Baldesio. Corazzi: perché dire ‘no’ al progetto ESCo

27 Maggio 2025
Cosa sta succedendo in Baldesio: la verità sul progetto ESCo e le alternative che ci convengono
1. Stanno decidendo di farci spendere molto di più del necessario, senza dirci tutto
Il Consiglio Direttivo vuole far partire un progetto da oltre 360.000 euro certi, per rifare l’impianto che scalda l’acqua della Baldesio e per installare dei pannelli solari. Ma non con i nostri soldi diretti – attenzione – con una società esterna, una ESCo (Elevion), che anticipa la spesa e poi ci fa pagare un canone fisso ogni mese per 12 anni, più la corrente che produciamo noi stessi con i nostri tetti.
A prima vista sembra comodo: non spendiamo nulla oggi. Ma è una trappola: spendiamo quasi il doppio di quanto costerebbe fare tutto da soli. Come quando vai a comprare un divano e ti dicono che puoi pagarlo in piccole rate per dieci anni. Lo prendi al volo, poi ti accorgi che quel divano da 1.000 euro lo stai pagando 3.500.
2. Cos’è davvero una ESCo? Un mutuo travestito
La ESCo è una società privata che fa i lavori al posto tuo, li paga lei, ma poi ti fa pagare una rata fissa per un sacco di anni. Nel nostro caso: 12 anni di rate, anche se gli impianti si rompono, anche se cambiano i costi dell’energia, anche se non ne avremo più bisogno.
E peggio ancora: gli impianti restano di loro proprietà per tutti questi anni. È come se affittassimo una macchina per 12 anni, pagandola più del suo valore, ma senza mai poterla vendere o cambiare. Non conviene. E soprattutto non è roba nostra.
3. Cosa ci vogliono far installare?
Due caldaie a condensazione, un impianto fotovoltaico da 100 kWp, e un cogeneratore da 20 kWe. Il costo reale di questi impianti, acquistandoli sul mercato, è stimato in circa:
•87.000 € per le caldaie
•80.000 € per il fotovoltaico
•30.000 € per il cogeneratore
Totale: 200.000 €
Ma con la ESCo pagheremmo:
•194.400 € di canoni mensili fissi (1.350 €/mese per 144 mesi)
•168.000 € per l’energia che produciamo noi stessi (140 €/MWh per 100 MWh/anno, per 12 anni)
Totale: 362.400 €
Paghiamo oltre l’80% in più per impianti che non saranno nemmeno nostri per 12 anni.
4. Ma oggi quanto spendiamo per luce e gas?
Nel 2024, la Baldesio ha pagato:
•109.000 euro per il gas
•172.000 euro per la corrente elettrica
Totale: 281.000 euro all’anno
Una cifra normale, sostenibile, che non giustifica un vincolo decennale con una società esterna. Stiamo bene così, e possiamo migliorare gradualmente, senza fare un salto nel buio.
5. Cosa potremmo fare con i nostri soldi?
Con un investimento di soli 200.000 euro, potremmo:
•sostituire subito le due caldaie (87.000 €)
•installare i pannelli solari (80.000 €)
•aggiungere un cogeneratore (30.000 €)
E gli impianti sarebbero nostri, subito, senza canoni e senza vincoli.
6. E se non abbiamo i soldi subito?
Si può chiedere un prestito alla banca. Anche pagando degli interessi, spenderemmo molto meno che con la ESCo.
E poi un prestito bancario puoi estinguerlo prima, puoi rinegoziarlo, puoi scegliere l’importo. Il contratto con la ESCo invece è blindato, fisso, lungo, e ci vincola per 12 anni senza margini di libertà.
È come affittare una cucina per 12 anni anziché comprarla in offerta con uno sconto. Alla fine, paghi di più e non ti resta nulla in mano.
7. Ma perché vogliono farlo?
Perché la Baldesio ha i conti in difficoltà. Il bilancio 2024 dice che abbiamo -337.000 euro di cassa e mezzo milione da restituire di prestiti.
(CASSA IN ROSSO CIOÈ NEGATIVA DI 337.000 euro.  Succede quando spendi 337.000 € in più di quelli che incassi.)
Chi ha creato questo buco oggi propone una scorciatoia: non spendere nulla oggi, ma legarci mani e piedi per i prossimi 12 anni. È un trucco contabile, non una scelta intelligente.
8. Ma perché non ci dicono tutto?
Ed ecco la cosa più grave: non ci hanno mai fatto vedere il preventivo della ESCo.
Non ci hanno detto cosa include e cosa no. Non ci hanno dato il contratto, né il piano dei costi, né le clausole. Ci stanno dicendo: “fidatevi, firmiamo subito”.
Ma chi comprerebbe una casa senza vedere il rogito? Chi andrebbe a operarsi senza sapere che intervento fanno?
Questo silenzio non è normale. Fa pensare che ci siano costi nascosti, penali, vincoli che non vogliono farci vedere.
Altrimenti, perché non ci mostrano i documenti?
9. Facciamo un esempio semplice
Immagina di dover rifare la caldaia di casa. Ti offrono due opzioni:
•Opzione A: paghi 3.000 euro oggi, e la caldaia è tua. Hai il controllo, scegli tu a chi farla installare.
•Opzione B: ti dicono “non paghi nulla ora, ma per 12 anni ci dai 70 euro al mese”. Alla fine hai speso 10.000 euro per una caldaia che ne vale tre. E non è tua. E non puoi cambiarla. E se ti serve assistenza devi chiamare loro, sperando che ti rispondano.
Alla Baldesio ci stanno proponendo l’Opzione B. Ma moltiplicata per quasi 400.000 euro.
10. Allora che si fa?
Fermiamoci. Pretendiamo trasparenza. Chiediamo di vedere il contratto. Rifiutiamo di firmare a occhi chiusi.
Partiamo dalle cose urgenti: sostituire le caldaie. Poi, se serve, installiamo i pannelli. Ma lo decidiamo noi, un passo alla volta, con i nostri soldi e il nostro cervello.
Non ci serve un intermediario che si mangi quasi il doppio del valore degli impianti per farci un favore.
Alberto Corazzi

