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Tacchini al PD: ”La lista unica in Provincia è un errore”

14 Agosto 2024

Paolo Losco e Andrea Ladina fanno appello al PD per una lista che si ispiri al ‘ Campo Progressista’. L’ipotesi di lista unica per le provinciali, che secondo quanto riportato dalla stampa sarebbe proposta dal Partito Democratico e appoggiata dal centrodestra, rischia di essere un ennesimo passo falso che ignora i numerosi segnali provenienti da cittadini ed elettori.

È chiaro che Alleanza Verdi e Sinistra non si presterà all’ennesimo tentativo di accordi talmente ampi da garantire il non governo della Provincia, come è stato il caso della guida Signoroni, frutto della stessa logica cinque anni fa, a cui ci siamo opposti allora e a cui ci opponiamo ora.

La Provincia è stata negli anni depotenziata, ma resta l’unico presidio in grado di governare, in maniera coordinata e pertanto più efficace, un territorio su temi importanti come infrastrutture, trasporti, ambiente e istruzione. Può inoltre indirizzare una pianificazione territoriale di sviluppo in stretto contatto con le amministrazioni locali, e questo merita chiarezza nei confronti dei cittadini, non ulteriori accordi di potere che, come abbiamo visto negli ultimi anni, portano a un ulteriore allontanamento dell’Ente e della politica da chi vive il territorio.

Le elezioni europee, così come quelle politiche e amministrative, hanno dato segnali chiari: da un lato l’astensione in costante aumento testimonia una crescente disaffezione degli italiani verso la politica, un dato di cui si parla sempre ma che poi rischia di essere costantemente ignorato nei calcoli elettorali, in questo caso di secondo livello, quindi con una distanza ancora maggiore dai cittadini; dall’altro lato, chi è andato a votare ha lanciato segnali forti: non è il momento per l’ennesimo accordo elettoralistico, è stata premiata (soprattutto dai giovani) la chiarezza delle proposte.

Alleanza Verdi e Sinistra si appella, dunque, al centrosinistra e a quello che viene definito “Campo progressista”: “Non possiamo fare ad ogni elezione due passi avanti per poi farne quattro indietro con scelte calcolate che rischiano di tradire e disorientare tutti quei cittadini che, ogni volta, sperano che la politica sappia elaborare una proposta chiara e concreta, capace di rispondere ai bisogni della gente” dichiara Paolo Losco, segretario provinciale di Sinistra Italiana. “Le elezioni provinciali possono essere un’opportunità per dimostrare che siamo in grado di farlo, che sappiamo coniugare le esigenze elettorali a quelle delle persone. Abbiamo più volte e a tutti i livelli dimostrato di essere a disposizione per la costruzione di un progetto politico progressista ampio, plurale e comune, a patto che si parli di temi concreti e che lo si faccia con chiarezza. Lo abbiamo fatto, non senza difficoltà, alle politiche, lo abbiamo fatto alle regionali, alle europee e alle amministrative. Ma ci deve essere un chiaro progetto politico, non la riproposizione di ‘larghe intese’ – o grandi ammucchiate pur di stare al potere – buone solo a tradire i cittadini, che nemmeno possono votare per le provinciali. A questo gioco non partecipiamo.”

“Per il nostro territorio serve una dialettica politica che non può essere soffocata da un’ unica lista espressione di un consociativismo paralizzante.” afferma Andrea Ladina, segretario provinciale di Europa verde “Le Province sono state ingiustamente penalizzate dalla legge Del rio che ha sottratto loro finanziamenti, personale e competenze. Non ci rassegniamo allo svilimento di un ente locale che ha mostrato in un secolo di vita di essere una istituzione molto vicina al territorio, specie riguardo alle molteplici tematiche ambientali, dalla difeda del suolo, dei fiumi ,dei fontanili, delle acque superficiali. Dal settore dei rifiuti, delle cave, della viabilità provinciale, della futura metropolitana verso il nostro territorio fino all’edilizia scolastica. Sottratte competenze e finanziamenti adesso non è accettabile che ci sia anche una sottrazione di democrazia. Per questo come Europa Verde all’ interno del progetto AVS, Verdi Sinistra chiediamo che vi siano due liste distinte per il rinnovo della carica di presidente della Provincia e di rinnovo del consiglio provinciale.”

L’importante esperienza delle elezioni amministrative ed europee ha saputo in parte rimotivare le persone – tra cui moltissimi giovani – a votare, con un lavoro prima sui programmi e poi sull’individuazione di candidati in grado di rappresentarli, riportando la sinistra al governo di città e regioni e ampliando la presenza in parlamento europeo.

