“Sindaco Virgilio: benvenuto tra noi mortali. Tra noi che da mesi, se non da anni, abbiamo chiesto una svolta sulla gestione della sicurezza a Cremona. Finalmente le sue dichiarazioni in risposta al Circolo Arcipelago certificano che qualche ragione l’avevamo anche noi quando dicevamo che la sicurezza non è solo questione di ‘percezione’. E’, invece, fatto oggettivo. Che va preso sul serio e che deve essere affrontato non per ‘massimi sistemi’ ideologici ma con azioni concrete, efficaci e durature nel tempo”. Lo dice oggi Alessandro Portesani capogruppo, in Consiglio comunale, della Lista Civica ‘Novità a Cremona’.
“Sottolineare che i cittadini chiedono risposte su questo tema specifico e che è compito dell’Amministrazione pubblica fornirle – spiega ancora Portesani – è già un passo avanti enorme rispetto a una chiusura puramente ideologica che il Sindaco aveva dimostrato in tutta la campagna elettorale e nei primi mesi di mandato”.
“Come per altro – continua il capogruppo di ‘Novità a Cremona’ – mi sembra positivo il riconoscimento di un disagio della città che non è solo di questi giorni dove gli episodi di cronaca nera si infittiscono sempre di più e diventano una costante della vita notturna cittadina, coinvolgendo spesso minori l’un contro l’altro armati”. Prendere atto del problema sicurezza unito alla sovrastruttura ideologica (tanto cara a un mondo della sinistra ancora avvolto nelle vecchie fiabe) è già di per sé un fattore positivo. Di sicuro può aprire un dialogo sul piano concreto con noi, forze di minoranza, che rappresentiamo comunque la metà dei cittadini cremonesi. Se Virgilio vorrà rendere concrete le sue dichiarazioni con fatti oggettivi, noi ci saremo. Penso al potenziamento della Polizia locale (vedi vigili di quartiere). All’installazione di telecamere di controllo per gli accessi automobilistici alle porte della città. A un migliore coordinamento con gli organi dello Stato per un più diffuso ed efficace controllo del territorio. E, perché no, anche a un lavoro sul sociale specialmente per quanto riguarda i minorenni. Non si tratta di militarizzare la città; non lo abbiamo mai chiesto. Ma di affrontare questi temi con una mentalità diversa, meno capziosa, più pragmatica e più incisiva. Non ci resta che aspettare che dalle parole si passi davvero ai fatti”, conclude Portesani.