16 risposte

  1. Perché Corazzi dovrebbe dire una cosa per l’altra? Per dare contro al consiglio in carica? Con il rischio di essere sgamato e svergognato? Non ci credo. Per me ha ragione. Facciamo attenzione!

    1. Come se non fosse mai successo. 😂 😂 😂 😂 È già stato smentito almeno una decina di volte con dati ufficiali, una più una meno.

      1. ci mancava lo sceriffo, figurati….
        Dici che sarei stato “smentito una decina di volte con dati ufficiali”, ma – guarda un po’ – non ne citi nemmeno uno.
        Perché? Perché stai mentendo. E lo sai benissimo.

        Ti sei scelto il soprannome da duro, “lo sceriffo”, ma non hai né la stoffa né il coraggio. Altro che sceriffo: sei il classico chiacchierone da blog, che si diverte a lanciare accuse senza alcuna prova, purché resti comodo e al sicuro dietro un nickname.

        Io, invece, ci metto la faccia. Mi firmo. Scrivo diffide, deposito esposti, ottengo sentenze. E quando un tribunale condanna quelli che difendi per aver violato i miei diritti, non c’è bisogno di “smentite ufficiali”: basta leggere gli atti.

        Tu invece continui a raccontare balle, forse perché la verità ti dà fastidio, o forse perché hai bisogno di sentirti qualcuno, anche solo per un commento.

        Ma vedi, la credibilità non si costruisce con quattro faccine e un nomignolo da film: si costruisce con i fatti. E tu, finora, di fatto non hai portato niente. Solo parole a vuoto e un ridicolo bisogno di apparire.

    2. Caro MF,

      grazie. Non tanto – o non solo – per aver scritto che “ho ragione”, ma per aver colto lo spirito con cui sto portando avanti questa battaglia: non contro qualcuno, ma per qualcosa.

      La tua fiducia non è scontata, né per me né per chi, come me, ha scelto di esporsi in prima persona. So che è più comodo stare a guardare o fare il tifo per chi urla di più. Tu, invece, hai scelto di ascoltare con attenzione, di ragionare. E questo, oggi, vale più di cento “mi piace”.