Se vogliamo proseguire su quella strada che, a tutti i livelli, sta riavvicinando le persone alla politica, cercando finalmente di ridare fiducia a chi l’aveva persa, con coerenza e una visione d’insieme chiara, allora Alleanza Verdi e Sinistra ci sarà. Per questo ci appelliamo al Partito Democratico e a tutte le forze progressiste della Provincia, affinché non si perda, sul territorio Cremonese, l’ennesima buona occasione per decidere di stare dalla parte delle persone”.

Paola Tacchini: ”Ho letto l’appello di Paolo Losco al PD. Lo condivido. Già in passato, l’allora consigliere regionale Marco Degli Angeli, si era mobilitato cercando di creare una alternativa da offrire alla nostra provincia, purtroppo non si riuscì a portarlo a termine.
Ci troviamo di fronte a una scelta cruciale per il futuro di tutto il nostro territorio. Viviamo in un’epoca di grandi sfide, ma anche di straordinarie opportunità. Sarebbe importante riuscire proporre una nuova lista progressista per le prossime elezioni provinciali. Una lista così verrebbe fondata su valori di giustizia sociale, sostenibilità ambientale, inclusione e innovazione. Crediamo fermamente che il progresso non sia solo una questione di crescita economica, ma di miglioramento della qualità della vita per tutti i cittadini, senza lasciare indietro nessuno. La crisi climatica è una delle più grandi minacce del nostro tempo e non la si può ignorare. Ci si deve impegnare a promuovere politiche ambientali ambiziose, volte a ridurre le emissioni di carbonio, incentivare le energie rinnovabili e proteggere la biodiversità. Vogliamo costruire una provincia più verde, dove lo sviluppo economico sia compatibile con la tutela dell’ambiente. Tutto questo è impossibile se viene proposta una lista unica. Insieme, possiamo trasformare il nostro sogno di progresso in realtà solo con una alternativa veramente progressista”.

La questione dell’inaccettabilità di una lista unica di destra e sinistra nelle elezioni provinciali può essere analizzata da vari punti di vista, tra cui legale, politico e istituzionale.
Ecco alcune delle principali ragioni per cui una lista unica potrebbe non essere accettata:

– Normative Elettorali e Regolamenti
Le leggi elettorali e i regolamenti specifici per le elezioni provinciali spesso delineano chiaramente le modalità di presentazione delle liste. Tali normative possono prevedere che le liste rappresentino gruppi politici distinti e che rispettino determinati criteri di rappresentanza e trasparenza. Una lista unica che combina candidati di destra e sinistra potrebbe violare tali disposizioni.

– Chiarezza e Trasparenza per gli Elettori
La trasparenza e la chiarezza sono fondamentali in un processo elettorale. Gli elettori devono essere in grado di comprendere chiaramente le opzioni a loro disposizione e le ideologie rappresentate dai diversi candidati. Una lista unica che mescola candidati con ideologie politiche opposte potrebbe generare confusione, rendendo difficile per gli elettori fare una scelta informata.

– Coerenza Ideologica
Le liste elettorali sono spesso basate su piattaforme ideologiche coerenti. Una lista unica che combina candidati di destra e sinistra potrebbe mancare di una coerenza ideologica, rendendo difficile per i candidati stessi lavorare insieme in modo efficace una volta eletti. La mancanza di una visione condivisa potrebbe ostacolare il processo decisionale e la governance.

– Conflitti Interni
Un’altra ragione per cui una lista unica di destra e sinistra potrebbe non essere accettata è l’alto rischio di conflitti interni. Le differenze ideologiche profonde potrebbero portare a disaccordi significativi su questioni chiave, minando la capacità della lista di presentare un fronte unito e di governare in modo efficace.

– Reazioni degli elettori e degli altri partiti
Gli elettori e gli altri partiti politici potrebbero vedere una lista unica come un compromesso forzato che non rispetta le differenze ideologiche fondamentali. Questo potrebbe portare a una perdita di fiducia e di sostegno sia per i candidati della lista unica che per i partiti coinvolti. Inoltre, gli altri partiti potrebbero contestare la legittimità della lista unica, ricorrendo a vie legali per bloccarne la partecipazione.

Infine, è possibile che gli statuti dei partiti politici stessi vietino la formazione di alleanze con partiti ideologicamente opposti. Questi statuti sono vincolanti per i membri del partito e potrebbero impedire la creazione di una lista unica, indipendentemente dalle normative elettorali, questo è il caso dello statuto del nostro Movimento 5 Stelle.

Concludendo, spero che si trovi la volontà di creare una lista alternativa più soddisfacente per le necessità della provincia di Cremona.

 

Paola Tacchini

Movimento 5 Stelle Cremona.

2 risposte

  1. Ma toh! C’è ancora Paola Tacchini. E si rifà viva per parlare delle elezioni in Provincia, per parlare di regole e poltrone. Ci aspettavamo altro… Hanno dunque ragione i nostri anziani che dall’alto della loro esperienza dicono :” I è toti preciiss!”?

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