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Crema, Crocifisso del Giubileo, raccolta fondi e restauri

28 Settembre 2024

Giorgia ha dieci anni, e per ogni dentino da latte caduto ha ricevuto dalla nonna Gabriella 10 euro. Ora, la bimba ha deciso di donare il gruzzolo di cui dispone, 100 euro, per i restauri del Crocifisso del Giubileo. Così, anche grazie a lei, l’opera recentemente ritrovata dal Consiglio di amministrazione della Cattedrale potrà essere utilizzata il 28 dicembre durante la processione d’apertura dell’Anno Santo. E a ben vedere, quella di Giorgia è solo una tra le diverse “storie di popolo” che racconta questo progetto avviato dal Duomo: accanto a lei e alla nonna (che pure ha contribuito con un ulteriore versamento), un sostegno concreto è infatti arrivato da Giuliano, e poi ancora da Silvia, Giovanni, Fabrizio…

“Alcune di queste persone – riferisce l’avvocato Marcello Palmieri, presidente del CdA del Duomo – hanno aderito alla nostra raccolta fondi versando il loro piccolo o grande contributo in forma anonima, attraverso il qr code pubblicato sui cartelloni esposti da luglio in Duomo. Sembra di essere tornati all’origine, quando queste cattedrali sono sorte con i piccoli aiuti di moltissime persone”.

Singoli benefattori, dunque, ma non solo: l’operazione ha riscosso l’interesse anche dell’Associazione Popolare Crema per il Territorio, che nelle prossime settimane dovrebbe ufficializzare un contributo decisivo per la realizzazione del restauro. Nel frattempo, la Soprintendenza ai beni culturali ha autorizzato il progetto di recupero – che è quello scaturito dalla collaborazione tra il laboratorio Mauro Spinelli di Bagnolo Cremasco con le restauratrici Elena Dognini, Mara Pasqui ed Annalisa Rebecchi – scelto dalla Cattedrale all’esito di una procedura a inviti: un lavoro che vale circa 7mila euro. In forza di ciò, l’opera, preventivamente consolidata nella sacrestia capitolare della Cattedrale, da ieri si trova nella bottega di restauro. A “salutarla”, poco prima della partenza, è arrivato anche don Ersilio Ogliari, presidente del Capitolo della Cattedrale, responsabile della vita liturgica del Duomo. Per lui, questo Crocifisso potrà avere una funzione di primaria importanza anche dopo la processione del Giubileo: il Venerdì Santo di ogni anno, infatti, ben si presterà al rito dell’ostensione della Croce.

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