Biometano. ”Gioiamo per la vittoria, la guardia resta alta”

21 Giugno 2024

Martedì 18 giugno è un giorno di quelli da ricordare per la nostra città. Davide ha assestato un bel colpo al gigante Golia. Il Comitato BiometaNO, di cui facciamo orgogliosamente parte fin dal primo giorno, ha avuto in sede di conferenza dei servizi riunita per la valutazione d’impatto ambientale (VIA), la sua splendida vittoria sul funesto impianto di biometano alimentato da rifiuti zootecnici che sarebbe dovuto sorgere alle porte della città, impianto voluto da A2A e dall’Amministrazione comunale. Un progetto previsto nell’ambito di un programma d’investimenti, il Piano 20-30, che la multiutility lombarda quotata in Borsa (coinvolgendo purtroppo anche Padania Acque e Aem) ha proposto al Comune di Cremona che con entusiasmo ha accettato da subito, mortificando il confronto democratico nel consiglio comunale, agendo senza il pieno coinvolgimento dei Comuni limitrofi, senza una vera discussione aperta con le forze della società civile che da anni sono impegnate sulle tematiche del cambiamento climatico, la transizione energetica, l’economia circolare, la salvaguardia dell’ambiente e della salute.

Come partito ci siamo fermamente opposti fin dal 2015 alla svendita dei servizi pubblici ad A2A, avvenuta in questi ultimi mandati amministrativi di centro-sinistra, ben consapevoli che le conseguenze di quest’operazione sciagurata non avrebbero tardato a manifestarsi. L’atteggiamento proprietario della quotata in Borsa sta rivelando una totale indifferenza rispetto ai bisogni e ai problemi del territorio. L’impianto industriale di biometano infatti avrebbe comportato, se realizzato, effetti molto pesanti: inquinamento dell’aria, aumento del traffico di veicoli pesanti e di trattori, peggioramento della viabilità già precaria della zona, cementificazione di una vasta area ora verde (sita in un parco sovracomunale), area peraltro soggetta a frequenti allagamenti per la falda acquifera affiorante; zona anche fortemente penalizzata da un’autostrada, un inceneritore (che il centro-sinistra di Cremona ha promesso in ben due campagne elettorali di chiudere: ancora è lì!) e una centrale a biomasse legnose (questa invece gentilmente concessa dall’Amministrazione di centro-destra). E poi come non pensare ai terribili effetti delle emissioni odorigene sul centro abitato, con le case a poco più di 50 metri dai primi impianti, sul vicino ospedale e sulle scuole del quartiere Villetta. Il tutto per produrre e bruciare metano, gas climalterante. Se c’è combustione non è energia alternativa né economia circolare. Ma oltre al danno c’è anche la beffa. Gli investimenti necessari sarebbero arrivati in buona parte dai fondi del PNRR: senza soldi pubblici infatti gli impianti di biogas e di biometano non stanno in piedi.

Il Piano 20-30, con la bocciatura unanime dell’impianto di biometano da parte della conferenza dei servizi, ha ricevuto uno stop importantissimo. Il Piano va cancellato prima possibile, cosa che non ci sembra una priorità per nessuno dei due candidati sindaci della città. Pietose sono le prese di posizione dell’Amministrazione uscente nel tentativo di ridimensionare la batosta ricevuta. Di ben altra levatura è stata l’attività svolta dai sindaci di Gerre de’ Caprioli e di Bonemerse che da subito, sostenendo e affiancando la nascita del Comitato, hanno fatto la loro parte fino in fondo, schierandosi in difesa della salute dei loro concittadini, rappresentando con grandissima serietà ed efficacia in sede istituzionale le loro comunità.
L’esito della conferenza dei servizi, oltre a fermare l’impianto, ha certificato la bontà della lotta portata avanti dal Comitato in questi mesi, sia dal punto di vista sostanziale, per i contenuti anche fortemente tecnici, sia dal punto di vista del metodo inclusivo e della capacità di mobilitazione della comunità rispetto a beni essenziali e indisponibili al mercato come il diritto di ogni persona a vivere in un ambiente sano. L’archiviazione di questo progetto industriale da parte della conferenza dei servizi ha anche rimesso al centro il tema della fiducia dei cittadini nelle istituzioni, in un periodo di grande disaffezione (evidenziata dalla sempre più alta astensione che ha colpito anche Cremona nelle ultime votazioni); quanto accaduto può quindi contribuire a ricucire il legame istituzione-cittadinanza messo a dura prova da certa politica subalterna agli interessi e al profitto di pochi grandi gruppi economici e poco attenta a preservare e perseguire il bene della collettività.
Oggi gioiamo giustamente per la bella vittoria del Comitato con la consapevolezza che non si possa smobilitare e anzi che il patrimonio di conoscenze e relazioni costruito in questi mesi possa creare una mobilitazione ancora più grande per mantenere sempre alte l’attenzione e la pressione rispetto a preoccupanti nuovi progetti o a pericolose riproposizioni degli stessi magari in altra zona.
Francesca Berardi
cosegretaria della federazione PRC di cremona

Una risposta

  1. Eccellente Francesca ..non hai dimenticato nulla …anzi hai reso un quadro così logico che la conclusione della conferenza di servizio non poteva che essere quella.
    Brava

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