      Hai detto bene: se avessi detto una cosa per un’altra, oggi sarei già stato “svergognato”. Invece ogni numero che cito, ogni fatto che porto, lo firmo con nome e cognome – e me ne prendo la responsabilità.
      Chi ha verità, documenti e prove, non ha bisogno di nascondersi.

      La tua frase finale – facciamo attenzione! – è perfetta.
      Attenzione non vuol dire diffidenza.
      Attenzione vuol dire coscienza, vuol dire partecipazione, vuol dire che la Baldesio non è “loro” ma nostra.
      Grazie
      Alberto Corazzi

  2. Se è vero che nel progetto NON è previsto, COME SENTITO DIRE DA CHI ERA PRESENTE ALLA PRE ASSEMBLEA il cambio delle tubazioni, vuol dire che buttiamo via dei soldi. Il progetto che ci aveva proposto il consiglio Arisi aveva come punto centrale dell’efficientamento la sostituzione dei tubi “colabrodo” e con notevoli dispersioni di calore perché non coibentati. Servono INVECE NECESSARIAMENTE TUBI NUOVI e COIBENTATI come quelli del TELERISCALDAMENTO. Ma cosa è previsto nel contratto ESCo? Sembra che non mettano mano alle tubature. Ed allora buttiamo via energia e scaldiamo il suolo? Spero che la gente si ricordi che LA SOSTITUZIONE DELLE TUBAZIONI era il punto PIÙ IMPORTANTE, oltre alla sostituzione delle caldaie a camera aperta con caldaie a condensazione. Credo che sia anche motivo di impugnare la convocazione se non ci faranno vedere in modo anticipato il progetto.

    1. Alla peggio ci sarà un nuovo filone di ricerca come i soldi spesi per la ristrutturazione del bar, a proposito dopo mesi di ricerca e di visione carte è risucito a trovarli? Attendiamo con solerzia il dato.

      1. Sì, li ho trovati. E non serviva neanche un “filone di ricerca”: bastava leggere i verbali, cosa che evidentemente ti riesce difficile. (ammesso tu sia un socio)

        Hanno speso 82.000 euro per cambiare quattro poltrone e mettere due tende. Un arredamento nuovo, peraltro, visto che il precedente era stato rifatto appena due anni prima.
        Altro che “alla peggio”: questo non è un mistero da risolvere, è uno spreco da spiegare. E mentre tu aspetti “con solerzia”, io continuo a pubblicare atti, documenti e numeri.

    2. Cerra, certo che non le sfugge nulla, altro che esperto di settore, le svelo però un segreto, sono totalmente inefficienti anche le varie palazzine, la club house, la piscina e tutto quanto attiene all’energetica, cosa facciamo? Tiriamo su tutto? Facciamo anche a questo punto un bel geotermico ed un parco fotovoltaico così facciamo tutto ben fatto. Ma non iniziamo con alcune piccole opere, mandiamo dieci ruspe e via, tutto su, così poi, tra qualche anno e senza strutture per lo stesso tempo abbiamo un impianto al top. Come piace a lei. Fino a qualche giorno fa oltretutto non pubblicizzava in giro che bastava cambiare solo le caldaie? Cambiato idea perché quello delle tubazioni è il nuovo cavallo di battaglia?

  3. Caro Corazzi, solo una curiosità dopo aver letto tutte le argomentazioni, alcune delle quali ritengo troppo di parte e generiche tipo quella del ‘non ci dicono tutto’ ma che in un certo senso si riallaccia anche a quanto le sto per chiedere: non avrà immagino problemi e mostrarci i preventivi che qualcuno, sempre immagino, le avrà fatto e da dove prende i costi sopra esposti del farci l’impianto da soli?

    1. Caro “Socio che ama i numeri”,

      apprezzo molto la curiosità, che è sempre il primo passo verso la conoscenza. Ma prima di fare domande, una piccola premessa doverosa: oggi, in base alla sentenza del Giudice del 23 dicembre 2024, a essere obbligati a mostrare i documenti ai soci sono i consiglieri, non i soci agli altri soci.

