“Mai più i totem alle porte della città. Un’operazione disastrosa. Bocciata da tutta la città con coro unanime. Soldi dei cremonesi gettati alle ortiche per simboli che non rappresentano nulla. Se i cittadini ci daranno la loro fiducia, vedremo come rimediare al più presto a questa vera e propria bruttura che non rende merito per questi luoghi che sono simbolo vivo della nostra città”. Lo dice Alessandro Portesani in riferimento alle installazioni presenti nelle piazze dove erano collocate le porte dell’antica città.
“Ovviamente non contestiamo chi ha realizzato queste installazioni, ma la Giunta Galimberti e Virgilio che le ha prima commissionate e poi scelte. Sono veramente poco consone. Non dicono nulla di queste piazze. Molte volte, come nel caso di porta Po, ostruiscono quel bellissimo cannocchiale ottico che permetteva, da lontano, di poter osservare , con un gioco prospettico, le nostre grandi torri. Un deturpamento vero e proprio del paesaggio”, prosegue Portesani.
“Altre volte sono perfino invisibili o quasi: nascoste da alberi o lasciate solitarie, come nel caso di porta Venezia, insieme ad altri pali utilizzati per i servizi. Praticamente senza alcun senso; neppure storico”, dice il candidato del centrodestra. “In passato i cremonesi avevano addirittura pensato a una raccolta pubblica di firme per spingere l’Amministrazione a togliere questi ‘simboli’. Nelle ultime settimane, gli stessi cittadini c’hanno di nuovo segnalato la situazione. Un tempo a porta Po funzionava la bellissima fontana nell’aiuola centrale. Con scuse banali la Giunta Galimberti/Virgilio l’ha spenta. E ha cancellato anche un simbolo di Cremona città dell’acqua. Le aiuole sono quasi sempre prive di manutenzione. I disegni floreali di un tempo sono spariti per lasciare spazio a un grigiore che ben rappresenta questi dieci anni di amministrazione del centrosinistra”.
“Per quanto ci riguarda, come centrodestra, cercheremo soluzioni diverse per valorizzare questi luoghi che sono anche il benvenuto che la città dà a chi la visita. Non ci possiamo permettere turisti e visitatori con un paesaggio così altamente povero, disadorno e assolutamente non linea con il prestigio che Cremona vuole avere nei confronti dell’esterno”, conclude Portesani.