Egregio direttore
la penosa deriva ove è giunta la sanità pubblica e’ sotto gli occhi di tutti . Medici e infermieri fuggono verso strutture private oppure all’estero, liste d’attesa interminabili per esami diagnostici, pronto soccorso al collasso .Secondo il rapporto Crea 2022 mancano 15.000 medici e 250.000 infermieri. Tranquilli: il governo sta trattando l’arrivo di 11.000 infermieri dall’India. Sono bravissimi e costano 1/3 dei nostri. Speriamo che sappiano un po’ di italiano altrimenti bisognerà optare per l’inglese o esprimersi a gesti. Degli altri 240.000 mancanti, per ora nessuna traccia . Ci si cura a proprie spese ormai. Gli italiani nel 2022 per curarsi hanno sborsato di tasca propria circa 42 milioni di euro e sappiamo che 2 milioni di italiani rinunciano a curarsi per problemi economici.
Anche nella ASST di Cremona la situazione rispecchia la media nazionale. Qualche mese fa, anticipato da squilli di trombe auree, Guido Bertolaso annunciava alla stampa locale il piano che in poco tempo avrebbe fatto sparire le liste d’attesa e ridotto drasticamente i tempi per la diagnostica. Ad oggi sembra che le trombe abbiano suonato invano a meno che non si metta mano al portafoglio per rivolgersi a strutture private di diagnostica sorte come funghi in città e provincia e che fanno lauti incassi.
In tale sconsolante contesto, per placare gli animi e abbagliare la vista ai più é arrivata la presentazione dell’ottava meraviglia del mondo: il nuovo ospedale di Cremona! Promosso dall’europarlamentare Massimiliano Salini è stato presentato a Dubai nel 2022 come l’ospedale del futuro. Una costruzione futuristica semicircolare che ospiterà anche attività commerciali, ricreative e ludico-sportive e annesso parco della salute con “recinti ove potranno pascolare gli animali “, il bosco delle farfalle, le arnie per le api, e un percorso ludico-sportivo ove passeggiare e fare footing partendo dal piano campagna sino a raggiungere i 35 metri della sommità dell’edificio, passeggiata comunque molto impegnativa perché per raggiungere la sommità si dovrà vincere una pendenza non inferiore al 10%. Tutto abbellito da un laghetto esterno (si potrà pescare e fare il bagno?) .Una struttura unica in in Italia che tutte le altre città avrebbero voluto ma che solo la buona stella (quella di Negroni?) e l’intercessione di sant’Omobono hanno catapultato sui fortunatissimi cremonesi che dovrebbero esultare perché baciati dalla buona sorte. senza perdere tempo nel porsi domande in merito ed accettare la sostituzione (come viene gentilmente chiamata la demolizione) del vecchio ospedale… che vecchio non è perché ha solo 50 anni. Che si fa quindi? Abbattiamo tutti gli ospedali con età superiore ai 50 anni? Qualche domanda allora bisogna farsela.
1 ) L’idea di demolire e costruire ex novo e’ stata condivisa coi cittadini?
No , è stata una decisione imposta, frutto di un accordo politico a livello regionale tra la maggioranza e una parte dell’opposizione. Non ci sono mai state pubbliche assemblee né coinvolgimento dei comitati di quartiere ove presentare il progetto e ascoltare la voce dei cittadini. .
2 ) È stata fatta una gara per un progetto di riqualificazione dell’attuale ospedale che possa consentire il confronto tra le 2 soluzioni? No, nessuna gara per progetti di riqualificazione. Perché? Non è dato sapere.Non è quindi possibile confrontare progetti di ristrutturazione con quello di costruzione. L’unico studio comparativo, citato nella relazione tecnica , è stato fatto dalla stessa ASST che parla di Ipotesi di Adeguamento dell’ospedale alla normativa esistente stimando in 200 milioni di euro la cifra necessaria per prevenzione incendi, vulnerabilità sismica ed efficientamento energetico facendo intendere, chissà perché, la non convenienza della riqualificazione. Sappiamo però che nell’attuale ospedale sono in corso importanti lavori di adeguamento nel pronto soccorso e in altre parti della struttura. Per questi lavori la Regione ha stanziato 14 milioni di euro. Sono lavori su una struttura che poi verrà abbattuta. Quindi si riqualifica per poi abbattere, Tutti fanno così: spendono soldi per riqualificare la propria casa e poi la demoliscono.
3 ) Quanto costa la nuova struttura e quanto costerà poi la manutenzione del parco della salute?
Dai dati ricavati dallo studio di fattibilità si stima un costo di 250 milioni di euro per il monoblocco più 30 milioni per la demolizione dell’attuale struttura e la realizzazione del parco della salute (escluse le nuove attrezzature mediche). Totale 280 milioni finanziati per il 95% dallo Stato e il resto da Regione Lombardia. Se attualizziamo (per difetto) di un 10% la stima dei costi si arriva già a un valore di 308 milioni, ma sappiamo benissimo che la cifra di partenza non è mai quella di arrivo. Possiamo già ora supporre che nel 2031 (ultima data stimata per la fine dei lavori) la cifra sarà notevolmente superiore. Vari professionisti esterni tuttavia stimano che già ora la cifra complessiva, tenuto conto anche degli enormi costi dei parcheggi sotterranei non contemplati nell’attuale conteggio, possa raggiungere e superare i 400 milioni .Quanto costeranno e chi finanzierà l’edificio in cui sono previsti l’asilo, la biblioteca e la struttura per ospitare i familiari non è specificato.