      Per quanto mi riguarda, non ho nulla da nascondere: i preventivi di cui parlo non sono miei, ma frutto di richieste di mercato, analisi tecniche e confronti tra prezzi reali – alcuni dei quali documentati anche nel materiale che ho condiviso (per chi legge con attenzione).
      Se vorrà, la invito volentieri per un caffè in Baldesio, le mostrerò tutto. Basta che si faccia riconoscere, perché sa com’è… i messaggi anonimi vanno bene per chi manda le lettere dal “fortino”, ma io ci metto sempre nome e cognome: Corazzi Alberto, socio 2600.

      Quanto al fatto che le mie argomentazioni siano “di parte”: ha ragione. Sono dalla parte dei soci che non vogliono pagare il doppio per impianti che non saranno nostri. Se lei è dalla parte opposta, pazienza.

      Ma almeno chieda trasparenza a chi deve darla per Statuto e per legge, cioè al Consiglio. Io faccio solo il mio dovere: informare, con numeri alla mano e nome in chiaro.

      Un saluto cordiale,
      Alberto Corazzi

  4. Gentile Sig. Corazzi, ho letto con attenzione ed apprezzo sempre l’impegno che chiunque mette nella società, a qualsiasi titolo. Tale impegno però deve credo essere sempre super partes e soprattutto, se diretto ad informare i soci, deve essere corredato da notizie certe, verificabili ed attendibili. Nella sua disanima, entro nel merito, vi sono in particolare dei punti che non corrispondono al vero, partendo dal punto 3 dove cita che al termine l’impianto non sarà nostro, non è vero, negli incontri pubblici di discussione è stato ben detto che alla fine del piano gli impianti passano alla società per la cifra simbolica di mille euro, e non è cosa da poco visto che la durata degli stessi sarà ben maggiore. Inoltre sono stati fatti anche calcoli che non sono quelli da lei citati, tant’è che si è previsto un risparmio annuo per la società di circa 15000 euro tra utenze e spese di contratto. Credo quindi che sia corretto evidenziare anche altre possibilità ma però la base deve essere corretta. Gradirei anche sapere da dove ha preso i costi stimati di impianto fatto in casa, ditta che le ha fatto il preventivo e se può depositarli per la visione in segreteria.
    Cordiali saluti Ing. Lorenzo Venturelli

    1. Gentile Ing. Venturelli,

      la ringrazio per il tono civile e per l’attenzione con cui ha letto il mio intervento. È proprio dal confronto sereno e documentato che può nascere un dibattito utile per tutti i soci.

      Vengo subito al punto.

      Lei contesta in particolare due aspetti:
      1. La proprietà degli impianti al termine del contratto
      2. I dati economici da me riportati e la loro attendibilità

      1. Sulla proprietà degli impianti

      Lei scrive che, alla fine dei 12 anni, gli impianti passeranno alla Baldesio per la cifra simbolica di 1.000 euro. È possibile, ma io non ho visto alcun documento che lo confermi. Nessun contratto, nessuna bozza, nessuna clausola scritta è stata messa a disposizione dei soci.

      E permetta: quello che viene detto a voce in assemblea o negli incontri pubblici non può bastare a farmi cambiare idea sull’attendibilità di un Consiglio che, in più occasioni, ha già fornito comunicazioni imprecise, quando non fuorvianti.

      Fino a prova scritta contraria, per 12 anni gli impianti resteranno di proprietà della ESCo.
      E anche ammesso che alla fine diventino nostri per mille euro, parliamo comunque di impianti vetusti, già ampiamente ammortizzati, probabilmente bisognosi di manutenzione o sostituzione.

      In altre parole: non saranno nostri quando davvero servirà averne il controllo.

      2. Sui dati economici e le fonti

      Lei cita un risparmio previsto di 15.000 euro annui. Ma mi permetta: non esiste, a oggi, alcun documento ufficiale consegnato ai soci che consenta di verificare questi numeri. Nessun piano dei costi, nessuna simulazione completa, nessuna clausola contrattuale. Solo affermazioni generiche.

