Finalmente una proposta vincente per diminuire l’inquinamento atmosferico nella Pianura Padana: ridurre il metano e l’ammoniaca per tutelare la nostra salute. Abolire quindi mucche e maiali che notoriamente producono notevoli quantità di gas intestinali (metano) e deiezioni solide/semisolide (ammoniaca) è ormai la ragione d’essere di chi si preoccupa delle condizioni del nostro ambiente. Che poi tra i mungitori e gli addetti alle lavorazioni agricole il numero di tumori sia inferiore a quello di chi non ha mai visto una mucca da vicino, non interessa a nessuno, l’importante è che se ne parli.
Ne consegue che mangiare fagioli e lenticchie può rovinare non solo un’amicizia, ma anche la salute del Pianeta e quindi non importano gli inceneritori di rifiuti, il materiale radioattivo, il traffico pesante dei nostri acquisti online,i nuovi Centri logistici, le produzioni industriali dal nome impronunciabile…
Oggi finalmente abbiamo capito che una migliore qualità della vita è basata sul contenimento delle flatulenze, sia pubbliche che private: attenzione quindi alla loro emissione: non si sa mai che qualcuno dei nostri amici di Legambiente se ne accorga e proponga di abolire anche il genere umano.
OCTOPUS
6 risposte
Se 8 miliardi di persone insieme con i loro animali domestici rendono l’aria un poco pesante, non preoccupiamoci. Stanno pensando di farci cambiare aria su Marte.
A dir poco sconcertante! Le fabbriche non hanno responsabilità… incredibile. Un inchino mafioso davanti al balcone dei potenti.
Facciamo un quadro un po’ più completo:
L’inquinamento atmosferico è causato da una serie di fattori, tra cui:
1. Emissions industriali: Le fabbriche rilasciano sostanze chimiche e particolato nell’atmosfera durante i processi produttivi.
2. Veicoli a motore: Le automobili, i camion e altri mezzi di trasporto producono fumi tossici e particolato a causa della combustione di combustibili fossili.
3. Combustione di biomasse: L’uso di legna e altri materiali biologici come per le centrali di biometano e biogas, oltre al riscaldamento sono le emissioni di fumi nocivi.
4. Agricoltura: L’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici può liberare sostanze inquinanti nell’aria.
5. Costruzione e demolizione: Le attività di costruzione generano polveri e particolato.
6. Rifiuti: La combustione dei rifiuti (inceneritori o termovalorizzatori) e la decomposizione possono emettere gas tossici.
7. Attività naturali: Fenomeni naturali come eruzioni vulcaniche e incendi boschivi contribuiscono all’inquinamento atmosferico.
8. Allevamenti Intensivi: Che comporta un grande consumo di risorse alimentari e una altrettanta imponente produzione di “materiale di scarto” (gas intestinali inclusi)
Affrontare tutti questi problemi richiede politiche e strategie integrate per ridurre le emissioni e promuovere pratiche sostenibili… Ma manca sia con il Centro Destra in Regione che con il PD locale questa volontà di azione concreta.
C’è una semplice questione di logica che sfugge all’estensore di questo articolo. Uno più uno fa due e così via, cosa che vale naturalmente anche per le fonti di inquinamento. L’inquinamento prodotto dagli allevamenti intensivi si aggiunge agli altri collocandosi al secondo posto, se entriamo nel merito del peso specifico di ciascuna di queste fonti di inquinamento. Questo poi al netto del fatto che la soluzione oggi in voga per il trattamento dei liquami si chiami messa in campo di impianti di biogas e di biometano, di cui la provincia di Cremona ha il primato in Lombardia e in Italia. Il sarcasmo di chi paventa che si arrivi a proporre l’abolizione del genere umano trascura che vada riconsiderata la deriva a titolo di finanziarizzazione di quelli che ci ostiniamo a chiamare agricoltura e allevamento ma che di fatto oggi sposano di queste pratiche soltanto i mezzi e non i fini in forza di un sistema drogato di contributi.
Accipicchia! Quindi dopo le.mucche andrà abolita anche l’ agricoltura, ma prima dovranno essere aboliti i contributi. Tutti i contributi, anche quelli che, a fondo perdutissimo, vengono utilizzati per gente che non serve proprio a nulla. Però se aboliamo la gente inutile, dovremmo riuscire anche a ridurre l’inquinamento e allora avremo la possibilità di ricominciare a dare contributi alle mucche. Che poi tanto inutili non sono…..e poi si ricomincia.
Penso proprio di aver messo lei e gli altri lettori nella condizione di comprendere bene quello che ho scritto. Il passo successivo ovviamente resta affidato alla buona volontà e all’onestà intellettuale di chi legge. Magari è lei che dovrebbe spiegare in base a che cosa si arroghi il diritto di classificare l’umanità individuando la categoria di quelli
“che non servono proprio a nulla, la gente inutile”. Siamo tutti, dal primo all’ultimo, figli di Dio, ospiti temporanei di questo mondo, con gli stessi diritti e doveri compresi quelli della solidarietà e del rispetto reciproco che la dottrina cristiana inscrive in un preciso comandamento.