Uhhh, toccato proprio sul vivo Antonio Grassi. Chi si erge a perenne giudice altrui prova insopportabile fastidio alla critica. E allora vai con parole trite e ritrite. Vecchi rimasugli con l’aggiunta di comitato centrale, comintern, politburo. Poi il chiodo, il viale del tramonto. Manca il gulag. Che lugubre repertorio.
Il pizzicotto democratico ha fatto proprio male ad Antonio Grassi. Gli ha causato un’allergia sospetta che ha generato pustole verbose. Ma tante vacue parole non cambiano la sostanza delle cose. Che è semplice semplice.
A Padania Acque per salvaguardare l’assetto di comando si è avuto paura di attendere il libero responso democratico dei cittadini, espropriando gli imminenti futuri sindaci della loro potestà. Null’altro che questo. In logica e in principio non è diverso da quanto accaduto al teatro Ponchielli. È tutto chiaro come il sole. Gli articoli normativi citati da Grassi sono ampiamente controdedotti da fior di pareri legali e da atti compiuti in altre società. Come si dice? Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Dunque la sostanza è sempre quella: si è proceduto ora per timore che i nuovi sindaci eletti cambiassero gli accordi presi. Perciò non si è fatta la proroga, altro che norme impeditive.
Balle! Come quelle che si continuano a raccontare sul termovalorizzatore. Non ci sono stati ladri di democrazia, continuano invece ad esserci ladri di verità. Si è tenuto un referendum consultivo, termine che non necessita di approfondimenti filologici. L’Amministrazione di allora si è assunta comunque la responsabilità di procedere data la gravità della situazione rifiuti. Questa scelta ha consentito di chiudere le discariche, non portare più rifiuti inquinanti al Sud, non avere più per intere settimane mucchi d’immondizia nelle strade. Non male sul fronte ambientale. L’entrata in funzione del termovalorizzatore non ha ammorbato l’aria, ha invece risolto il problema dei rifiuti, consentendone uno smaltimento corretto e controllato, recuperando pure energia. Pochi mesi dopo il referendum si sono svolte le elezioni amministrative e i cittadini cremonesi hanno largamente premiato quella scelta. Grassi rilegga meglio gli eventi di cui tanto agguerritamente si è occupato da Forte Apache in poi. Con buona pace di tutti la democrazia è salva e fa bene alla salute, i rifiuti ben smaltiti e molte caldaie spente.
Tornando a Padania Acque, la fretta di procedere ha dimostrato tutta la sua fallacia nella successiva candidatura a sindaco dell’appena rinominato amministratore delegato. Ovviamente all’oscuro dei sindaci. Come si vede non vado per iperbole ma per constatazioni.
Su Casalmaggiore non mi sono irritato, di più, mi sono indignato per le false malvagità messe in circolazione. Grassi e chi con lui ha operato in tal senso si dovrebbero vergognare. Invece la protervia lo porta a giustificare.
Quanto alla remissione del mandato di fronte ai nuovi eletti da parte del cda, dovrebbe essere l’abc della correttezza istituzionale, come al Ponchielli del resto, che evidentemente alcuni solerti soloni hanno scordato. Dunque c’entra l’etica della responsabilità, eccome se c’entra. Gioiose macchine da guerra? Er mejo fico der bigonzo? Che miserie. E dire che basterebbe essere solo intellettualmente onesti. Invece meglio le sortite divagatrici.
Chi “cazzo” credo di essere? Non credo, sono. Sono un cittadino impegnato, consapevole e molto informato sui fatti. Abituato alla fastidiosa franchezza che tanto irrita gli ipocriti. Ha ragione Grassi, attenzione a dove fare pipì. Se te la fai sulle scarpe non sempre puoi dire che è piovuto.
Luciano Pizzetti
7 risposte
Dal film Viale del Tramonto. «Mi ricordo di voi, siete Norma Desmond eravate grande». «Sono ancora grande, è il cinema che è diventato piccolo».
Basta! Ci avete ammorbato abbastanza! Grassi possiamo fare a meno di leggerlo, Pizzetti, che solitamente sicuro di sé va avanti dritto per la sua strada proprio in virtù del fatto che ritiene di aver scelto il meglio dopo adeguata e ponderata riflessione. Continui così, per cortesia, dimostrando la sua superiorità. Comunque, nel caso del Ponchielli non si è stracciato le vesti e ora che sarebbe il momento non si sogna di chiedere le dimissioni di Cigni riconfermato da Galimberti nel modo che tutti sappiamo.
Invece di dibattere esclusivamente su Padania Acque, Grassi chieda lumi a Pizzetti, in quanto politico di esperienza e candidato alle prossime elezioni cittadine, sul Cesio partito da Cremona e rimandato al mittente dal prefetto di Cagliari. E noi dove lo mettiamo? Perché Pizzetti e con lui tutti i politici e le autorità del caso, compresa l’ Arpa , non danno risposte ai cremonesi? Penso che stia più a cuore la salute che non una banale, comune, normale disputa politica. E non ci parlino della raccolta differenziata in cui siamo bravissimi. Carta, plastica, vetro, umido i cittadini sanno dove vanno, ma il Cesio,chi lo deve collocare da qualche parte, dove lo mette??? Possiamo sollecitare il prefetto ad essere sollecito come il suo collega?
Giusto! Quando qualcuno, per provocazione o per altri motivi suoi non condivisibili da parte di nessuno, abbandonò dei rifiuti davanti all’abitazione del sindaco Galimberti, tutti ci indigniammo sottolineando soprattutto la mancanza di civiltà ed educazione. Si mobilitò la DIGOS, che con sollecitudine, individuò il responsabile. La DIGOS sta indagando anche sui vandalismi subiti dalla sede del candidato Portesani: e tutti i colleghi esprimono solidarietà. E a noi chi fornisce risposte?
Quando il Cesio è radioattivo
è soltanto un aggettivo,
e difatti in Prefettura
è una vana seccatura
Radioattivo è quella cosa
che assomiglia alla gazosa.
Bevi pure il Cesio a mille
e vedrai, farai scintille
Che ci piaccia o no, che piaccia o no a Pizzetti le procedure di Padania Acque sono state giuridicamente ineccepibili. Le ragioni di opportunità politica invocate da Pizzetti possono essere condivisibili ma non sono ragioni che possono essere invocate per un cambio obbligato di procedura. Non entro nel merito della polemica tra Grassi e Pizzetti, che diventa superflua. Mi attengo ai fatti e i fatti dicono, checché ne pensi Pizzetti, che le procedure adottate da Padania Acque per il rinnovo del CDA sono legittime. Punto.
Ma vi rendete conto che questi personaggi si muovono solo nell’interesse proprio e dei partiti? Il consenso dei citadini è solo il mezzo per raggiungere i LORO obiettivi! Vediamo chi avrà il coraggio da qui alle elezioni di battere i pugni sul tavolo e pretendere la verità sul mistero del cesio partito e tornato a Cremona!