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Morto di malaria, l’Ocrim risarcisce genitori e un collega

11 Febbraio 2025
Il 31 dicembre 2023 Lorenzo Pagliari, tecnico 38enne dell’Ocrim di Cremona, moriva in ospedale per un’infezione malarica.  Pagliari, specializzato in elettronica, installava e testava macchine per l’azienda di via Massarotti. Aveva effettuato l’ultimo viaggio di lavoro in Camerum ed era rientrato a Cavatigozzi, dove viveva con i genitori, il 13 dicembre. Tutto bene fino alla vigilia di Natale, quando il tecnico era stato colto da febbre. A quel punto era stato chiamato un medico che aveva diagnosticato un’influenza, visto che al tampone covid al quale il perito si era sottoposto era risultato negativo. Gli era stato prescritto un antibiotico, oltre alla Tachipirina e al Brufen che Pagliari stava già assumendo e la febbre era sparita, ma la situazione non si era risolta, anzi lo stato di salute generale era ulteriormente peggiorato, tanto che i genitori, viste le pessime condizioni del figlio, avevano chiamato il 112 chiedendo il ricovero in ospedale. Subito dopo il tecnico ha avuto una crisi epilettica e quando è stato caricato in ambulanza è entrato in coma. In ospedale è stato ricoverato nel reparto di Rianimazione e sottoposto a una tac al cervello che ha dato esiti dubbi. Si è pensato di consultare un infettivologo il quale, sospettando un’infezione, ha parlato immediatamente con i genitori del paziente. La mamma ha riferito quale fosse il mestiere del figlio e solo allora i medici hanno appreso che era tornato dal Camerun il 13 dicembre e che non si era sottoposto a profilassi contro la malaria. Inoltre in ospedale era ricoverato un altro dipendente dell’Ocrim, anch’egli rientrato dal Camerun, dove aveva contratto una forma leggera di malaria e che era in cura in isolamento nel reparto di malattie infettive. Fatto il test della malaria, l’esito è risultato positivo e sono cominciate le terapie che però non hanno prodotto alcun effetto, visto il ritardo con il quale sono state somministrate. A mezzogiorno del 30 dicembre l’encefalogramma di Pagliari è diventato piatto e alle 18 sono state staccate le macchine ed è stato dichiarato il suo decesso.

Questa la drammatica vicenda che ha coinvolto Amos e Cristina Pagliari, genitori di Luca, ai quali il tribunale di Cremona ha riconosciuto il risarcimento per la morte del figlio condannando l’Ocrim. La coppia era assistita dagli avvocati Davide Barbato di Cremona e Nicola Gaudenzi di Milano. Resta il procedimento per omicidio colposo a carico di Alberto Antolini, amministratore delegato dell’Ocrim, difeso da Marco Gamba, e del medico del lavoro Nicoletta Bussacchini, difesa da Lariana Sagrini. Il risarcimento è stato disposto dal giudice anche a favore del collega e coetaneo di Lorenzo. ”per lesioni gravissime”, che a sua volta era stato affetto da malaria ma in forma più lieve.

 

 

 

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