Soldi al Mef: in mora Salvirola per 2 giorni e con un credito di ben 520 mila euro

19 Luglio 2024
Qualche settimana fa ho ricevuto un avviso dal ministero dell’Economia e delle Finanze (nella foto centrale la sede) perché il mio Comune anzichè pagare nei 30 giorni come previsto dalla legge ha pagato in media a 32 giorni Monitoraggio del primo semeste del 2024. Due giorni fanno sicuramente la differenza, sforano la soglia prevista dalla legge e permettono a qualche meccanismo automatico o a qualche burocrate investito di questa autorità di ammonire e cogliere in difetto il mio operato o quello dell’amministrazione.
E fin qua sul monitoraggio ed il controllo impeccabile, oserei dire sacrosanto, nulla da dire se tutto funzionasse però. Peccato che l’artefice di questi ritardi è proprio chi ci ammonisce: lo Stato. Mazziato sì, ma cornuto no. Lo Stato ci deve corrispondere una cifra pari a circa 520 mila euro, di lavori già pagati in anticipo con la nostra cassa, già rendicontati sulla piattaforma ministeriale ReGis, alcuni da più di 4 anni, ma nessuna risposta e soprattutto tanto silenzio. Non c’è un interlocutore tra i vari ministeri interessati che riesca a darci risposte se le rendicontazioni fatte vanno bene e quali saranno le tempistiche dei ristori. Probabilmente dall’altra parte c’è solo un calcolatore. Siamo soli e abbandonati in mezzo alla tempesta chiamata PNRR, di cui siamo responsabili per la realizzazione dei progetti, ma senza risorse economiche ad oggi riconducibili a risorse solo “promesse” sulla carta, ma mai arrivate nelle casse del Comune. In questa situazione i programmi elettorali rimangono fermi al palo! E la faccia come sempre la mostrano il sindaco e l’intera amministrazione. Come premesse per l’inizio del terzo mandato sono allettanti.
Ogni giorno noi amministratori ci adoperiamo per il rispetto delle normative,  ma diventa veramente difficile rispettarle se quanto ci spetta non arriva. Si sta preparando un dramma per la finanza locale, la macchina dei pagamenti rischia di far saltare i bilanci dei Comuni. Il Governo è in ritardo sulla corresponsione dei pagamenti che i Comuni anticipano per stare dentro ai cronoprogrammi stabiliti dai fondi del PNRR. C’è il rischio concreto che a forza di impegnare gli anticipi sui piani di investimenti i Comuni rimangano poi per mesi in attesa di rimborsi che non si sa quando arriveranno, provocando una vera ingessatura della macchina amministrativa.
Ma tranquilli c’è l’escamotage, l’anticipazione di cassa, una sorta di prestito bancario riconosciuto dalla legge e deliberato dalla Giunta  comunale per poterlo attivare, un’altra responsabilità addossata agli amministratori ma i veri responsabili sono altri. Essa ti permette di andare in rosso con la cassa, ma con il pagamento degli interessi…… Ma perchè questi interessi dovrebbe pagarli il mio Comune e quindi i miei cittadini? Non siamo noi in ritardo ma lo Stato. Gestire in questo modo l’Amministrazione pubblica non è più possibile, e auspico che i nostri parlamentari del territorio si interroghino per sottoporre urgentemente al Governo la questione e ci aiutino a evitare una situazione che avrebbe dirette conseguenze sulla gestione ordinaria dei Comuni. A rischio sono le opere e i servizi ai cittadini oltre alla rinuncia totale dei progetti del PNRR per l’ indisponibilità di cassa a sostenere i pagamenti.
I soldi sono finiti! qualcuno del Governo afferma e lo si capisce anche dai tagli che già a partire da quest’anno le amministrazioni dovranno subire a seguito delle comunicazioni ricevute. Tagli che graveranno sulle spese correnti e ancora una volta gli amministratori dovranno superarsi per fare quadrare i conti e mantenere i servizi. Tutto ciò è molto strano e mi fa riflettere. Chi ieri governando ha approvato il piano 110%, progetto ritenuto responsabile dell’impoverimento delle casse dello Stato, oggi sempre governando si limita a constatarne il fallimento, ma non si ricorda di essere il corresponsabile di questo fallimento.
Nicola Marani
sindaco di Salvirola

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