Sui futuri costi di manutenzione del parco della salute non ci sono cifre né ipotesi.
4 ) Il nuovo ospedale avrà la stessa impostazione di cura di quello attuale?
No. Dai documenti programmatici si legge che “l’ospedale sarà dedicato principalmente alla cura di patologie gravi e all’esecuzione di procedure complesse. I trattamenti classici, quelli di routine e la cura preventiva, verranno distribuiti attraverso cliniche e hub di vicinato connessi e diffusi sul territorio“. Quanti saranno e dove sorgeranno questi hub non è dato sapere.
Di domande ce ne sarebbero altre, ma già queste sono sufficienti per avviare un dibattito pubblico e richiedere con forza alle competenti autorità e alle forze politiche una gara per un progetto di riqualificazione che consenta un confronto serio e documentato tra riqualificare o costruire ex novo.
In una fase storica in cui la sanità pubblica sta scivolando verso un degrado inarrestabile (volutamente provocato da chi vuole trasformare la salute in un business privato) e con uno stanziamento di risorse sempre più esiguo, sarebbe gravissimo sprecare denaro pubblico che potrebbe invece essere meglio utilizzato.
Tiziano Chiesa
sostenitore del Movimento per la riqualificazione dell’ospedale maggiore
2 risposte
Forse l’unica speranza di ottenere un minimo di attenzione sarebbe quello di scatenare Le Iene, o Report, o Far west. Questa gente di fronte alla sua presunzione ( solo questa?) continua pervicacemente a procedere senza farsi domande. Non interessa il SSN , né lo sperpero di denaro, né vedere se ci sono aspetti che andrebbero valutati. Sono i politici che abbiamo voluto, votandoli o non andando a votare. Quello che si meritano cittadini che non vogliono assumersi responsabilità. E dall’altra parte politici che hanno prospettive diverse.
Vorrei rispondere alla Sig.ra Paola Pieri
nel suo scritto anche lei si affida ad altri che pensa possano risolverci “il problema”. In questo anno e più di vita del Movimento molte persone si sono aggregate al movimento e molte hanno suggerito, auspicato, sperato e chiesto ad altri all’interno del movimento che si prodigassero per contattare questa o quella trasmissione. Pochi, forse pochissimi, in prima persona hanno speso del loro tempo per portare avanti la loro idea e tentare anche queste vie, sia il contattare famose trasmissioni tele-radiofoniche, sia testate giornalistiche nazionali o altre idee operative più o meno praticabili.
Negli incontri, numerosi, che si sono fatti con i sostenitori e con la gente nei quartieri, o assemblee aperte alla cittadinanza, si è sempre ribadito che ogni idea dovesse essere rispettata e ritenuta valida fino a prova contraria, purché non venisse indicata, non venisse in un certo senso imposta agli altri affinché venisse fatta subito, ritenendo la propria idea “un’idea indispensabile” per la quale tutti dovessero dare il loro apporto.
Non ritenendosi ascoltate diverse persone sono arrivate… e poi se ne sono andate.
Mi sento di ringraziare coloro che stanno dedicando il loro tempo per raccogliere firme alla nostra petizione, per dimostrare che in prima persona c’è la volontà di dissentire dal progetto del nuovo ospedale e che danno un contributo ad attuare alcune idee che si sono concretizzate, dall’invio ai media locali di lettere con il proprio dissenso, alle interviste con TV locali, mettendoci la firma e la faccia. Questi, a mio avviso, sono apporti che danno e daranno frutti importanti.
Segnali che già sono stati recepiti da alcuni politici e rappresentanti dei cittadini nei consigli comunali di Cremona e di altri Comuni. C’è bisogno di mettere ancor più ragioni e ancor più persone, autorevoli o no, non fa differenza, sul “piatto della bilancia della verità” per convincere chi ha il potere di farlo a FERMARSI e a valutare le alternative.
Il messaggio che da quando è nato il Movimento è stato ripetuto a tutti e anche ai Direttori Generali che si sono succeduti fino ad ora, è che per onestà intellettuale, o per onestà personale, verso tutti i cremonesi e verso se stessi, è necessario fare un confronto fra le due ipotesi antitetiche:ristrutturare l’attuale ospedale o costruirne uno nuovo. I dati del nuovo ospedale ora si conoscono, nel bene e nel male.
Ora chiediamo che venga fatta una gara pubblica per conoscere i risultati di una riqualificazione dell’attuale ospedale mettendo alla luce le positività e le negatività. Poi si potranno valutare i risultati e si potrà decidere insieme alla popolazione cremonese. Nell’ultimo incontro con il direttore generale Ezio Belleri abbiamo chiesto anche di seguire questa via. Nessuna risposta. Alcuni che l’anno proposta si stanno dedicando ad attuarla in prima persona. A breve presenteremo al DG dell’Asst di Cremona il nostro progetto di riqualificazione e lo faremo conoscere in tutti i modi che ci sarà possibile farlo.
Ribadiamo a tutti coloro che sono sensibili a questo tema di operare in prima persona con qualsiasi mezzo, anche, perché no, contattando nuovamente i media nazionali e le trasmissioni televisive a cui ha fatto riferimento la signora Pieri per far conoscere l’assurdità di una scelta che noi tutti dovremmo accettare a scatola chiusa. Materiale prodotto dal Movimento per inviarla a chi si ritiene ci possa aiutare c’è, ed è a disposizione di tutti, anche sul web.