ballo inopinatamente e in modo spregevole. Se il sindaco di quella città e di altri Comuni tra pochi giorni dovessero cambiare per libera scelta dei cittadini, cambieranno le condizioni societarie. Propagandare falsità e sconcezze per stravolgere fatti ed intenzioni non è intellettualmente onesto. Del resto che la scelta di rinnovare per un triennio il cda sia sbagliata e corrosiva della buona usanza istituzionale è dimostrato dagli accadimenti dei giorni a seguire. Perché lì c’è la prova del budino.
Il giorno dopo essere stato riconfermato per un triennio, l’amministratore delegato si è candidato a sindaco di Ostiano. È persona e amministratore capace, gli auguro di vincere. In questo caso, in quanto incompatibile, si dovrà dimettere dal ruolo in cui è stato caparbiamente riconfermato con un accordo omnicomprensivo. Per rispetto della decenza mi auguro lo faccia l’intero cda. Perché l’assemblea dei sindaci è stata abbindolata.
Dunque, chi ha torto e chi ha ragione? Chi è cinico se non baro e chi richiama alla responsabilità del dopo, al rispetto del savoir faire istituzionale? Non mi riferisco a singoli bensì ai mallevadori di questa intesa di potere. La verità è che in diversi hanno temuto che l’esito delle prossime elezioni amministrative scompaginasse gli equilibri tra i partiti di riferimento di molti sindaci e, per usare un linguaggio grassiano, si sono messi il culo al coperto. Li ho ben visti arrivare e con largo anticipo. Sono arrivati al gran ballo mascherati. Ora la maschera è caduta. Elementare Watson? Mica tanto. Sherlock ha ancora del lavoro da fare.
Luciano Pizzetti
3 risposte
Aspettiamo le dimissioni anche del sovrintendente del Ponchielli, così come lo stesso Pizzetti si augurava che succedesse? Anche allora l’ex onorevole fece questa proposta, quando Galimberti lo riconfermò in modo da non mettere in pericolo la riconferma del suo prescelto in scadenza quest’anno a ridosso delle elezioni. Non ha saputo in quel frangente essere un suggeritore eticamente corretto con il sindaco che lui stesso aveva scelto, istruito politicamente, instradato nella carriera alla guida del comune di Cremona e ora dà lezioni a tutti i sindaci della provincia. Allora criticò Galimberti e prese le distanze, ora si ritirerà sull’Aventino offeso e incompreso?
È il colpo di coda di chi, per una volta, non è riuscito a far andare le cose come da lui desiderato. Che bello rispolverare l’etica quando ci fa comodo!
Pensi a quanti impegni è stata imbavagliata la prossima amministrazione di Cremona da chi sta per andarsene, convinti come sono che governeranno in eterno la città!
A proposito di pipì, di vasino e di Arengario, mi sovviene una barzelletta di anni fa, che forse metaforicamente ci implica tutti, più o meno. “Il bagnino chiese a Pierino : ‘ ma cosa fai? La pipì in piscina?’ e Pierino ‘,ma se la fanno tutti!’ ‘ si’ , rispose il bagnino ‘ ma non dal trampolino .”