“Con questa interrogazione chiediamo al Sindaco e alla Giunta di spiegare quali iniziative intendano intraprendere per tutelare il personale escluso dalla ‘messa a disposizione’ delle scuole d’infanzia anche in funzione dell’importantissima continuità educativa che svolgono le stesse scuole d’infanzia”. Lo dicono Alessandro Portesani (capogruppo di Novità a Cremona e Jane Alquati (capogruppo della Lega) in consiglio comunale firmatari di un’interrogazione (a risposta orale) sulle condizioni del personale docente delle scuole comunali.
“Ma soprattutto – spiegano Portesani e Alquati – vogliamo capire se il Comune stia valutando la possibilità di stabilizzare i lavoratori di questo comparto con oltre 36 mesi di contratto a tempo determinato negli ultimi otto anni, quanto meno dal dicembre del 2026 come previsto dal nuovo decreto che riguarda le Pubbliche amministrazioni”.
“La vicenda è piuttosto delicata e riguarda posti di lavoro occupati da personale in servizio da molti anni negli asili. Cinque insegnanti si sono infatti, dicono i due firmatari, ritrovate senza occupazione da un giorno all’altro. L’Amministrazione, infatti, ha applicato il decreto-legge n. 19 del 2024 che ha introdotto nella procedura concorsuale del 9 agosto 2024 l’obbligo della laurea come requisito d’accesso; escludendo il personale con il solo diploma magistrale conseguito prima dell’anno scolastico 2001- 2002 come avveniva in passato”.
“Situazione che invece a nostro avviso è forzata perché i ministri della Giustizia e della Pubblica Amministrazione Nordio e Zangrillo in una nota a beneficio degli enti locali e delle Organizzazioni sindacali, proprio nel mese di agosto 2024, hanno ribadito che non sarebbero cambiati i requisiti d’accesso per gli educatori delle scuole infanzia ed i Comuni avrebbero potuto continuare ad utilizzare fino all’anno scolastico 2026 – 2027 le graduatorie comunali vigenti del personale educativo e ausiliario. E invece il Comune di Cremona, non tenendo conto delle indicazioni ministeriali, ha spedito a casa professioniste serie e preparate. Ora serve rimediare subito”, concludo Portesani e Alquati.