Riteniamo un’ennesima dimostrazione di pelosa ipocrisia la partecipazione del sindaco di Crema Fabio Bergamaschi alla marcia sulla pace. Sfilare in prima fila, invocando la pace come bene universale, da conquistare, è un atto doveroso, ma, se fatto da chi è espressione di forze politiche che stanno contribuendo ad alimentare scenari di guerra, allora quelle speranze si tramutano in un tentativo astratto di far dimenticare quello che la quasi totalità dei partiti italiani sta facendo ai livelli dove davvero si può incidere. Siamo stati i primi a richiedere, ormai nel novembre 2022 con un flash mob in piazza Duomo, che tutti insieme, a gran voce, invocassimo la pace in tutto il mondo, ma con azioni concrete e non solo semplici marce. Purtroppo, da allora, la situazione è solo peggiorata, con nuovi fronti di guerra che mostrano quotidianamente immagini strazianti. Come si stanno comportando i partiti italiani a livello parlamentare ed europeo? Questo l’interrogativo che si dovrebbe porre il sindaco Fabio Bergamaschi, alzando la cornetta per chiederlo ai suoi colleghi di partito, convincendoli ad azioni concrete così che le sue astratte dichiarazioni prendano forza e sostanza. Ricordiamo al Sindaco e al suo partito che giovedì 19 settembre il Parlamento europeo ha approvato, con i voti di tutti i maggiori partiti, ad esclusione del M5S, una risoluzione che, tra le altre cose, «invita gli Stati membri a revocare immediatamente le restrizioni all’uso dei sistemi d’arma occidentali forniti all’Ucraina contro legittimi obiettivi militari sul territorio russo».
Secondo il testo approvato dal Parlamento europeo queste restrizioni ostacolano «la capacità dell’Ucraina di esercitare pienamente il suo diritto all’autodifesa ai sensi del diritto internazionale pubblico» e lasciano l’Ucraina «esposta ad attacchi contro la sua popolazione e le sue infrastrutture».
È così che si crea la pace? Secondo il M5S assolutamente no.
O ancora, su una delle ultime mozioni alla Camera dei deputati del Movimento 5 Stelle, il PD ha votato contro il passaggio che chiede il ritiro degli ambasciatori UE in Israele, nonostante le atrocità commesse quotidianamente da Netanyahu. Ancora, una pavida astensione laddove si chiedono «sanzioni commerciali ed economiche» contro il governo di Tel Aviv.
No del PD anche al punto in cui si chiede all’Italia di farsi «capofila per una soluzione negoziale in Ucraina», e al governo di fermare «forniture di materiali di armamento». NO anche al punto che chiede all’Italia una pressione sugli altri paesi Ue affinché non raccolgano l’invito del Parlamento Ue ad autorizzare le armi occidentali in territorio russo. Astensione PD sul punto che chiede di togliere il segreto dalla lista di armi inviate a Kiev e su quello che invita il governo a respingere la proposta del Parlamento Ue sull’utilizzo dello 0,25% del PIL annuo per armi all’Ucraina. Non solo, il PD ha presentato contestualmente una risoluzione in cui si ribadisce il sostegno militare a Kiev, approvato dalla Camera con il voto del centrodestra, di Italia Viva e Azione.
Il Sindaco, espressione del PD, sa queste cose? I manifestanti presenti alla marcia di ieri sera ne sono al corrente? Se sì, forse avrebbero mandato Fabio Bergamaschi in ultima fila, invitandolo a chiamare i suoi colleghi che propongono e votano certe nefandezze belliciste. Solo in ultima fila avrebbe avuto lo spazio e l’accortezza di non disturbare una manifestazione bella come quella di ieri, ma a cui non abbiamo potuto partecipare per non sfilare fianco a fianco con l’ipocrisia di certi partiti politici.
M5s cremasco