      Al contrario, io ho riportato dati certi e verificabili:
      • Con la ESCo, pagheremmo:
      • 1.350 € al mese di canone per 144 mesi = 194.400 €
      • 14.000 € all’anno per 12 anni per l’energia autoprodotta (che produrremo noi, ma che pagheremo alla ESCo) = 168.000 €
      • Totale certo: 362.400 €
      • Con un acquisto diretto da parte della Baldesio, come da preventivi in mio possesso:
      • Caldaie: 87.000 €
      • Fotovoltaico: 80.000 €
      • Cogeneratore: 30.000 €
      • Totale: 197.000 €

      Differenza netta: 165.000 € in più con la ESCo, per ottenere lo stesso risultato.
      Una differenza di oltre l’80%, che pesa sul bilancio e sulla libertà della nostra società per oltre un decennio.

      I preventivi mi sono stati forniti da professionisti del settore, su mia richiesta, e sono disponibile a mostrarli a chiunque voglia visionarli.

      In conclusione

      Questa non è una battaglia ideologica. È una richiesta di trasparenza e di responsabilità.
      Prima di legare la Baldesio per 12 anni a un contratto rigido e oneroso, è doveroso fornire ai soci tutti i documenti, i numeri, le clausole, affinché ciascuno possa giudicare con la propria testa.

      Fino a quel momento, continuerò a informare con rispetto, ma con determinazione.

      Un cordiale saluto,
      Alberto Corazzi

      1. Ing. Venturelli, lasci perdere tanto i preventivi Corazzi non li ha in mano e spara numeri a caso, come suo solito. Se li avesse non vedo che problema ci sia a farli pervenire e protocollare in segreteria in modo che non solo siano alla portata di tutti ma siano anche una prova tangibile che non racconta come al solito numeri alla paperino.
        Numeri che sono già stati smentiti ufficialmente svariate volte ma si vede che ama essere costantemente sbugiardato. Oltretutto fa notare, con acume, che non ha in mano nulla del contratto ESCO per cui mi chiedo come i suoi preventivi possano essere paragonabili se non ha i dati di partenza.
        Ciò premesso nell’incontro i numeri sono stati dati e verranno prossimamente messi nero su bianco, e sono quelli da lei scritti.
        Chiudo con questo piccolo dato ma se raffrontato ai numeri di Corazzi la dice già lunga, ad oggi un impianto fotovoltaico costa circa sui 2500/3000 €/kw, quello proposto da Esco avrà una potenza di circa 100kw quindi se la matematica non è una opinione la cifra di acquisto in proprio si aggira attorno ai 250000euro. Corazzi, anzi, i professionisti di Corazzi, che oer inciso mai si sono visti in società per sopralluoghi, perché questi ultimi sono da fare a meno che uno non metta numeri a caso, parla di 80000€ di spesa. Forse Corazzi, anzi, i professionisti di, hanno consultato Temu per ottenere la cifra, un po’ come per le telecamere, che venivano via a 5 euro cad. con in aggiunta anche un set di pentole se l’acquisto era sopra i 25€.
        Cordiali saluti

  5. il problema è solo uno. Corazzi dice no a tutto, quindi anche la volta che può aver ragione risulta poco credibile.

  6. Caro Filippo,

    la sua teoria è interessante: se uno dice “no” a qualcosa, anche quando ha ragione, non è credibile.
    È un po’ come dire che se uno chiama i pompieri ogni volta che c’è un incendio, allora non bisogna ascoltarlo nemmeno quando la casa brucia davvero.

    Le dico di più: non dico “no” a tutto. Dico “no” a quello che non funziona, a quello che costa il doppio, a quello che non viene spiegato, a quello che viola lo statuto, e – dettaglio non trascurabile – a quello su cui i giudici mi hanno già dato ragione di contestare, rimborsandomi pure le spese legali.

    Quindi vede, non è che dico “no” per partito preso. È che certi “sì”, in certi ambienti, si pronunciano senza accendere il cervello.
    E allora sì, preferisco dire “no”, ma con un’idea, un documento, un fatto, una sentenza.

    Lei invece mi accusa genericamente di dire “no”, senza nemmeno dire a cosa. È come dire che uno è antipatico perché respira.

    Non sarà che la verità dà fastidio proprio quando è difficile da smentire?

    Con stima (più per lo spirito democratico che per l’argomento),
    Alberto Corazzi

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