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Il violino Sarasate di Stradivari in mostra fino al 6 gennaio

18 Dicembre 2024

 

Il Sarasate è stato custodito dai più importanti personaggi della storia della liuteria e del violino, tra i quali il conte Cozio di Salabue e i liutai Giovanni Battista Guadagnini, Jean-Baptiste Vuillaume e Charles-Eugène Gand. Non fu solo Pablo de Sarasate a suonarlo. Prima di lui lo strumento appartenne a Niccolò Paganini. Nonostante il suo nome sia legato al Cannone, costruito da Giuseppe Guarneri del Gesù nel 1743.

L’intuizione di Cozio di Salabue nell’apporre la G sulla forma che diede origine al violino dei virtuosi ha trovato conferma dalle più avanzate ricerche scientifiche e indagini diagnostiche. L’ipotesi di Cozio è stata confermata grazie alla condivisione e al confronto di dati scientifici raccolti a distanza di anni e con tecniche diverse dal Musée de La Musique e dal Museo del Violino. Una scansione laser 3D della forma PG realizzata in collaborazione con il Politecnico di Milano e l’Università di Pavia presso l’MdV è stata confrontata con i profili tratti da una tomografia computerizzata (simile alla TAC usata in campo medico) condotta sul Sarasate presso il Muséum National d’Histoire Naturelle di Parigi (piattaforma AST-RX). La corrispondenza tra il profilo e le dimensioni della forma PG e delle fasce del violino è quasi perfetta.

La stessa forma è stata utilizzata da Stradivari per la costruzione, tra gli altri, del violino Cremonese del 1715, che ha dato il via, oltre mezzo secolo fa, alla collezione degli strumenti di liuteria classica del Museo del Violino.

 

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